AVVISI
Lunedì 10 aprile,
nella nostra chiesa
ore 20.30
a cura di Spazio aperto
NELLA NOTTE DEL TRADIMENTO IL DONO PIU' BELLO
…............................................................................
Lunedì- martedì e mercoledì santo: S.
Messa ore 8.00
TRIDUO PASQUALE NELLA RESURREZIONE DEL
SIGNORE
13 aprile -
GIOVEDì SANTO
- alle ore 9.30 - in Cattedrale - S.Messa crismale con la
benedizione degli olii e la rinnovazione delle promesse sacerdotali.
- alle ore
20.30: S.Messa nella “Cena del Signore”, con l’nvito particolare alle famiglie e ai ragazzi di 4a
elementare
(che si stanno preparando alla Messa
di Prima Comunione).
A questa Messa gli
adulti possono consegnare il loro contributo per l’aiuto alle attività
missionarie diocesane e i ragazzi il
loro salvadanaio, ricevuto all’inizio della Quaresima. Anima la Corale
parrocchiale.
Dopo la S.Messa
continua la preghiera personale nella cappella feriale, davanti all’
Eucarestia.
14 aprile - VENERDI’ SANTO
Giorno di digiuno e astinenza.
ore 8.30: preghiera di
Lodi
ore 15.00: in chiesa: Celebrazione
liturgica della PASSIONE DEL SIGNORE.
Dalle 16.30 alle 19.00; possibilità della Confessione.
ore 20.30: Via Crucis all’aperto, nella zona denominata “Due laghi” e
Boschetti.
La partenza sarà alle
20.30 nella zona “Due laghi” (strada per Pozzolengo…) Il percorso proseguirà
poi via Boschetti fino allo slargo nella zona sottostante, dove si concluderà
la Celebrazione. (in caso di maltempo
la Via Crucis sarà in chiesa alle 20.30)
In questo giorno
possiamo aiutare le comunità cristiane di Terra Santa
E’ il giorno nel quale si raccolgono offerte per i cristiani di Terra Santa
ore 8.30: preghiera di Lodi
Dalle
ore 9.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00: possibilità della Confessione.
ore 21.30: VEGLIA PASQUALE NELLA
RESURREZIONE DEL SIGNORE, animata
dalla Corale parrocchiale
E’ la Celebrazione più solenne
dell’anno liturgico e prevede 4 momenti: La luce - la liturgia della parola - la liturgia battesimale e la
liturgia eucaristica. E’ molto importante
la partecipazione a questo momento culminante della vita liturgica.
LE MESSE hanno il consueto orario: 8.00 - 9.30 (animata dalla corale parrocchiale)
11.00 (animata dal coro giovani)
Lunedì 17 aprile
(“Pasquetta”)
unica S.Messa ore 9.30
Preghiera di Pasqua
La tua morte, Signore, ha gettato gli
apostoli in un dolore cupo e profondo, dal quale non riuscivano ad uscire. Ed
ora, Signore, l’annuncio che li raggiunge, li sorprende al punto di non essere
capaci di accogliere le parole delle donne. Sembrano loro un vaneggiamento, una
cosa del tutto impossibile, un sogno che provocherà un’ ulteriore delusione.Sì, è difficile accettare quanto è
accaduto: ammettere che la morte non ha potuto pronunciare l’ultima parola
sulla tua esistenza, colma d'amore.È difficile riconoscere che questa è
la strada scelta da Dio per salvarci e che non esistono scorciatoie per
arrivare alla gloria della risurrezione.È difficile rinunciare ad un
sepolcro in cui piangerti e onorarti come un morto e cercarti vivo, presente in
mezzo a noi, lungo le strade della nostra storia. Eppure se ci lasciamo
condurre da questo evento inatteso e insperato, la nostra esistenza conosce un
orizzonte nuovo, un futuro diverso.
È quella novità che non si realizza
con il ricorso alla forza, ma attraverso la fragilità di coloro che sono
disposti ad amare e sono pronti a perdonare, attraverso la loro mitezza e la
loro compassione operosa.
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DOMENICA DELLE PALME INGRESSO DI GESU' a Gerusalemme |
Prima
Lettura Is
50,4-7
Non ho sottratto la
faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso
Dal libro del profeta Isaìa
Il Signore
Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio
orecchio
perché
io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto
l’orecchio
e
io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai
flagellatori,
le
mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura
come pietra,
sapendo
di non restare confuso.
SALMO
RESPONSORIALE Dal Salmo 21
Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Si fanno
beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo
liberi,
lo porti
in salvo, se davvero lo ama!».
Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei
piedi.
Posso
contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Annuncerò
il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza
di Giacobbe,
lo
tema tutta la discendenza d’Israele.
Seconda
Lettura Fil 2,6-11
Cristo umiliò se stesso, per questo
Dio lo esaltò.
Dalla lettera di san Paolo apostolo
ai Filippèsi
Cristo
Gesù,
pur
essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
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Quanto volete darmi perché
io ve lo consegni?
C In quel
tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti
e disse: D «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». C E quelli
gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione
propizia per consegnare Gesù.
Dove vuoi che
prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?
Il primo
giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: D «Dove vuoi
che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». C Ed egli
rispose: X «Andate in
città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la
Pasqua da te con i miei discepoli”». C I discepoli fecero come aveva
loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Uno di voi mi tradirà
Venuta la
sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: X «In verità io vi dico: uno di
voi mi tradirà». C Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono
ciascuno a domandargli: C «Sono forse io, Signore?». C Ed egli
rispose: X «Colui che
ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio
dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale
il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai
nato!». C Giuda, il traditore, disse: D «Rabbì, sono forse io?». Gli
rispose: X «Tu l’hai
detto».
Questo è il mio corpo;
questo è il mio sangue
C Ora,
mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e,
mentre lo dava ai discepoli, disse: X «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi
prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: X «Bevetene tutti, perché
questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono
dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della
vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». C Dopo aver
cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Percuoterò il pastore
e saranno disperse le pecore del gregge
Allora Gesù
disse loro: X «Questa
notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: “Percuoterò
il pastore e saranno disperse le pecore del gregge”. Ma, dopo che sarò
risorto, vi precederò in Galilea».
C Pietro gli
disse: C «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». C Gli disse
Gesù: X «In verità
io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre
volte». C Pietro gli rispose: D «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò».
C Lo stesso dissero tutti i discepoli.
Cominciò a provare
tristezza e angoscia
Allora Gesù
andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: X «Sedetevi qui, mentre io vado
là a pregare». C E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo,
cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: X «La mia anima è triste fino
alla morte; restate qui e vegliate con me». C Andò un
poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: X «Padre mio, se è possibile,
passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».
C Poi venne
dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: X «Così, non siete stati capaci
di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in
tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». C Si
allontanò una seconda volta e pregò dicendo: X «Padre mio, se questo calice non può passare via
senza che io lo beva, si compia la tua volontà». C Poi venne
e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti.
Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le
stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: X «Dormite pure e riposatevi!
Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai
peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
Misero le mani addosso
a Gesù e lo arrestarono
C Mentre
ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una
grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli
anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: D «Quello
che bacerò, è lui; arrestatelo!». C Subito si avvicinò a Gesù e
disse: D «Salve, Rabbì!». E lo baciò. C E Gesù gli disse: X «Amico, per questo sei qui!».
C Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo
arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la
estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio.
Allora Gesù gli disse: X «Rimetti
la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di
spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che
metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma
allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve
avvenire?». C In quello stesso momento Gesù disse alla folla: X «Come se fossi un ladro siete
venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a
insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si
compissero le Scritture dei profeti». C Allora tutti i discepoli lo
abbandonarono e fuggirono.
Vedrete il Figlio
dell’uomo seduto alla destra della Potenza
Quelli che
avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il
quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva
seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava
seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.
I
capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza
contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero
presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che
affermarono: A «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e
ricostruirlo in tre giorni”». C Il sommo sacerdote si alzò e
gli disse: A «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». C Ma Gesù
taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: A «Ti
scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di
Dio». C Gli rispose Gesù: X «Tu l’hai
detto; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla
destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».
C Allora il
sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: A «Ha
bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito
la bestemmia; che ve ne pare?». C E quelli risposero: F «È reo di
morte!». C Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo
schiaffeggiarono, dicendo: F «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha
colpito?».
Prima che il gallo
canti, tu mi rinnegherai tre volte
C Pietro
intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si
avvicinò e disse: A «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». C Ma egli
negò davanti a tutti dicendo: D «Non capisco che cosa dici». C Mentre
usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: A «Costui
era con Gesù, il Nazareno». C Ma egli negò di nuovo, giurando: C «Non
conosco quell’uomo!». C Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e
dissero a Pietro: A «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo
accento ti tradisce». C Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: D «Non
conosco quell’uomo!». C E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò
della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi
rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
Consegnarono Gesù al
governatore Pilato
Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e
gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo
misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato.
Allora
Giuda – colui che lo tradì –, vedendo che Gesù era stato condannato, preso
dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti e agli
anziani, dicendo: D «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente».
C Ma quelli dissero: A «A noi che importa? Pensaci tu!». C Egli
allora, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò a
impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: A «Non è
lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue». C Tenuto
consiglio, comprarono con esse il “Campo del vasaio” per la sepoltura degli
stranieri. Perciò quel campo fu chiamato “Campo di sangue” fino al giorno
d’oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
«E presero trenta monete d’argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu
valutato dai figli d’Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi
aveva ordinato il Signore».
Sei tu il re dei
Giudei?
[ Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo
interrogò dicendo: A «Sei tu il re dei Giudei?». C Gesù
rispose: X «Tu lo
dici». C E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose
nulla.
Allora
Pilato gli disse: A «Non senti quante testimonianze portano contro di
te?». C Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase
assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà
per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un
carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata,
Pilato disse: A «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù,
chiamato Cristo?». C Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato
per invidia.
Mentre
egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: A «Non avere
a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata
per causa sua». C Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero
la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore
domandò loro: A «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». C Quelli
risposero: F «Barabba!». C Chiese loro Pilato: A «Ma
allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». C Tutti
risposero: F «Sia crocifisso!». C Ed egli disse: A «Ma che
male ha fatto?». C Essi allora gridavano più forte: F «Sia
crocifisso!».
C Pilato,
visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua
e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: A «Non sono
responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». C E tutto il
popolo rispose: F «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri
figli». C Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto
flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Salve, re dei Giudei!
Allora i
soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno
tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto,
intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una
canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: F «Salve, re
dei Giudei!». C Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano
sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le
sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
Insieme a lui vennero
crocifissi due ladroni
Mentre
uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a
portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del
cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma
non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti,
tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo
capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei
Giudei».
Insieme
a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Se tu sei Figlio di
Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano,
scuotendo il capo e dicendo: F «Tu, che distruggi il tempio
e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e
scendi dalla croce!». C Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e
gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: F «Ha
salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora
dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se
gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». C Anche i
ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
Elì, Elì, lemà
sabactàni?
A
mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.
Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: X «Elì, Elì, lemà sabactàni?», C che
significa: X «Dio mio,
Dio mio, perché mi hai abbandonato?». C Udendo questo, alcuni dei
presenti dicevano: A «Costui chiama Elia». C E subito
uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una
canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: A «Lascia!
Vediamo se viene Elia a salvarlo!». C Ma Gesù di nuovo gridò a gran
voce ed emise lo spirito.
Ed
ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò,
le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che
erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione,
entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che
con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che
succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: A «Davvero
costui era Figlio di Dio!». ]
C Vi erano
là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù
dalla Galilea per servirlo. Tra queste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre
di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.
Giuseppe prese il
corpo di Gesù e lo depose nel suo sepolcro nuovo
Venuta la
sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era
diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di
Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo,
lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si
era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata
del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di
Màgdala e l’altra Maria.
Avete le guardie:
andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete
Il giorno
seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei
sacerdoti e i farisei, dicendo: A «Signore, ci siamo ricordati
che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”.
Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non
arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai
morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». C Pilato
disse loro: A «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio
credete». C Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e
vi lasciarono le guardie.
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