NB: I testi seguenti sono presi dal libretto curato da "Spazio Aperto" per la serata...
I DIPINTI
I DIPINTI
"La Natività” (2005)
di Petru Vasi, icona situata nella chiesa Veronese dei Santi Elia e Zeno,
legata al culto ortodosso rumeno. L’icona (il nome significa propriamente immagine”)
è una raffigurazione sacra (che può rappresentare il Cristo, La Vergine, uno o
più Santi) dipinta su tavola o lastra di metallo, spesso decorata d'oro,
La realizzazione di
un'icona è un procedimento complesso che richiede competenze ed uno
specialissimo atteggiamento spirituale.
Tecnicamente si va dalla
scelta della tavola di legno (tiglio, pioppo, betulla gessatura e
doratura della stessa
tavola, alla vera e propria "scrittura” (si chiama così l'esecuzione deldipinto) dei diversi
soggetti con tempera all'uovo e pigmenti colorati. Finitura con vernice. Sono tutte operazioni di
alta abilità, ma al tempo stesso atti di meditazione e di preghiera, con forte valore
simbolico. Al pittore di icone non interessa di imitare la realtà, ma svelare
la sostanza, attraverso simboli. Qualche esempio: hanno un valore simbolico i
diversi colori (rosso= umanità, azzurro =divinità. . .); un valore simbolico ha
pure la lumeggiatura delle figure, dei volti; (indica il cammino dell’uomo
verso l’essere ”nuova creatura” nella luce di Dio.
Un linguaggio nuovo
quello di Giotto, ad inizio 1300, che avrebbe fatto scuola.
Dice don Scattolini:
“…con eccezionale regia che rispecchia anche il mondo delle ”Laudi” e delle
”Sacre rappresentazioni”, [. . ’.] sa farci toccare con mano, oltre che con gli
occhi, la verità delle cose senza sacralità, consegnandoci un'umanità laica,
feriale, eppure grandiosa e nobilissima .
E a noi, cosa dice
quest'
opera? ‘" I pastori e dipinti, - osserva ancora don Scattolini - sono
dunque i primi partecipi; loro sono posti di fronte a questo presepio,
spettatori e protagonisti
allo stesso tempo. E' così, allo o stesso
modo, che può essere spettatrice e protagonista ogni persona che guarda
l'immagine e accoglie il messaggio di umanità e di fede. Giotto riesce a fare
vera aprte sacra peri ricchi Scrovegni ma anche per il popolo di Dio".
IL CORALE
Viene proposto
all'ascolto un corale Johann Sebastian
Bach (1685-1750). Compositore tedesco, un genio, uno dei massimi della
musica.
La sua opera è vastissima: cantate da chiesa per
il culto protestante, messe per il culto cattolico le famose
"Passioni", e poi music ai per orchestra, per organo, i per
clavicembalo, per violino. I contemporanei apprezzarono il suo virtuosismo di
organista e di clavicembalista.
Il corale è un tipico
canto sacro, a più voci, proprio della Chiesa protestante tedesca. Si
‘diffuse
al tempo della Riforma, su testi in lingua nazionale e melodie frequentemente
di origine popolare. Lutero stesso autore di melodie e testi, che poi Bach
avrebbe utilizzato.********************************************************************************
Un'opera "francescana" commentata nella stessa serata...
L'arpista Chiara Isepato |
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