venerdì 27 novembre 2020

 29 novembre 2020

1a domenica di Avvento anno B

la "corona di Avvento"


PRIMA LETTURA       


Dal libro del profeta Isaia         Is 63,16b-17.19b; 64,2-7

 

Tu, Signore, sei nostro padre,

da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e
lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili
che non attendevamo,
tu scendesti  e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito,
occhio  non ha visto che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro
a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato
perché abbiamo peccato contro di te
da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo
sono  tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità
ci hanno portato via come il vento.
Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto  da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
Parola di Dio.


SALMO RESPONSORIALE    dal Sal 79 (80) 

R. Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

 

SECONDA LETTURA           

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi       1 Cor 1,3-9

 

Fratelli, grazia a voi e pace da Dio  Padre nostro  e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente  che non  manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino  alla fine, irreprensibili  nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno  di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

 

VANGELO     


Dal vangelo secondo Marco                      Mc 13,33-37

 

In quel tempo,  Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate,  perché non  sapete  quando  è il momento. È come un uomo,  che è partito dopo  aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno  il suo compito, e ha ordinato  al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello  che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Anno B - 1a Domenica di Avvento- omelia 


Iniziamo con fiducia questo nuovo tempo di Avvento. E’  come una porta che si apre, un orizzonte che si allarga, un sentiero nuovo che ci porta ancora verso l’incontro rinnovato con il Signore Salvatore… “Se tu squarciassi i cieli e scendessi! E’ il grido di un popolo (Isaia) che sente il bisogno di una presenza desiderata, ma non sempre cercata con fedeltà e costanza.. C’ è la coscienza di  sentirsi deboli: “Tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te..”

Però, alla fine, c’è la convinzione forte che Dio è Padre…Colui che si piega sulle

situazioni negative del suo popolo per dargli un volto nuovo, quello dei figli:

“Noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani”. Anche noi vogliamo farci plasmare, farci lavorare dalle mani di quel Dio che ci può rendere ancora sua immagine, fedele al suo disegno! 

Che atteggiamento vivere per permettere al Signore di renderci sua immagine! 

 “Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!». Le letture proposte nelle domeniche di Avvento ci danno moltissimi suggerimenti su come riconoscere la venuta del Signore, su come accoglierla… Certo, Dio, in Gesù è già venuto fra noi, ma la sua presenza è come nascosta nelle pieghe della storia, nei fatti di ogni giorno, quelli che ci riguardano da vicino…E’ una venuta attuale e continua: Noi non attendiamo il prossimo Natale solo come memoria storica di un fatto del passato che ci dà un po’ di commozione del momento. Vogliamo che il Natale ci risvegli ad una vita nella quale il Signore viene oggi per noi, e ci chiede di essere per lui casa ospitale, presenza che forse ci scomoda e ci chiede di fargli realmente posto nella nostra vita.

In questo tempo difficile di pandemia che ci preoccupa, si prevede e si raccomanda un Natale sobrio: pochi inviti, niente cenoni allargati, né feste di piazza. 

Il governo ha raccomandato di fare attenzione alla Messa di mezzanotte.. che potrebbe creare (si dice) assembramento o simili.. Ma è stato giustamente risposto da alcuni vescovi che la Messa della notte non darà alcun problema, perché la si potrà celebrare in ore serali! Una domanda ci viene.

Ma che cos’è questa sobrietà? Solo restrizioni sopportate e dovute alla necessità? Non potrebbe diventare, nella prospettiva cristiana,  la scelta di ciò che è essenziale, la riscoperta di valori che richiamano la semplicità, una vicinanza solidale, il rifiuto di banalità mondane, di una superficilità diffusa, di atteggiamenti arroganti, di comportamenti rischiosi per chi è prigioniero di vizi e di dipendenze pericolose?

Bisogna riscoprire la virtù della temperanza!

 

“Non dormite! E’ come quel sonno leggero per cui ci si risveglia ad ogni minimo rumore, Nella nostra esperienza (dice un autore…) può essere paragonato al sonno di una mamma, pronta a risvegliarsi al minimo rumore che segnali un bisogno del suo bambino, del neonato.

Gesù chiede ai discepoli loro di avere un cuore sveglio, di non lasciarci  prendere da quel sonno che è la svogliatezza, la pigrizia, l’attenzione solo alle cose banali che contano poco, ma che per tanti sembrano essere importanti! 

Come si possa vincere questo sonno è già chiarito nella parte della parabola che parla dei servi e del del portinaio; essere fedeli ogni giorno al compito ricevuto dal Signore, attendere con cura all’opera che il Signore ha affidato a ciascuno!


*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

 

 

Avvisi

Oggi 1a domenica di Avvento

 

Iniziamo a vivere la liturgia domenicale (e feriale), accogliendo le indicazioni del nuovo Messale per una partecipazione più attenta, consapevole e spiritualmente più ricca. 

E’ tempo di grazia, nell’attesa che rinnovi, nel Natale, la presenza del Signore che viene ogni giorno per noi.

Come vivere il tempo di Avvento?

 

Impegno nella preghiera

 

Sono disponibili alcuni libretti di preghiera, preparati dalla nostra diocesi. 


Impegno nella carità


In Avvento, fino all’8 dicembre compreso, viene proposta ancora

l’iniziativa “LA CESTA DELLA CARITA”. La domenica, chi lo desidera, 

può mettervi gli alimenti non deperibili che verranno dati alle persone bisognose, in particolare della nostra parrocchia e a quelle dell’emporio di Lugagnano-Sona- Sommacampagna.

E’ sempre richiesta e gradita la consegna di medicinali non scaduti.

 

Programma  catechesi adulti

 

Non potendo fare la catechesi nelle famiglie, intendiamo utilizzare i social: esattamente Don Vincenzo, monaco di Camaldoli, ci offrirà, in particolare ogni settimana, uno spunto di riflessione sul Vangelo della domenica con dei video sul blog della parrocchia.

E' possibile anche su facebook inserendo il nome “Vincenzo Bonato” e sarà possibile ascoltare e meditare la sua riflessione. E’ una modalità nuova, che potrà esserci utile e può costituire una felice sorpresa! 

 

Inoltre sul blog della parrocchia 

(v. beatoandrea.blogspot.com oppure blog beato andrea) sarà proposto il Vangelo feriale con un breve commento del parroco.

 

Sempre sul blog della parrocchia, ogni domenica saranno offerte ai ragazzi alcune proposte interessanti, suggerite dalla diocesi. (Scorri più avanti su questa stessa pagina...) E’ un invito forte  a tenersi in contatto con le catechiste(i) e vivere, come è possibile in questo periodo, il tempo dell’Avvento con grande disponibilità. 

 

preghiera sul Vangelo…

 

 

Tu continui ad operare in mezzo a noi,

 ma noi siamo viaggiatori distratti che si lasciano attrarre da particolari inconsistenti e ignorano i segni vivi della tua presenza, della tua bontà, della tua misericordia. Per questo ci scrolli e ci dici: «Fate attenzione. . .»

Tu ci chiedi di rispondere alle mille situazioni in cui veniamo sollecitati ,

a renderti testimonianza con gesti e con parole, con scelte spesso difficili e impegnative, con l’annuncio coraggioso. Ma noi, siamo come assopiti. Per questo ci dici con forza:

«Vegliate. . .». Sì, o Signore, questo non è decisamente il momento di tirare i remi in barca,  di riposare sugli allori e vivere nella pigrizia…

Tu ritornerai un giorno nella gloria e quello sarà il momento decisivo per ognuno di noi e per tutta l’umanità.

Tu continui a visitarci ogni giorno… e noi non possiamo passarti accanto senza neppure accorgercene. Ne va della riuscita della nostra vita, della felicità non di un momento, ma eterna!


^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

proposte catechistiche per ragazzi (e)

AVVENTO 2020 


1 DOMENICA “Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà” (Mc 13, 35) 

                                    Video Vangelo



PER I GENITORI 


Così è nella nostra vita di fede. Inizia l’Avvento, un tempo di attesa e preparazione ad accogliere Gesù, il Dio anche se Bambino capace di dare sprint alle nostre vite! Il Vangelo di questa domenica ci invita a essere vigili e attenti per non correre il rischio di farci trovare addormentati al suo arrivo. Stando all’immagine usata di Gesù, se quell’uomo lascia la propria casa, e non solo la carriola o una bicicletta ai suoi servi, è perché ha fiducia in loro, si allontana tranquillo perché ciò che ha di più prezioso è in mani sicure.
Alleniamoci dunque a regalarci fiducia gli uni agli altri, perché noi stessi per primi l’abbiamo ricevuta. 


PRIMA PAROLA DELL’AVVENTO è VEGLIARE, cioè stare attenti ed essere coinvolti in prima persona. 


• PER AIUTARE I BAMBINI A COGLIERE QUESTO MESSAGGIO SI PUO’ LEGGERE INSIEME     QUESTA STORIA E RIFLETTERE INSIEME  SUL CONTENUTO 


Luigi frequenta la quinta elementare, gioca a calcio da quando aveva 6 anni, il suo calciatore preferito è Javier Zanetti, vorrebbe tanto diventare come lui!

All’inizio non è stato facile, è sempre stato un bambino minuto, rispetto i suoi compagni non aveva molta forza, per questo durante le partite ha passato molto tempo seduto in panchina. Nonostante ciò non si è mai arreso, anche dalla panchina incitava i suoi compagni, si sentiva pienamente parte della squadra, durante gli allenamenti non si tirava mai indietro, seguiva sempre i consigli del mister. Questo ha fatto sì che, col tempo, stesse sempre meno in panchina e di più in campo, fino a diventare il difensore titolare della sua squadra. Oggi è il grande giorno, la sua pazienza e la sua costanza l’hanno premiato: scenderà in campo indossando la fascia di capitano 


• OPPURE
VEDERE QUESTO CORTOMETRAGGIO E SEMPRE RIFLETTERE INSIEME SUL CONTENUTO 

https://www.youtube.com/watch?v=07d2dXHYb94

PER PREGARE INSIEME 


Caro Gesù, desideriamo con tutto il cuore che tu sia il nostro Coach. Insegnaci a non perdere di vista gli obiettivi che danno alle nostre vite un senso profondo, l’amore per Te e per i nostri fratelli. Con te al nostro fianco possiamo fare grandi cose. Aiutaci a non perderci di coraggio di fronte alle delusioni

e a ricordare che sono le scelte più difficili a portare i risultati migliori. AMEN 

**************************************************************************************************** 

2 DOMENICA DI AVVENTO 

Preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri” 

(Mc 1, 3) 


PER I GENITORI 


Giovanni Battista, nel deserto, invita i suoi fratelli a cambiare vita, a non smettere di cercare la strada giusta che conduceal Signore. Oggi come allora chiede anche a noi di impegnarci a dare il meglio di noi stessi per essere pronti ad incontrare il Signore. È sempre sorprendente questa pagina di Vangelo che ci avvicina al Natale, perché ci ricorda che la via “è del Signore” e che i sentieri sono “i suoi”, cioè li conosce molto meglio di noi e li ha già percorsi in lungo e il largo chissà quante altre volte per raggiungerci! Cerchiamo quindi di cambiare gli atteggiamenti mossi dall'egoismo e dalla pigrizia favorendo invece quelli spinti dalla generosità e dalla buona volontà come ha fatto Gesù, che è campione di bontà. 


SECONDA PAROLA DELL’AVVENTO è PREPARARE


• LEGGIAMO INSIEME IL VANGELO DI MARCO


Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. 

Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
 Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 

Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 

Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». 


Video Vangelo in cartoni animati (https://www.youtube.com/watch?v=6uGToVLTYnM) 


PREPARIAMO ASSIEME ai bambini dei dolcetti da consumare in famiglia. 

Durante la preparazione degli ingredienti, mettiamo sempre l’accento sul fatto che stiamo preparando qualcosa insieme per gli altri, che ogni singolo passaggio è importante perché la ricetta venga al meglio. Inoltre è importante e necessario che ognuno venga coinvolto nella preparazione affinché i biscotti vengano buoni. 


UNA RICETTA (potete usare quella che volete) : Ingredienti per 30 biscotti circa da 6 cm di diametro: 250 gr di farina, 100 gru zucchero, 100gr. di burro, 1 uovo, 1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci, scorza di limone. 


magari come questi!

Mettere la farina nella ciotola, aggiungere l’uovo, lo zucchero, il burro tagliato a pezzetti e il lievito. Poi aggiungere il limone grattugiato. Impastare il tutto e amalgamare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Dare la forma di un panetto, avvolgere nella pellicola e riporlo in frigo per 20-30 minuti. Prendere il panetto dal frigo, stendere la pasta frolla e con degli stampini preparare i biscotti, cuociono in forno statuto preriscaldato a 180° per 15-20 minuti a seconda dello spessore. 


PER PREGARE INSIEME DICIAMO IL PADRE NOSTRO 


Per il materiale che è stato usato ringraziamo Uff.C atechistico diVerona e Fossano 

 

********************************************************************************

********************************************************************************

Per la 1a settimana (riflessione sul Vangelo delle  Messe feriali)

30 novembre S.Andrea

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 4,18-22


In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. 
Parola del Signore

Gesù cammina sulle strade degli uomini, visita i luoghi normali della vita e della fatica quotidiana… Lui è il cercatore per eccellenza e vede subito due fratelli.  E’ venuto per entrare nella storia concreta degli uomini. E incrocia le loro vite. Lo sguardo di Gesù è  penetrante ed è già l’inizio del dialogo e di una relazione imprevista. Simone e Andrea stanno facendo il loro faticoso lavoro di pescatori. Una parola improvvisa e forte li scuote: “Venite dietro a me”.  Così inizia la loro avventura di futuri discepoli. Non si tratta di seguire una teoria filosofica, o delle idee per quanto interessanti. No. La proposta è quella di stare con Lui per andare dietro a Lui. Condividere la vita, scoprire questa persona ed entrare nel segreto di una proposta che si impara vivendo. La pronta risposta può essere anche la nostra oggi, come discepoli. Che cosa possiamo imparare da te, Gesù, che cosa ci offri di interessante che possa dare alla nostra esistenza un senso pieno e duraturo? Aiutaci a fidarci ancora di te per seguirti senza timore. Ne vale la pena!

 

1° dicembre - Dal Vangelo secondo Luca- Lc 10,21-24
 

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».


Poche volte il Vangelo mette sulla bocca e nel cuore di Gesù le parole precise della sua preghiera che caratterizzava tutta  la sua vita. E questa è una delle più significative. “Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo..”. La gioia di Gesù trova la sua sorgente nel dialogo incessante con il Padre suo che  nutre la sua vita quotidiana ed é come il cibo che lo alimenta: “Mio cibo è fare la volontà del Padre mio…”. E’ La gioia di sentirsi in piena sintonia con Colui che lo ha mandato. E sgorga, allora, la lode riconoscente, ispirata dall’azione dello Spirito Santo che è, in Gesù, come una voce e una forza interiore. Qual è il motivo della lode? E’ il fatto che le sue parole e la sua stessa persona fanno breccia nel cuore dei piccoli e dei semplici, cioè di coloro che si fidano di lui, che non hanno pregiudizi, non vantano privilegi e  atteggiamenti di superbia ma si mostrano e disponibili. Così dovremmo essere anche noi, discepoli di oggi. Creare in noi uno spazio di semplicità e di accoglienza che ci permetta di vivere  la beatitudine di Gesù: la scoperta di una vera fortuna, come quella di un tesoro: “«Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete…”. Certo non vediamo più il Signore con gli occhi del corpo, ma lo scopriamo presente oggi in tutte le forme che egli ha pensato per noi, soprattutto nella sua parola e nei suoi sacramenti…

 

2 dicembre - Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 15, 29-37
 
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò.
Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d'Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.


Sul monte Gesù accoglie la folla, attratta da lui. Ma è soprattutto un’ umanità sofferente che si presenta con piena fiducia a Colui che “si è caricato delle nostre sofferenze e si è addossato i nostri dolori (Isaia 53,4). Qui appare l’autenticità di Gesù vero uomo. Gesù partecipa al dolore concreto che segna la carne di tanta gente. Lui stesso proverà nella sua carne che cosa significhi il dolore anche fisico, segno di una solidarietà che si spingerà fino all’estremo dell’amore. Dio non vuole e non ratifica la sofferenza, anche se essa è parte integrante e non eliminabile della vita stessa.

Gesù risana e fa nascere la lode al “Dio d’Israele”. E poi la compassione. Si tratta di un sentimento profondo, non di una commozione passeggera. E’ vera empatia che vuol dire sentire nell’intimo la sofferenza di coloro che sono nella prova per provvedere con un gesto concreto alle loro necessità.  Per questo Gesù moltiplica i pani e i pesci. Poca cosa che sembra sproporzionata rispetto al bisogno. Ma tu, Signore, ti servi di quel poco che ti possiamo mostrare nella nostra povertà, perchè possa diventare dono esuberante e disponibile per tutti. Le nostre mani diventano, in questo modo, il segno della tua provvidenza!

3 dicembre - Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 7,21.24-27
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Il brano è la conclusione del discorso della montagna E una sola e l’idea fondamentale che vuole esprimere: per non essere stolti ma saggi. Non è sufficiente credere che Gesù è il Signore, ma è necessario compiere la volontà del Padre, cioè mettere in pratica la sua legge, che è la legge dell’amore concreto.

La nostra fede si fonda sull’ascolto della parola di Dio. Però la fedeltà ad essa vuole che  questa parola trasformi la nostra vita e si  tramonti in azione concreta, per non restare lettera morta. Dio è la roccia, cioè il fondamento su cui noi dobbiamo costruire. Senza il fondamento (vita interiore alimentata dalla parola di Dio) non si può costruire, come del resto, una vita dei preghiera separata dalla pratica effettiva della virtù é sterile. Insegnaci, Signore, ad essere casa costruita sula roccia, capaci di dare corpo alla tua parola perché essa plasmi la nostra vita.

 

 

4 dicembre - Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 9,27-31

 
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Nella guarigione dei due ciechi Gesù appare come colui che illumina la vita. Con il miracolo risponde alla fede riposta in lui: i cechi, infatti, lo invocano come Messia, Figlio di Davide. 

I loro occhi erano spenti, ma la loro anima era già sulle soglie della luce. Gesù li mette alla prova per verificare la prontezza della loro fede e della loro fiducia il lui. 

Gesù tocca gli occhi, le membra malate. Come dice la preghiera di un prefazio: “Ancora oggi, come buon samaritano, viene incontro ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito…”. Ci riconosciamo anche noi nella persona dei due ciechi. Per essere guariti, dobbiamo sapere che abbiamo bisogno del Signore che passa accanto a noi e ascolta la nostra domanda per essere risanati. Il Signore attende che gli apriamo almeno uno spiraglio, che facciamo posto alla sua misteriosa presenza. 

Abbiamo ricevuto, Signore, la luce della fede nel battesimo. Fa’ che viviamo sempre come figli della luce!

 

5 dicembre - Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 9,35 - 10,1.6-8

 

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

L’azione di Gesù è duplice: insegna nelle sinagoghe con la sua parola autorevole, annunciando  la buona notizia del regno di Dio. Aveva iniziato così la sua azione pubblica:

“Convertitevi perché il regno di Dio è vicino”. Nello stesso tempo Gesù si china con premura sulle persone piagate e malate: guarisce ogni malattia e ogni infermità. La compassione di Gesù diventa azione concreta di misericordia e realizza il regno annunciato. In questo modo Gesù si mostra come l’autentico pastore che raduna il suo gregge stanco e sfinito. Compie il desiderio di tutto un popolo e della speranza di Israele: “il Signore è il mio pastore, non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ristora l’anima mia.”

I 12 discepoli sono chiamati a prolungare la sua opera, ad essere segno della sua misericordia che arriva fino all’oggi della storia travagliata di tutti i tempi.

Signore, vogliamo che sia sempre presente sulle nostre labbra la tua preghiera: “Pregate il padrone della messe, perché mandi operai nella tua messe”. Anche noi vogliamo essere tuoi operai generosi nella tua vigna.


page3image1672912