sabato 13 marzo 2021

 14 marzo 2021

catechesi bambini e ragazzi

DOMENICA 14/3/2021 Nicodemo (Gv 3,14-21) 

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna ... La luce è venuta nel mondo” 


Video Vangelo in cartoni animati 


https://www.youtube.com/watch?v=dd3sjj7W7zE 

QUARTA PAROLA della QUARESIMA #LasciatiRischiarare 

Coltiva la speranza! Gesù è luce che illumina le notti più buie. Dio non ti lascia solo! Lo ha dimostrato donandoci suo Figlio Gesù 


LASCIATI RISCHIARARE. Dio non ti lascia solo! Lo ha dimostrato donandoti suo figlio Gesù che è luce che illumina le notti più buie. Anche quando la situazione sembra dispera- ta, non perdere la speranza! Confida in Gesù; Lui non se ne sta in disparte, ma interviene per offrire a tutti salvezza e gioia. Impara a conoscere i tuoi limiti e le tue fragilità, non per scoraggiarti, ma per offrirle a Gesù e lasciarti accompagnare da Lui sulla strada della gua- rigione. E, sul suo esempio, prova anche tu ad essere luce per le persone che ti sono vici- ne, prendendoti cura di loro ed aiutandole a superare i momenti di difficoltà. 


Segnale di connessione assente ... 

Se non coltivi la speranza e non cerchi di vedere il bene possibile pur nel male reale, sarai sopraffatto dallo sconforto e dallo scoraggiamento e sarai portato a rinunciare a lottare. 


Nicodemo rappresenta ognuno di noi che interpella Gesù, oggi Lui, come allora, ci invita ad intraprendere il cammino necessario per accogliere la luce della fede, af- finché possiamo guardare a ciò che conta e ad agire secondo il suo amore 


ATTIVITA’ Prendiamo un foglio di carta di dividiamo in due parti (con i titoli LUCE a sinistra e BUIO a destra). Chiediamoci e pensiamo quali potrebbero essere i comportamenti posi- tivi che ci aiutano ad avvicinarsi al messaggio d’amore di Dio e quelli negativi che invece di allontano. Poi scriviamo a sinistra i comportamenti positivi e a destra quelli negativi. 


PER IMPEGNARSI UN POCHINO Quale impegno mi prendo questa settimana affinché le mie pa- role e miei gesti regalino speranza? 

Un corto e una canzone, entrambe con un messaggio di speranza forte e chiaro: se davvero desideriamo salvare il mondo e renderlo migliore, occorrono impegno e pre- ghiera personale. 

ESPERO? (SPERO) 

La preghiera - Zecchino d’oro - 


https://www.youtube.com/watch?v=F167mniKU9Y

PER PREGARE INSIEME 


Signore, aiutami ad affrontare le delusioni con ottimismo, a contrastare la rassegnazione con la speranza, ad accettare i limiti e valorizzare i talenti.
Tu che sei venuto nel mondo per salvarci e portare la luce nei momenti bui, aiutami a ve- dere il bene che posso donare e rendimi testimone di speranza per i fratelli. Amen 


DOMENICA 14/3/2021 Il chicco di frumento (Gv 12,20-33) 

Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” 


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catechesi ragazzi 


 





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liturgia della domenica 4a di Quaresima

Prima lettura (2Cr 36,14-16.19-23)

Dal secondo libro delle Cronache

In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi.
Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni».
Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!”».

 

Salmo responsoriale (Sal 136)

Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia.

Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.  

Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».  

Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra.  

Mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.

 

Seconda lettura (Ef 2,4-10)

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni 

Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. 
Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.

 

Vangelo (Gv 3,14-21)

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: 
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio»
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4a Quaresima B – omelia 2021

 

 

Il vangelo ci invita ad uno sguardo contemplativo e riflessivo sulla croce… Tutto comincia dal colloquio con Nicodemo, illustre rappresentante del Sinedrio. Va da Gesù di notte, forse per non compromettersi di fronte agli altri… Comunque, nel desiderio e nella sana curiosità di capire meglio chi sia quel Gesù, maestro diverso, fuori dalle righe rispetto agli altri maestri della legge. E Gesù si rivela a lui, cioè a chi mostra vero interesse nella ricerca della verità. 

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.”. E’ la frase centrale che dice come ha agito Dio verso il mondo, cioè verso le sue creature. Dio si muove per amore e nell’amore manifesta la realtà intima della sua vita. La consegna di Gesù sulla croce mostra l’evidenza di questo amore. La croce non è un episodio tragico della storia dove emerge tutta la malvagità verso un innocente degli uomini, ciechi di fronte alla luce … E’ anzitutto l’atto della donazione che Gesù fa di stesso, la forza dell’amore che vince l’odio, la violenza e le forze oscure del male. Donazione che apre la strada 

perchè anche noi  possiamo fare le stesse scelte. 

 

Anche S.Paolo  ripropone il Vangelo con parole simili. “Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati”. Eravamo morti spiritualmente, prigionieri del peccato, ma resi liberi abbiamo vissuto una vita nuova.

Questa è un dono, non un nostro merito. Dobbiamo solo rimanere fedeli, vivere in questa libertà. Aggiunge Paolo: 

“Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo”.

Chiamati alle opere buone, preparate da Dio per noi. Noi, quindi, non dobbiamo inventarci o pensare a chissà che cosa per intercettare quello che Dio ci domanda. Lui le ha preparate per noi, ce le fa capire, ce le mette davanti e noi, in coscienza, le possiamo seguire, perchè in esse decidiamo di camminare. Quindi si tratta di un cammino, a volte lento, a volte più spedito, in qualche caso con un ritorno all’indietro…ma sempre con il Signore davanti a noi che ci avverte: “Io sono la via !”

 

Gesù non è venuto per giudicare, ma per salvare. Ma di fronte alla sua rivelazione, alla sua persona, si deve scegliere: o accoglierlo o rifiutarlo. Non è Dio che ci giudica, ma siamo noi che ci giudichiamo. Accogliendo il suo amore ci costruiamo la salvezza, rifiutandolo, ci costruiamo la condanna. La condanna, che Dio vorrebbe evitare in tutti i modi, non corrisponde alla volontà di Dio, ma è il  risultato delle nostre scelte che Dio rispetta fino in fondo, perché prende sul serio la nostra libertà. !  E non bisogna pensare solo a domani per decidere: giorno dopo giorno ci costruiamo come tenebra o luce, ciechi o vedenti. In certi casi,  le tenebre possono divenire così fitte da impedire alla luce di filtrare, di illuminare. 

Dice un commentatore: “È come di un uomo che resta chiuso a lungo, in una stanza buia; posto di fronte alla luce del sole, chiude gli occhi accecato. Si è abituato alle tenebre e non sopporta la luce; si è assuefatto alla menzogna e non comprende la verità. Così è dell'uomo che opera il male. Può stabilirsi nell'animo una tale connivenza con la menzogna che la verità viene rifiutata quasi del tutto.” 

 

Il Vangelo è convinto che il nostro comportamento ci dà la possibilità di capire le intenzioni di Dio. E’ il senso della frase: “Chi fa la verità, viene verso la luce”. Gesù dice «fare la verità». Non conoscere, ma fare. E questo perché la verità di cui Gesù parla non è un complesso di idee da imparare, ma un progetto di vita da vivere. Anzi è lui stesso. Se ci comportiamo secondo la volontà di Dio, capiamo chi è lui, siamo nella luce e Dio ci diventa familiare, Padre e amico!    

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