Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
sabato 5 novembre 2016
32a domenica del tempo ordinario
Dal
secondo libro dei Maccabèi
In quei
giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre,
furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni
suine proibite.
Uno di
loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da
noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il
secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla
vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi,
ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo
costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la
lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho
queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle
di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di
questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto
morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti.
Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli
uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati;
ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».
Salmo responsoriale (Sal 16)
Ci
sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta,
Signore, la mia giusta causa,
sii
attento al mio grido.
Porgi
l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie
labbra non c’è inganno.
Tieni
saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei
piedi non vacilleranno.
Io
t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a
me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi
come pupilla degli occhi,
all’ombra
delle tue ali nascondimi,
io nella
giustizia contemplerò il tuo volto,
al
risveglio mi sazierò della tua immagine.
Dalla
seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli,
lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci
ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti
i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il
resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia
glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti
e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi
confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo
a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo
facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di
Dio e alla pazienza di Cristo.
Dal
Vangelo secondo Luca
In quel
tempo, 27si avvicinarono a Gesù alcuni
sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa
domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se
muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo
fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il
primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare
figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione,
di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di
questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della
risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire,
perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono
figli di Dio. 37Che
poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando
dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi;
perché tutti vivono per lui».
Forma
breve (Lc 20, 27.34-38):
In quel tempo, disse Gesù ad alcuni8 sadducèi, 27i quali dicono che non c’è risurrezione: 34«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono
marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita
futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali
agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche
Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio
di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti
vivono per lui».
^*^*^*^*^*^*^^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
6 novembre 2016
- 32a domenica del tempo ordinario - anno C
Avvisi
Lunedì 7- ore 18.30: catechismo 1a
media
…..........................................................................................................
Venerdì 11 - ore 18.30: S. Messa concelebrata nella parrocchia di S. Martino
in occasione della Festa patronale della parrocchia
…..........................................................................................................
Sabato 12 - ore 10.00: catechismo 4a
e 5a elementare
Sabato 12 novembre -nel pomeriggio- al Palazzetto
dello sport a Verona si tiene l’ annuale MEETING
ADOLESCENTI per gli adolescenti di tutta la diocesi.
Saranno presenti anche
i nostri adolescenti di Peschiera.
…..........................................................................................................
preghiera sul Vangelo
della domenica
Sono in molti, Gesù, ad
immaginare il mondo nuovo che tu prepari,
semplicemente come una
riverniciatura della realtà del nostro mondo di quaggiù. Sono in molti, Gesù,
ad immaginare la vita futura con i
connotati di questa vita terrena che ben conosciamo…
E invece no. Quello che
tu ci prometti é un mondo segnato dalla
novità,
in cui il tuo amore trova
compimento e riesce a distruggere tutto ciò
che rovina l’esistenza
degli uomini, tutto ciò che provoca sofferenza
e genera divisione e
angoscia, tutto ciò che alimenta gli istinti più bassi,
i comportamenti più
egoistici,
i disegni più meschini.
Strappaci, dunque,
Signore Gesù, alle nostre rappresentazioni limitate,
alle nostre attese prive
di respiro
e donaci di aprire il
cuore e l’intelligenza alla fantasia dello Spirito.
Insegnaci a diventare figli
e figlie della risurrezione,
che già percorrono i
sentieri inediti
di una terra nuova in cui
mettono radice la giustizia e la pace
e le armi da guerra
scompaiono, rimpiazzate dai gesti dell’accoglienza senza
limiti.
32a domenica del tempo ordinario
Dal
secondo libro dei Maccabèi
In quei
giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre,
furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni
suine proibite.
Uno di
loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da
noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
[E il
secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla
vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi,
ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo
costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la
lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho
queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle
di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di
questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto
morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti.
Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli
uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati;
ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».
Salmo responsoriale (Sal 16)
Ci
sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta,
Signore, la mia giusta causa,
sii
attento al mio grido.
Porgi
l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie
labbra non c’è inganno.
Tieni
saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei
piedi non vacilleranno.
Io
t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a
me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi
come pupilla degli occhi,
all’ombra
delle tue ali nascondimi,
io nella
giustizia contemplerò il tuo volto,
al
risveglio mi sazierò della tua immagine.
Dalla
seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli,
lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci
ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti
i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il
resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia
glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti
e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi
confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo
a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo
facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di
Dio e alla pazienza di Cristo.
Dal
Vangelo secondo Luca
In quel
tempo, 27si avvicinarono a Gesù alcuni
sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa
domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se
muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo
fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il
primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare
figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione,
di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di
questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della
risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire,
perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono
figli di Dio. 37Che
poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando
dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi;
perché tutti vivono per lui».
Forma
breve (Lc 20, 27.34-38):
In quel tempo, disse Gesù ad alcuni8 sadducèi, 27i quali dicono che non c’è risurrezione: 34«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono
marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita
futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali
agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche
Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio
di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti
vivono per lui».
^*^*^*^*^*^*^^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
6 novembre 2016
- 32a domenica del tempo ordinario - anno C
Avvisi
Lunedì 7- ore 18.30: catechismo 1a
media
…..........................................................................................................
Venerdì 11 - ore 18.30: S. Messa concelebrata nella parrocchia di S. Martino
in occasione della Festa patronale della parrocchia
…..........................................................................................................
Sabato 12 - ore 10.00: catechismo 4a
e 5a elementare
Sabato 12 novembre -nel pomeriggio- al Palazzetto
dello sport a Verona si tiene l’ annuale MEETING
ADOLESCENTI per gli adolescenti di tutta la diocesi.
Saranno presenti anche
i nostri adolescenti di Peschiera.
…..........................................................................................................
preghiera sul Vangelo
della domenica
Sono in molti, Gesù, ad
immaginare il mondo nuovo che tu prepari,
semplicemente come una
riverniciatura della realtà del nostro mondo di quaggiù. Sono in molti, Gesù,
ad immaginare la vita futura con i
connotati di questa vita terrena che ben conosciamo…
E invece no. Quello che
tu ci prometti é un mondo segnato dalla
novità,
in cui il tuo amore trova
compimento e riesce a distruggere tutto ciò
che rovina l’esistenza
degli uomini, tutto ciò che provoca sofferenza
e genera divisione e
angoscia, tutto ciò che alimenta gli istinti più bassi,
i comportamenti più
egoistici,
i disegni più meschini.
Strappaci, dunque,
Signore Gesù, alle nostre rappresentazioni limitate,
alle nostre attese prive
di respiro
e donaci di aprire il
cuore e l’intelligenza alla fantasia dello Spirito.
Insegnaci a diventare figli
e figlie della risurrezione,
che già percorrono i
sentieri inediti
di una terra nuova in cui
mettono radice la giustizia e la pace
e le armi da guerra
scompaiono,
rimpiazzate dai gesti dell’accoglienza senza
limiti.
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