giovedì 30 novembre 2017

25 novembre 2107

INCONTRO CON IL PROF. EZIO ACETI
30  novembre 2017
Impressioni sulla relazione di E. Aceti

Vicace e “provocatoria” allo stesso tempo, nella chiesa del Beato Andrea, è stata la 1a relazione (delle tre in programma) del prof. Ezio Aceti, psicologo e pedagogista.
La partecipazione è stata molto ampia, al di là di ogni previsione… Erano presenti molte famiglie, coppie di genitori o singoli, che hanno accolto con interesse la relazione di Aceti. Si vede che l’argomento ha smosso sentimenti, attese e speranze…
I bambini, nel frattempo, erano custoditi e accompagnati nelle sale parrocchiali da un adeguato numero di giovani e adulti volontari che hanno svolto un prezioso lavoro di baby-sitting… altrimenti sarebbe stato molto difficile gestire la serata!
Vivace e provocatoria la relazione, dicevo all’inizio. Relatore estroso e “vulcanico”, con un tono di voce ad alto volume, (avrei preferito un tono più pacato e discorsivo), comunque capace di attirare l’attenzione dei presenti che non si sono certamente addormentati o annoiati!
Supportato da alcune slides, con battute sagaci, frasi ad effetto, (a volte un po’ al limite), con stimoli all’interno di un discorso logico che richiederà necessari approfondimenti, il relatore ha offerto numerosi spunti di riflessione…
Il tutto per stimolare una presa di coscienza e un efficace confronto che si è poi sviluppato, nei limiti del tempo, al termine della relazione.  
E il contenuto? Il relatore ha spaziato nei vari campi dell’educazione, mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi, le difficoltà che oggi essa presenta, come sfida difficile ma stimolante per genitori ed educatori.
Siamo immersi in una “società liquida” dove tutto è indifferenziato (v. il sociologo Baumann), dove non esistono valori condivisi e forti sui quali si possano cercare punti di riferimento comuni. Ognuno naviga nel vasto mare dell’educazione senza avere agganci solidi o una bussola con la quale orientarsi.
In una società degli anni ‘50 e ‘60 c’erano valori sicuri e accettati dalla quasi totalità, punti di riferimento certi. Tuttavia il tutto si presentava dentro un quadro rigido nel quale il rapporto dei genitori con i figli era spesso autoritario, senza molte possibilità di dialogo sulle scelte da compiere.
Oggi assistiamo ad una trasformazione profonda nella quale giocano un ruolo incisivo e invasivo i mass-media, i social, i cellulari, facebook, la televisione…
Tutto questo mondo crea mentalità e dipendenza… Nella superficialità  di certi programmi televisivi, la sessualità è offerta banalmente come merce di consumo e l’amore è un sentimento labile nel quale diventa primario l’insieme delle emozioni come valore supremo, nella mancanza di una progettualità a più ampio respiro. “Cerco e mi interessa solo quello che mi piace e mi fa comodo al momento”…
Manca l’apporto necessario della volontà che orienta e aiuta a scegliere valori che costruiscono solidamente la vita per accogliere interessi più profondi e soddisfacenti, oltre l’effimera sensazione del momento.
Si assiste pure ad una ”feminilizzazione” nei rapporti e la presenza del padre sembra molto problematica o quasi del tutto assente nelle dinamiche familiari e nell’educazione dei figli.
(Su questo aspetto importante, aspetto ulteriori spiegazioni …)

Sviluppando alcuni punti fermi, Aceti ha insistito sul valore della relazione buona ed efficace  a tutti i livelli. Ciò che conta e risulta decisivo nel rapporto educativo in tutti i campi, è una relazione forte che incoraggia e promuove, che dà fiducia, che cerca costantemente il dialogo, che offre, a chi deve essere educato, nuove opportunità e la speranza di un cambiamento positivo. In questo campo ha citato figure educative di assoluto rilievo che hanno lasciato un segno di grande attualità nell’educazione: S. Giovanni Bosco, la  Montessori e altri…
Aceti ha fatto riferimento anche alla forza e all’ incisività dell’esperienza cristiana, come ad una risorsa formidabile, con uno sguardo all’azione educativa di Gesù che si mostra modello unico e insuperabile nell’educare. Basti questo invito del Vangelo: “Lasciate che i bambini vengano a me…”. E’ il Gesù che accoglie, che è segno dell’amore di Dio, che non giudica la persona per un peccato commesso, che stimola verso un cambiamento sempre possibile. Dono di un amore senza misura che vuol far rivivere in noi gli stessi suoi atteggiamenti e comportamenti.

Un aspetto da valutare è l’efficacia o meno del cosidetto “castigo”, nel caso in cui non ci fosse una risposta positiva ai richiami dei genitori-educatori... Aceti l’ha escluso in maniera categorica: non è efficace e complica la relazione.
Mi resta, tuttavia, una domanda: e se il cosidetto “castigo” fosse proporzionato allo sbaglio fatto, fosse anche motivato seriamente in un dialogo sereno e fosse dato con uno stato d’animo non aggressivo ma con intento correttivo nel senso sano del termine, non potrebbe essere giustificato? Non sarebbe un modo per rendere più cosciente chi ha sbagliato dell’errore commesso e farlo responsabile per una giusta “riparazione”?

Il relatore ha insistito, inoltre, sulla fiducia e sulla speranza di una educazione efficace, contando anche sulla collaborazione con tutte le agenzie educative presenti nel territorio…(la scuola, le istituzioni pubbliche come il Comune e i servizi educativi, la comunità cristiana, le varie associazioni…).
Più volte Aceti ha affermato che nell’educzione siamo tutti ignoranti e cioé non sappiamo nulla delle dinamiche che essa comporta…
L’affermazione mi è sembrata eccessiva… Forse il relatore, in coerenza con il tono volutamente provocatorio del suo intervento, ha voluto far intendere che non si può essere superficiali o banali quando si tratta di educare?
Io vorrei dar credito a questa ipotesi...

In attesa degli altri interventi previsti nel programma…

don Attilio Bonato, parroco del Beato Andrea

la presentazione... 
...con il sindaco e la dirigente scolastica

il prof. Ezio Aceti

Il folto gruppo dei presenti nella chiesa del Beato Andrea