lunedì 31 ottobre 2016

Tutti i santi

Per riscoprire la Fesa dei santi ......

La tradizione cristiana può contrastare la festa pagana.
Luce e racconti di santità, l'alternativa ad Halloween.
di Daniele Piccini  da “Avvenire  di venerdì 31 ottobre 2014

L’onda d’urto della moda di Halloween sembra inarrestabile. Non c’è solo l’attrazione del buio, delle tenebre: c’è l’effetto moltiplicatore di infinite serie televisive provenienti dall’industria audiovisiva americana, in cui l’episodio di Halloween non manca mai. Ciò ha reso apparentemente innocua – un rito normale insomma – la festa pagana del 31 ottobre importata da oltreoceano. Che male può celarsi dietro il ritornello 'Dolcetto o scherzetto?', dietro i travestimenti da fantasma o da scheletro, dietro le zucche incavate? Molti educatori e sacerdoti hanno cercato di argomentare che l’apparenza più o meno innocente di festa carnevalesca favorisce l’affermarsi di valori e simboli fortemente anticristiani.
Il fatto non è solo di natura spirituale, non riguarda solo la coscienza religiosa delle persone. Infatti, la festa delle zucche, con tutti i suoi elementi folcloristici, è diventata fatto di costume, ricorrenza obbligata, data immancabile nel calendario 'laico'. Dunque, il tema è prima di tutto culturale. Non c’è dubbio che per la diffusione che è arrivata ad avere, la festa del 31 ottobre continuerà a riscuotere molto successo. Il punto è se, sul terreno del costume e della percezione di massa, si possa fronteggiare con un’alternativa, che non sia soltanto una contrapposizione di valori, ma un felice ritorno a una tradizione culturale, prima ancora che religiosa. Da alcuni anni gruppi cattolici, diocesi, parrocchie propongono eventi che vogliono riscoprire il significato di una festa, quella di «tutti i santi», che dal IX secolo è fissata come solennità nel calendario liturgico alla data del primo novembre. Nella notte della vigilia, perché non riscoprire il fascino della santità come fonte di gioco, di festa, di stupore? Molte feste della Luce si terranno quest’anno, indirizzate prima di tutto ai bambini. Sono loro, infatti, i più indifesi consumatori di Halloween. Non c’è da illudersi sull’esito statistico di questa proposta, eppure far presente che anche la luce, la santità possono diventare narrazione, gioco, evento, celebrazione popolare sembra una via necessaria da percorrere. Solo se l’alternativa diventerà culturale o, come si dice nel gergo di Internet, virale, il seme gettato potrà domani dare in una qualche percentuale il suo frutto. Già dal 2007, le Sentinelle del mattino propongono di esporre alle finestre, la notte del 31 ottobre, immagini di santi. Per secoli la santità è stata narrata (è il grande campo dell’agiografia)…. E così, oggi più che mai, il 31 di ottobre la luce e il racconto della santità possono farsi strada, anche nel nome di Francesco.


ancora su Hallowen - da “Avvenire del 
28 ottobre 2016

“Riteniamo che sia compito primario della famiglia vigilare su quanto viene propinato all’ infanzia,  creando condizionamenti in aperto conflitto con la proposta della fede cristiana”. Così afferma Roberto Montero, presidente Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche). Spieghiamo ai bambini la differenza tra i due modi di ricordare i defunti.  I santi non sono solo quelli canonizzati dalla Chiesa, ma tutti coloro che hanno lasciato l’esistenza terrena e godono  della visione di Dio.  La festa di Halloween, con il suo immaginario stregonesco e luciferino,  non ci appartiene come cristiani. Halloween vuole placare anime in pena, tornati sulla terra sotto forma di fantasmi, streghe e demoni con dolcetti, per far fuggire queste creature dell’occulto. Ecco, allora, travestimenti spaventosi e zucche accese… Ma per noi cristiani i morti non tornano in terra a  spaventare i vivi. Le commemorazioni dell’uno e 2 novembre dovrebbero  ricordarci, piuttosto, la comunione nella fede tra i vivi, i  santi e i morti.



sabato 29 ottobre 2016

AscoltarTi è una festa - XXXI Domenica del Tempo Ordinario

30a domenica del tempo ordinario


Liturgia della parola 


Dal libro della Sapienza

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,come una still
a di rugiada mattutina caduta sulla terra.Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,aspettando il loro pentimento.Tu infatti ami tutte le cose che esistonoe non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita.Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbaglianoe li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

salmo. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltartie benedire il tuo nome in eterno e per sempre.Ti voglio benedire ogni giorno,lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Misericordioso e pietoso è il Signore,lento all’ira e grande nell’amore.Buono è il Signore verso tutti,la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue operee ti benedicano i tuoi fedeli.Dicano la gloria del tuo regnoe parlino della tua potenza.

Fedele è il Signore in tutte le sue parolee buono in tutte le sue opere.Il Signore sostiene quelli che vacillanoe rialza chiunque è caduto

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési



Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente
+ Dal Vangelo secondo Luca




In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

30a domenica del tempo ordinario



Liturgia della parola 


Dal libro della Sapienza

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,come una still
a di rugiada mattutina caduta sulla terra.Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,aspettando il loro pentimento.Tu infatti ami tutte le cose che esistonoe non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita.Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbaglianoe li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

salmo. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltartie benedire il tuo nome in eterno e per sempre.Ti voglio benedire ogni giorno,lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Misericordioso e pietoso è il Signore,lento all’ira e grande nell’amore.Buono è il Signore verso tutti,la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue operee ti benedicano i tuoi fedeli.Dicano la gloria del tuo regnoe parlino della tua potenza.

Fedele è il Signore in tutte le sue parolee buono in tutte le sue opere.Il Signore sostiene quelli che vacillanoe rialza chiunque è caduto

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési



Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente

+ Dal Vangelo secondo Luca




In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».