sabato 29 ottobre 2022


 30 ottobre 2022

Liturgia della Parola – 31a C 

 

Prima Lettura

Dal libro della Sapienza Sap 11,22-12,2
 
Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.
 

Salmo Responsoriale Dal Sal 144 (145)

 

R. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre. R.
 
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.
 
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
 
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R.
 

Seconda Lettura - Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
2 Ts 1,11-2,2

 
Fratelli,  preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.

Vangelo - Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,1-10

 
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito,

perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».



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Omelia 2022 - 31a C 

 

Oggi il vangelo ci narra l’incontro tra Gesù e Zaccheo. È un testo che raccoglie tanti spunti di riflessione presenti nel V. di Luca. Gesù è sulla via che sale verso Gerusalemme, la meta del viaggio che Gesùprende con grande decisione (cf. Lc 9,51). Una tappa di questo viaggio è la città di Gerico, zona di confine della provincia romana della Giudea. Mentre Gesù sta attraversando Gerico, entra in scena un personaggio, Zaccheo che viene presentato con poche parole: é l'esattore -capo della dogana di Gerico, zona di confine della provincia romana. Ha al suo servizio dei dipendenti ed è molto ricco. Gli esattori vengono considerati dei pubblici peccatori e i giudei osservanti li evitavano ritenendoli impuri. Gesù sa andare oltre il pensiero ed  è capace di vedere in profondità: sgorge un uomo, dove gli altri vedono solo un delinquente...

Zaccheo è consapevole di essere peccatore, di non avere meriti da vantare. Umiliato da questa condizione e disprezzato da tutti, ha nel cuore un grande desiderio di conoscere il profeta e maestro Gesù, nella speranza che l’incontro con lui possa cambiare qualcosa nella sua vita. Lo mostra il suo comportamento: Cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura”.

Anche noi, come lui, andiamo a Gesù e lo cerchiamo con i nostri propri limiti e le nostre oscurità. Impariamo da Zaccheo la passione e il desiderio di incontrarlo, superando qualche ostacolo... anche la possibilità di non essere apprezzati o capiti…

 

Certo, occorrono desiderio, passione per Gesù. Questa passione traspare dal comportamento di Zaccheo: Corse avanti precedendo Gesù e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomoro, perché stava per passare di là”. Per raggiungere il suo scopo, inoltre, Zaccheo non esita a rendersi ridicolo agli occhi altrui. Si immagini la scena: un uomo noto, che ha un certo potere, il quale si arrampica su un albero… Ed ecco un improvviso ribaltamento: “Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo, lo vide e gli parlò”. Zaccheo desidera vedere e scopre di essere visto da Gesù: in questo incrocio c’è tutto il senso della vita cristiana. Noi vogliamo vedere Gesù, ma è lui che ci vede, ci ama in anticipo, ci chiama e ci offre la vita in abbondanza. 

Qui è necessario sostare pazientemente sulle parole di Gesù: Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo rimanere, dimorare a casa tua”.

“Zaccheo”: Gesù lo chiama con il suo nome proprio. “Scendi”. “Subito, in fretta”: non c’è tempo da perdere, l’occasione è da afferrare senza indugio!
“Oggi”: non ieri né domani.  

 “A casa tua”: entrare nella casa di un altro significa condividere con lui l’intimità; nello specifico, essendo Zaccheo un peccatore pubblico, questo auto-invito di Gesù significa compromettersi in modo scandaloso con il suo peccato. Gesù non dice: “Scendi subito perché voglio convertirti”, No, chiede a Zaccheo di essere suo ospite. Ovvero, si fa bisognoso per entrare in dialogo con lui, parla il suo linguaggio, quello di chi era abituato a dare banchetti e ad accogliere persone in casa propria per fare affari…

Il perdono da parte di Dio, di Gesù, può suscitare la conversione! 

Lo dimostra la reazione di Zaccheo, che “scende in fretta e lo accoglie pieno di gioia”, Con questa annotazione il testo potrebbe concludersi. Ma ecco che, come spesso è accaduto a Gesù, i benpensanti non non tollerano che si rivolga di preferenza ai peccatori manifesti: “Tutti mormoravano: ‘È entrato in casa di un peccatore!’”. Resta sempre la possibilità di uno sguardo cattivo, che continua a vedere in Zaccheo solo il peccatore e in Gesù solo un falso maestro…

Zaccheo allora, restituito alla sua dignità, parla rivolto a Gesù, che chiama “Signore” (grande confessione di fede!), senza curarsi dei falsi giusti che li accusano. ma Zaccheo si impegna a compiere un gesto concreto che riguarda le sue ricchezze, e soprattutto riguarda gli altri, i destinatari del suo peccato: “Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto”, ben oltre il dovuto secondo la Legge. Il gesto di quest’uomo è all’insegna della giustizia e della condivisione: questo il modo di impiegare le ricchezze per un discepolo di Gesù.

A questo punto Gesù, rivolto al solo Zaccheo, fa un commento articolato in due momenti. Prima dice: “Oggi la salvezza è avvenuta in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo”, cioè un membro della comunità di fede, un figlio suscitato dalle pietre del peccato (cf. Lc 3,8). 

Lo esprime bene il commento finale: “Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. È una parola che ne ricorda altre di Gesù: “Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori” (Lc 5,32.

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preghiera sul Vangelo della domenica 

 

Per le strade di Gerico quel giorno c’era tanta folla, ressa di curiosi attorno al Maestro di cui si parlava in quei giorni. C’era molta gente che si attendeva una parola forte, un segno strepitoso. Non era forse vero che facevi miracoli?

Come facesti ad accorgerti che c’era un piccolo uomo, 

un certo Zaccheo, capo dei pubblicani, che era salito su un sicomoro per essere sicuro di vederti? Non l’hai notato per caso: infatti da sempre eri abituato a fare attenzione a tutti, anche se ti spingevano da ogni parte.. Cosa pensò la gente quando ti invitasti a casa di un imbroglione, di uno che aveva costruito la sua fortuna sul sangue della povera gente? Ma tu eri venuto per salvare i perduti


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Tu sei la nostra salvezza, Signore.

 

Rendi la tua Chiesa segno vivo della tua presenza nel mondo. 

Ti preghiamo. R.

 

Ti prehiamo, Signore, per gli uomini e per le donne del nostro tempo. Non siano aridi nel loro spirito, ma sappiano lasciarsi condurre dall’inquietudine, dalla sete, dalla curiosità sana del cuore umano che conduce fino a Te. Ti preghiamo. R.

 

Facciamo memoria oggi davanti a te, Signore, di tanti uomini e donne che, come Zaccheo, si sono aperti alla tua voce, hanno allargato gli spazi ristretti della loro vita, hanno seguito l’invito alla condivisione. 

Ti preghiamo. R. 

 

Ti affidiamo, Signore, i ragazzi e le ragazze a volte bruciati, con i loro sogni, in una notte, per incidenti stradali o situazioni di degrado. 

Dona loro la coscienza di scegliere i momenti sani e belli del tempo libero e consola il cuore di chi li ama e si preoccupa per la loro vita. 

Ti preghiamo. R.

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Avvisi 30 ottobre 2022

 

Lunedì 31 ottobre non c’è la Messa feriale delle ore 8.00, ma solo quella della vigilia di “Tutti i Santi” 

alle ore 18.00

 

Martedì 1° novembre è la SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI. Le Messe hanno il solito orario festivo.

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Nel pomeriggio di martedì 1° nov. - alle ore 15.00 - ci troviamo al santuario del Frassino per il Rosario e poi, in processione, ci rechiamo al Cimitero per la Celebrazione della parola in suffragio dei defunti. (ore 15.30)

 

Mercoledì 2 novembre- nella Comm. di tutti i fedeli defunti, la Messa è al solito orario, alle ore 8.00 














sabato 15 ottobre 2022

 16 ottobre 2022

29 domenica del tempo ordinario

Dal libro dell'Èsodo -Es 17,8-13
 
In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.

 

Salmo Responsoriale - Dal Sal 120 (121)

 

R. Il mio aiuto viene dal Signore.

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
 
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele. R.
 
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte. R.
 
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. R.
 

Seconda Lettura -Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2Tm 3,14-4,2

 
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

Vangelo - Dal Vangelo secondo Luca -Lc 18,1-8


In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».


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Omelia 2022

 

Disse una parabola sulla necessità di pregare sempre. E qui nascono le prime domande…

Nella preghiera ci sono difficoltà di altro genere…mancanza di tempo, (ma per le cose che ci interessano, il tempo lo troviamo…), velocità della vita quotidiana, le mille cose da fare, distrazioni, aridità spirituale… che cosa possiamo imparare dal Vangelo riguardo alla preghiera? 

Viviamo in una cultura nella quale scienza e tecnica ci fanno credere che siamo capaci di tutto, che ce la facciamo da soli, che Dio non ci è necessario, che possiamo fare a meno di lui. Che è importante fare, agire… e la preghiera sembra quasi un tempo sprecato perchè non dà risultati..  Per molti la preghiera, poi, sembra solo una chiacchiera con Dio, un parlare dei nostri sentimenti, dove noi siamo i protagonisti…

 

Innanzitutto, va sempre detto che la preghiera cristiana nasce dall’ascolto della voce del Signore che ci parla. Come “la fede nasce dall’ascolto” (Rm 10,17), così anche la preghiera. 

Per pregare in modo cristiano, e non come fanno i pagani che recitano lunghe preghiere (cf. Mt 6,7), occorre ascoltare, occorre lasciarsi aprire gli orecchi dal Signore che parla e accogliere la sua Parola: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta” (1Sam 3,9). 

e Marta ai piedi di Gesù… trovare un po’ di calma per dare il primato al Signore…

Leggere una pagina di Vangelo, rifletterci sopra e chiedersi: “E adesso che cosa ho capito? Quale messaggio per me?”…

 

Perché pregare è come voler bene. Infatti c'è sempre tempo per voler bene: se ami qualcuno, lo ami sempre, lo pensi, lo desideri…Pregare è come risvegliare la nostra coscienza che siamo figli amati , che siamo di fronte ad un Padre che ci tiene sempre davanti ai suoi occhi… «Il desiderio prega sempre, anche se la lingua tace. Se tu desideri sempre, tu preghi sempre» (S. Agostino).

La preghiera è il respiro della fede.

E bastano poche parole… anche nella mente, nel silenzio di una stanza, in ogni luogo, perfino nella confusione del traffico (anche se è più difficile!)

E poi la preghiera è orientata all’azione, alle scelte da fare, secondo il progetto di Dio. Dal salmo: Insegnami, o Signore, la via dei tuoi precetti ed io la seguirò sino alla fine. Dammi intelligenza e osserverò la tua legge; la praticherò con tutto il cuore.

Il Vangelo ci porta a scuola di preghiera da una vedova, una bella figura di donna, forte e dignitosa, che non si arrende, fragile e decisa al tempo stesso. Ha subito ingiustizia e non abbassa la testa. Si insegna la perseveranza, la costanza, l’insistenza che è la prova della nostra fiducia in Dio. E Dio si impegna ad ascoltarci, anche se abbiamo l’impressione che non sempre lo faccia…. Dio ci ascolta, sì o no’?

 

La risposta di un grande credente, il martire Bonhoeffer è questa: «Dio esaudisce sempre, ma non le nostre richieste bensì le sue promesse». E il Vangelo ne è pieno: non vi lascerò orfani, sarò con voi, tutti i giorni, fino alla fine del tempo e tante altre…

I pensieri di Dio per il nostro vero bene, non corrispondono sempre ai nostri pensieri e ai nostri desideri…Non si prega per cambiare la volontà di Dio, ma il cuore dell'uomo. Non si prega solo per ottenere, ma per essere trasformati.

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29a domenica del tempo ordinario -C

 

Intenzioni per la preghiera dei fedeli: “Ascoltaci, Signore!”

 

Per il papa, i vescovi e per tutti i pastori della chiesa: siano per noi testimoni fedeli della Parola. Preghiamo.

 

Per i governanti: sappiano coltivare il bene e la pace nel mondo, animati dalla giustizia misericordiosa di Dio, dalla sua carità e dal suo cuore di Padre. Preghiamo.

 

Per gli uomini e le donne del nostro tempo, perché si aprano al dono della fede e rivolgano il loro cuore a Dio, nella certezza di ottenere da lui prontamente ogni bene necessario. Preghiamo.

 

Per noi qui riuniti: perché sentiamo l’ esigenza di pregare sempre senza stancarci mai, alzando al cielo le nostre mani, per sostenerci reciprocamente nella carità ed edificare la tua chiesa. Preghiamo

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Avvisi 16 ottobre 2022 - 29a domenica del tempo ordinario

 

In questa domenica diamo inizio ufficiale al catechismo con la Messa delle 11.00

 

Segnalo un’ iniziativa molto importante, come dal manifesto appeso in bacheca: 

Martedi 18 ottobre -ore 20.45- a Bardolino, nel teatro CORALLO, si tiene uno spettacolo in parole e musica,  dal titolo “ Il mondo di Lucy”.

Questa e altre iniziative  dal titolo “Cultura della vita, costruiamo il futuro!” sono a cura del Centro aiuto vita di Peschiera,  e di altri enti e associazioni che si impegnano in questo settore. 

 

La prossima domenica 23 ottobre, si tiene  la GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE.

Le offerte saranno consegnate al Centro missionario diocesano che ha appena celebrato i 50 anni della sua istituzione (1972).

Nella nostra unità pastorale del lao sud  è prevista (come negli anni precedenti…) una serata missionaria che si terrà a Lazise venerdì 28 ottobre alle 20.30.

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sabato 8 ottobre 2022

 9 ottobre 2022

28a domenica del tempo ordinario

Prima Lettura - Dal secondo libro dei Re
2 Re 5,14-17

 
In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell'esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
Tornò con tutto il seguito  da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore».

 

Salmo Responsoriale.  Dal Sal 97 (98)


R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

 

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
 

Seconda Lettura - .Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 2,8-13

 
Figlio mio,
ricòrdati di Gesù Cristo,
risorto dai morti,
discendente di Davide,
come io annuncio nel mio vangelo,
per il quale soffro
fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.

 

Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca - Lc 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

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Gesù è in cammino ed è attento a tutte le persone che incontra. La strada è il luogo degli incontri più diversi, senza averli programmati. 

E così si presentano a lui dieci lebbrosi, un gruppo senza speranza, alla deriva della società, tra i più emarginati, costretti a segnalare la loro presenza, come obbligava la legge, con il grido: ”Immondo, immondo!” Una parola che li imprigionava nella loro condizione di malattia, segnata, però, da una situazione di colpa e di peccato. Per questo, si pensava, erano lebbrosi!

 

Si rivolgono a Gesù maestro e lo chiamano anche per nome! Forse ne avevano sentito parlare… Chiamare per nome é l’inizio di una confidenza, carica di speranza…

Gesù, appena li vede, dà loro una consegna: «Andate a presentarvi ai sacerdoti»...”

Sembra strano questo invito. Ma Gesù non mostra indifferenza, quasi volesse non dare peso al loro grido di aiuto… La legge prescriveva che, nel caso (del resto molto difficile..) di guarigione, il lebbroso si presentasse dal sacerdote che doveva segnalare  ufficialmente il ritorno alla salute. Gesù non va contro la legge… Ma il motivo più vero di questo “andate..” è una domanda di fiducia. Gesù vuole avere da questi lebbrosi la conferma che si fidano di lui, che credono alla sua parola, anche senza avere la verifica immediata della guarigione! La strada che stanno facendo è il cammino verso una fede più solida, un atto di abbandono… Così deve essere anche l nostra fede: un percorso nel quale la fede deve diventare più forte, anche senza prove…

 

 “E mentre andavano, furono purificati”. Sono purificati non quando arrivano dai sacerdoti, ma mentre camminano. La guarigione comincia con il primo passo compiuto credendo alla parola di Gesù. La vita guarisce non quando raggiunge la meta, ma quando si inizia percorsi di fiducia sulla parola del Signore! Nove lebbrosi guariscono. Non sappiamo più nulla di loro!  Probabilmente sono stati presi dall’entusiasmo  di una  felicità che non si aspettavano, ridiventati persone libere e normali, dimenticando, però, il Donatore che aveva reso possibile questa gioia e questo ritorno alla vita piena.

 

Invece un samaritano, uno straniero, si vede guarito, si ferma, si gira, torna indietro, perché intuisce che la salute non viene dai sacerdoti, ma da Gesù; dal contatto con quel rabbi. Anzitutto loda Dio che considera il primo autore della sua guarigione. 

Poi si mette ai piedi di Gesù in un atto di umiltà e quasi di venerazione, intuendo in Gesù un segno della presenza stessa di Dio. E dice un semplice grazie. E’ la sua risposta sincera, il bisogno di riconoscere il dono ricevuto, un uscire da se stesso per  riconoscere il Dobatore.

Ancora una volta il Vangelo propone un samaritano, uno straniero, un eretico come modello di fede: “la tua fede ti ha salvato!”.

 

Il centro della narrazione è la fede che salva. Tutti e dieci sono guariti. Tutti e dieci hanno creduto alla parola, si sono fidati e si sono messi in cammino. Ma uno solo è salvato. Altro è essere guariti, altro essere salvati. Nella guarigione si sono chiuse  le piaghe della malattia. Nella salvezza si ritrova la sorgente che ristora e disseta. 

Si entra nell’amore  di Dio, matura una più viva la relazione con Lui e Dio diventa il tuo Salvatore. Non c’è più nulla di più importante di Lui !  

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Preghiera dei fedeli

 

Ascolta, Signore, 

la nostra preghiera !


 

Perché la Chiesa trovi sempre nell’ Eucaristia il culmine verso cui tende la sua azione missionaria e, insieme,

 la fonte da cui promana tutta la sua forza, preghiamo


Per quanti faticano a togliere barriere culturali e razziali che dividono gli uomini; per chi cura con amore le piaghe e le malattie dei sofferenti, preghiamo


Come il decimo lebbroso del Vangelo, concedi a tutti noi di poterti ringraziare per il dono dell'incontro con te e della fede che ci salva la vita. Preghiamo.

 

Signore Dio, Tu hai creato l'uomo e la donna come immagine viva del tuo amore. ti affidiamo l'unione degli sposi e insieme il loro desiderio di comunicare ai figli la fede cristiana. Preghiamo.

Ti affidiamo, o Padre, i nostri ragazzi e ragazze, che la possima domenica inizieranno il ctechismo. Possano scoprire l'amore che Gesù ha per loro, siano sostenuti dalle loro famiglie e nei catechisti che li seguono, trovino una guida che li ama e li aiuta. Preghiamo.

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sabato 1 ottobre 2022

 1°ottobre 2022

27a domenica del tempo ordinario

Prima Lettura

Dal libro del profeta Abacuc - Ab 1,2-3;2,2-4
 
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?
Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».
 

Salmo Responsoriale - Dal Sal 94 (95)
R. Ascoltate oggi la voce del Signore.

 

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
 
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
 
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R.
 

Seconda Lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo - 2 Tm 1,6-8.13-14
 
Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.

 

Vangelo - Dal Vangelo secondo Luca - Lc 17,5-10
 
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

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omelia


I discepoli chiedono a Gesù: «Signore, aumenta la nostra fede» (v. 5). Qual è il motivo chespinge i discepoli a formulare questa richiesta e, Soprattutto, di quale fede si tratta?

Non c'è dubbio: sono le richieste forti di Gesù a far nascere nei discepoli Ia domanda suIIa fede. Gesù esige ad esempio, come detto nel passo immediatamente precedente, «un perdono

senza misura» (17,3-4). Di fronte a tale richiesta in vista della sequela il discepolo scopre Ia pochezza della propria fede, la sua incapacità a capire Ia serietà di un discorso così impegnativo e soprattutto Ia sua grande diicoltà a tradurle in vita concreta.

ln realtà, aerma Gesù, di fede non ne occorre tanta come a volte si pensa, ne basta poca, purché autentica. Il paragone di Gesù è molto vivace: iI gelso è saldamente abbarbicato alla terra e neppure Ie tempeste riescono a sradicarlo. Ebbene, un briciolo di fede può sradicarlo.

La fede è un aidarsi totalmente a Dio, l'accettazione di un progetto calcolato sulle possibilità di Dio e non sulle nostre. Non si misurano più Ie possibilità a partire da noi, ma partire dall'amore di Dio verso di noi. Dopo I'insegnamento suIIa forza della fede (ne basta un briciolo per sradicare un albero), ecco una parabola (vv. 7-10) che, a prima vista, sembra proporre una visione di Dio non proprio simpatica, che sembra diicile accettare... 

Forse che Dio si comporta come certi padroni incontentabili, che sempre chiedono e

pretendono, e non danno un attimo di pace ai loro servitori?

Ma la piccola parabola del padrone e dei servi non intende descriverci i comportamenti di Dio verso l'uomo, bensì indicare come deve essere il comportamento dell'uomo verso Dio: un comportamento di totale disponibilità, senza calcoli, senza pretese. Non si entra a servizio del Vangelo con lo spirito del salariato: tanto di lavoro e tanto di paga, nulla di più e nulla di meno.

Molti servitori di Dio (ma Io sono davvero?) sembrano concepire iI loro rapporto con Dio come un contratto: prestazione per prestazione, io ti do tanto in obbedienza e servizio e tu mi devi tanto in premio. Gesù vuole che i suoi discepoli arontino con piena disponibilità, Ie esigenze del Regno, con spirito completamente diverso, con spirito di gioia e di gratitudine. Dopo una giornata piena di lavoro, non dire «ho finito», e non accampare diritti: non vantartene e non fare confronti con gli altri. 

Dì semplicemente: ho fatto il mio dovere. Non si tratta di dire sono«un servo inutile»... Dio non ti considera inutile, non vuole svalutare ll tuo lavoro e non apprezzare Ia tua fatica e la tua generosità... Si tratta invece di dire: sono semplicemente un

servo e faccio il mio servizio volentieri, senza pretese. ..

 

Servo inutile è colui che, in una società che pensa solo all'utile, scommette sul dono gratuito di sé, senza cercare iI proprio vantaggio, senza vantare meriti. La sua gioia è servire la vita, custodendo con tenerezza coloro che sono affidati al suo umile servizio. ..

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Preghiera dei fedeli

Padre nostro, ascoltaci!

 

Signore, accompagna con la tua guida la nostra chiesa di Verona, che ha accolto il vescovo Domenico. Ricolmalo delle tue benedizioni e donagli di essere segno vivo di comunione in mezzo a noi.

Noi ti preghiamo. 

 

Tu solo, Signore, puoi aumentare la nostra fede: aiuta ogni credente a comportarsi in modo giusto e retto, anche quando il male sembra sconfiggere il bene e riesce difficile soffrire per il Vangelo e credere nella tua giustizia. Noi ti preghiamo. 

 

Nelle tue mani, o Padre, sta la sorte dei popoli: risana il cuore di coloro che hanno responsabilità pubbliche, perché vedano le difficoltà dei cittadini e prendano decisioni giuste. Noi ti preghiamo. 

 

Tu, o Padre, non ci hai dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza: fa’ che crescendo alla scuola della tua Parola e della celebrazione dei santi misteri, non ci vergogniamo di essere cristiani. Noi ti preghiamo.

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VERBALE

 

Mercoledì 28 settembre, alle ore 20.30, presso la sala parrocchiale del Beato Andrea, si è tenuto l'incontro del Consiglio pastorale parrocchiale che è così composto:

 

Don Attilio Bonato, presidente.

Cristina Ridolfi, segretaria.

Mariateresa Marconi.

Ivana Bresciani.

Paola Loro.

Paola Bognoli

Tiziana Errica.

Annamaria  Pomari.

Giuseppe Scappini.

 Francesco Caldogno.

Rosanna Degani.

Raffaella Speri.

 

L'incontro è stato preceduto da una lettura della Lettera ai Filippesi 1,11 seguita da una riflessione comunitaria.

 

ORDINE DEL GIORNO

   

 1 Abbiamo preso atto del regolamento, in particolare l'articolo 3 che delinea i compiti del Consiglio pastorale o Consulta.

 

2 Uno sguardo al Sinodo Universale:

grazie alla sintesi di Lilia Sebastiani, abbiamo preso atto del lavoro della prima parte del sinodo, aspettando di lavorare più attivamente alla seconda parte.

 

3 La nostra parrocchia:

l'importanza della Parola/catechesi, liturgia e carità sono gli aspetti fondamentali del nostro servizio a Cristo.

La catechesi degli adulti verrà svolta nei tempi forti di Avvento e Quaresima.

Mariateresa Marconi si è offerta di ospitare nella sua abitazione un gruppo  di adulti, interessati all'approfondimento del vangelo durante il tempo ordinario dell'anno .

Apertura dell'anno catechistico per i bambini e i preadolescenti sarà il 16 ottobre.

Come fare per aprire nuove strade di evangelizzazione?

 

4 la Carità: verrà riproposta la raccolta alimentare in Avvento e quaresima, come gli anni precedenti.

Verranno valutati singolarmente casi di bisogno estremo.

 

5 festa del Beato Andrea

ci siamo chiesti se fosse meglio proporla a giugno ( in forma più snella e semplice da gestire).

 

6 Conclusione:

 abbiamo concluso con un momento di condivisione.