sabato 24 novembre 2018

AscoltarTi è una festa - XXXIV Domenica del Tempo Ordinario - Solennità ...

25 novembre 2018


Gesù Cristo, Re dell’universo

Prima lettura - Dal libro del profeta Daniele

Guardando nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;

giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.

Salmo responsoriale (Sal 92)

Il Signore regna, si riveste di splendore.
Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa

per la durata dei giorni, Signore.

Seconda lettura  - Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,

anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!

Vangelo - Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
 ***********************************************
25 novembre 2018 – Gesù, Re dell’universo - anno B
Avvisi
La prossima domenica è la 1a di Avvento
Inizia già in questa settimana la catechesi di Avvento per adulti.   Guardate con attenzione il prospetto degli incontri e scegliete il luogo a voi più comodo per partecipare ai 4 incontri previsti prima del Natale. Valorizziamo con impegno questa possibilità!
                          
giorno
luogo
animatore
lunedì
ore 15.30
fam. Bresciani Ivana
 via S. Francesco, 12
don Attilio
mercoledì
ore 9.00
fam. Tomellini-Marconi
via Piemonte, 18
Maria Teresa e
Cristina
mercoledì
ore 21.00
fam. Idone D. e
Elena
don Attilio
giovedì
ore 15.00
in cappella
Maurizio Santellani
venerdì
ore 20.30
fam. Caldogno
via Lazio
Caldogno Francesco

In anticipo, a nome del gruppo della carità,  vi ricordo che In Avvento viene proposta ancora l’iniziativa LA CESTA DELLA CARITA”.
La domenica, chi lo desidera, può mettervi gli alimenti non deperibili che verranno dati alle persone bisognose, in particolare della nostra parrocchia o segnalate dal “Centro ascolto” della parrocchia di S. Martino, seguendo anche le indicazioni dei servizi sociali del Comune di Peschiera.

Inoltre la prossima domenica verrà messo a disposizione il libretto “Preghiera in famiglia”, preparato dalla nostra diocesi.
…………………………………………………………………………..
Si ricorda ancora la possibilità di mettere a disposizione medicinali non scaduti e occhiali con montatura integra: potete portarli alla domenica.
Verranno poi consegnati all’Ospedale di Negrar
…………………………………………………………………………..
preghiera sul Vangelo della domenica
Il tuo potere, Gesù, non ha nulla a che vedere con quello dei grandi di questa terra. Probabilmente ti hanno presentato a Pilato come un ribelle, come uno che pretendeva di prendere il posto dei romani sul suolo di Palestina, una bugia che aveva lo scopo di convincere il procuratore romano a condannarti senza tanti problemi. Ma anche lui non può fare a meno di notare che sei un re davvero fuori dal comune: senza gli emblemi soliti, senza qualcuno che ti difenda,
senza propositi bellicosi, senza neppure minacce di vendetta.
Il tuo potere, Gesù, è in effetti il potere dell’ amore, che non si impone,
non ricorre alla forza, non punisce e castiga, ma piuttosto si dona,
si offre interamente, è pronto a soffrire e addirittura a morire.
Al di là delle apparenze il tuo potere è l'unico veramente efficace,
l’unico che resiste al tempo perché perdona e salva.
 
-->


-->

sabato 10 novembre 2018

AscoltarTi è una festa - XXXII Domenica del Tempo Ordinario

11 novembre 2018


Letture 32a domenica – anno B

Prima lettura (1Re 17,10-16)
Dal primo libro dei Re

In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».

Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.

Salmo responsoriale (Sal 145)

Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,

il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Seconda lettura (Eb 9,24-28)
Dalla lettera agli Ebrei

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.

Vangelo (Mc 12,38-44)
Dal Vangelo secondo Marco



In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Parola del Signore.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
11 novembre 2018 - 32a domenica del tempo ordinario- anno B
Avvisi
Lunedì 12 - ore 20.30: Consiglio pastorale parrocchiale

importante incontro:
Si ricorda la possibilità di mettere a disposizione medicinali non scaduti: potete portarli alla domenica.
Verranno poi consegnati all’Ospedale di Negrar
…………………………………………………………………………..
La prossima domenica 18 novembre ricorre la 2a giornata mondiale dei poveri. Giovedì 15, alle 20.30 viene proposta una preghiera in preparazione a questa giornata.
…………………………………………………………………………..
preghiera sul Vangelo della domenica

Il tuo sguardo, Gesù, non si ferma alla superficie, ma va in profondità e distingue con precisione l’amore autentico, dalla generosità apparente.

Per questo presenti ai tuoi discepoli l'offerta della vedova povera,

perché vale molto di più delle somme consistenti di denaro che i ricchi hanno gettato - non senza produrre un certo rumore - nel tesoro del Tempio.

C'è una bella differenza tra dare tutto e dare una parte del superfluo.

C'è una bella differenza tra l’offrire tutto quello che si ha per vivere

oppure semplicemente qualcosa di quanto godiamo con abbondanza.

In questo, è vero, i poveri ci fanno da maestri.

Ci insegnano a fidarci di Dio e della sua provvidenza,

senza esigere continuamente garanzie ed assicurazioni.

Ci mostrano la solidarietà vera, quella che si priva dell'unico boccone a disposizione, dell’unico soldo in tasca, dell'unico sostentamento possibile pur di soccorrere quelli che stanno peggio, quelli che hanno più bisogno, quelli che non ce la fanno più.

sabato 3 novembre 2018

AscoltarTi è una festa - XXXI Domenica del Tempo Ordinario

4 novembre 2018


 31a domenica del tempo ordinario
Prima lettura (Dt 6,2-6)
Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Temi il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni.
Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore».

Salmo responsoriale (Sal 17)
Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.


Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
Seconda lettura (Eb 7,23-28)

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, [nella prima alleanza] in gran numero sono diventati sacerdoti, perché la morte impediva loro di durare a lungo. Cristo invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore.

Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso.
La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.

Vangelo (Mc 12,28-34)
Dal Vangelo secondo Marco



In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».

Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. 

 *****************************************
aforismi (da LDC)

- Siamo tentati ancora e sempre dall'egoismo, fa parte della natura umana. Siamo come l'eroe dei fumetti Charlie Brown, che diceva: «Io amo l'umanità!». Poi aggiungeva: «È la gente che non sopporto!».

- Il guaio di chi ama tutti in generale, è che non ama nessuno in particolare (Claudio Lamparelli).

- Perciò, «Pensiamo meno all'umanità, e più agli uomini» (Elisabeth Leseur).

- In pratica, «Il più bel viaggio che si possa fare quaggiù, è quello che si fa andando l'uno verso l'altro» (Paul Morand).

- L'amore di Dio e l'amore del prossimo sono due battenti di una porta, che non si possono aprire e chiudere se non insieme (Soeren Kierkegaard).

- «Signore, fammi vivere a braccia aperte. Non farò carriera, ma avrò tanta gente da abbracciare» (Pino Pellegrino).

- La ricetta: «Là dove non c'è amore, mettete amore e raccoglierete amore»; «Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore» (San Giovanni della Croce).

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 Commento spirituale di Doroteo di Gaza


 ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
4 novembre 2018 - 31a domenica del tempo ordinario- anno B
Avvisi
In questa domenica catechismo per i bambini di 2a elementare


Preghiera (sul Vangelo della domenica)
Gesù, tu riconduci ogni cosa alla sua sorgente, a ciò che è essenziale, a quello che conta veramente nella nostra esistenza.

SÌ, è una questione di amore: non di regole a cui sottomettersi, non di pratiche da compiere, non di preghiere da recitare. Se non c'è l'amore, tutto questo perde ogni significato. È una questione di amore: non di calcoli più o meno esatti, non di prescrizioni da osservare, non di codici da far rispettare. Se non c’è amore tutto rimane irrimediabilmente prigioniero

di strettoie e di passaggi obbligati che adorano di vecchio e di stantio. Tu ci chiedi di amare, amare prima di tutto e a modo tuo,

senza mettere limiti, senza accampare diritti, senza pretendere garanzie, senza evitare i rischi che inevitabilmente affronta chi si dona e si spende fino in fondo. Tu ci domandi di amare perché è questa la strada della vita, ma ci suggerisci di farlo non solo con il sentimento,ma con tutti noi stessi: con l'intelligenza e con la volontà, con propositi e scelte decisive.