sabato 31 luglio 2021

 1° agosto 

Liturgia 18a domenica del tempo ordinario -B

 

Prima Lettura Dal libro dell’Èsodo - Es 16,2-4.12-15
 
In quei giorni, nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne.
Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio”».
La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».

 

Salmo Responsoriale - Dal Sal 77 (78)

 

R. Donaci, Signore, il pane del cielo.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. R.
 
Diede ordine alle nubi dall’alto
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo. R.
 
L’uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
Li fece entrare nei confini del suo santuario,
questo monte che la sua destra si è acquistato. R.
 

Seconda Lettura - Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni - Ef 4,17.20-24
 
Fratelli, vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri.
Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.

Dal Vangelo secondo Giovanni.  Gv 6,24-35


In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

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18a B omelia

 

Dopo la moltiplicazione dei pani, di cui è un segno profetico il dono della manna (1a lettura), Gesù si ritira sulla montagna, tutto solo. Sente il bisogno del dialogo con il Padre che conforta e indirizza la sua vita sulle scelte in linea con il suo impegno di profeta. Poi cammina sulle acque (segno del suo dominio sulle forze della natura) per raggiungere i discepoli che stanno sulla barca, e infine, assieme a loro, giunge alla riva del lago. 

La gente si è accorta che lui e i discepoli non sono più lì, e va cercarli nella direzione di Cafanao.

Il brano evangelico di oggi presenta il dialogo tra la folla e Gesù.


Per due volte Gesù corregge le prospettive della folla, il suo modo d’intendere le cose. Invece di rispondere alla domanda della folla, fa subito un’osservazione critica: «In verità, in verità vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati». Così rimprovera la gente di non aver colto il senso del miracolo, ma di averne soltanto approfittato: hanno mangiato i pani che ha moltiplicato, si sono saziati, e niente più. Ma c’è un altro pane di cui abbiamo bisogno: la parola e la persona stessa di Gesù! 

 

Ci può essere anche oggi  il pericolo, nella nostra esperienza della fede, di ridurre Gesù solo ad un benemerito e grande benefattore, che risponde ai bisogni più  immediati, che ci accontenta in quello che vogliamo e poi sparisce dalla scena perché non ci interessa più. 

E’ sempre impegnativo elevare i nostri bisogni e le nostre domande al livello delle richieste di Gesù e ai sui doni che ci  superano ed e sono molto più grandi  di quanto pensiamo! 

Nella nostra vita è presente una specie di inquietudine, una domanda di senso, la ricerca di qualcosa che ci soddisfi veramente, che ci dia una sensazione di pace e di sicurezza. La scorza dura della pianta nasconde la linfa che scorre e dà vita alla stessa pianta. Così noi, anche nella durezza della vita, siamo attraversati da quella linfa che è la vita stessa del Signore che scorre in noi.

 

 

Ce lo dice, in modo diverso, anche S.Paolo: 

“Vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri… Siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio…”

 

L’uomo vecchio è la persona che si lascia trascinare da sensazioni, parole e vizi che la degradano, nell’illusione di trovare la felicità… con l’amarezza, poi, di sentirsi smarriti in un vuoto che deprime. Ci sono anche oggi esperienze di fallimento, passioni ingannevoli, come le chiama S. Paolo, che danno l’illusione di stare bene, di essere felici.  Pensiamo a tutte le esperienze di degrado nella droga, in tutte le devianze di carattere sessuale, in scelte di egoismo e di aggressività. In questo tempo di pandemia abbiamo goduto per tante scelte di generosità e di altruismo, ma abbiamo anche notato momenti di sbandamento e di crisi profonde.

 

E Gesù ci dice: «lo sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete». Gesù è colui che può soddisfare veramente i nostri desideri più veri. Possiamo trovare soddisfazioni superficiali, ma non quella  piena e profonda per la nostra vita. Perciò restiamo sempre in una situazione di fame e di sete. Invece, chi accoglie Gesù pienamente nella propria vita, non ha più fame e più sete, perché i suoi desideri più autentici vengono saziati. 

Chiediamo al Signore di poter fare questa esperienza che non ci delude, ma ci dona 

il meglio che possiamo desiderare!

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                                                                             1 agosto 2021 – 18a domenica del tempo ordinario

 

Avvisi

 

Ricordo l’appuntamento per la nostra UNITA’ PASTORALE DEL lago sud. E’ li Veglia mariana di  mercoledì 4 agosto, alle 20.30,  presso la chiesa di “Madonna delle neve” a Colà di Lazise.

 

preghiera sul Vangelo

Ci affanniamo e ci affatichiamo, investiamo energie e tempo, Gesù, per assicurarci il pane di ogni giorno e con esso il vestito, la casa, l'auto e un mucchio di altre cose non sempre necessarie.

Poi non ci restano momenti da consacrare a ciò che conta veramente: all’ascolto della tua Parola, alla riflessione che permette di leggere e interpretare quello che ci sta accadendo, al dialogo con te e con i fratelli, alle opere di giustizia e di carità. Ci tagliamo fuori da quello che ci consente

di partecipare alla vita eterna. Gesù, non permettere che affrontiamo questa vita in modo così dissennato. Facci avvertire la fame del pane vero, disceso dal cielo

e insegnaci a distinguere il nutrimento autentico della fede.

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VEGLIA MARIANA

 

4 agosto 2021 (20.30)

            alla chiesa di Colà 

MADONNA DELLA NEVE

 

Una preghiera con

L’UNITÀ PASTORALE DEL LAGO SUD

 

(parrocchie di Lazise - Colà e Pacengo- S.Benedetto - Beato Andrea - S.Martino - Cavalcaselle  Castelnuovo e Sandrà

 

Canto: Giovane donna

 Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!

Lode a te, o Padre, che hai fatto sorgere da  Maria Cristo, la stella radiosa, che indica la via per camminare verso il regno.

T. Benedetto nei secoli il Signore.

 

Lode a te, o Cristo, Figlio di Dio nato da Maria, tu, come stella che mai tramonta, indichi all’umanità la via per camminare verso il Regno .

Benedetto nei secoli il Signore.

 

Lode a te, Spirito Santo, che nel seno di Maria facesti germogliare Cristo, il Figlio di Dio, la stella del mattino, che ci annuncia il Regno.

Benedetto nei secoli il Signore.

 

Benedetta sei tu, Maria, madre del Figlio di Dio, perché hai creduto alla parola del tuo Dio e hai visto rifulgere in te, su di te e per te, la stella del mattino, Cristo Signore!.

Benedetto nei secoli il Signore.

 

PREGHIERA A MARIA composta DA PAPA FRANCESCO 

 

O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza. Noi ci affidiamo a Te, salute dei malati e aiuto dei cristiani. Tu presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede. Tu, Salvezza del tuo popolo, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova. Aiutaci, Madre del divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen.

 

Cel.  Madre di Dio e Vergine, prega il tuo Figlio risorto dai morti, Gesù Cristo, nostro Dio, di vivere  come veri discepoli del tuo Figlio. 

 

Gloria! Gloria! Cantiamo al Signore!(2v)

 

Ti acclamiamo, gloriosa Madre di Dio: per la Croce di tuo Figlio 

sconfitta è ormai la morte e noi, che eravamo morti, siamo risorti 

e diventati degni della vera vita;  abbiamo riavuto la speranza del Regno, nostra antica gioia,  e perciò ringraziamo e rendiamo gloria a Cristo, nostro Dio e ricco di misericordia. 

 

Gloria! Gloria! Cantiamo al Signore!(2v)

 

Vergine Immacolata, Madre di Cristo Dio, 

una spada trapassò la tua anima  quando vedesti le sofferenze,

portata con amore,  del tuo Figlio Gesù: pregalo per noi

perché viviamo una disponibilità rinnovata al Vangelo.

 

Alleluia- Passeranno i cieli

 

Dal Vangelo secondo Luca (1, 39-45)


In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto".


TESTIMONIANZA…


Canto : Madre santa…

 

Preghiera di don Tonino Bello

 

 Santa Maria, serva del Signore, che ti sei consegnata anima e corpo a lui, e hai fatto l'ingresso nel suo casato come collaboratrice familiare della sua opera di salvezza, donna veramente alla pari, che la grazia ha introdotto nell'intimità trinitaria e ha reso scrigno delle confidenze divine, domestica del Regno, che hai interpretato il servizio non come riduzione di libertà, ma come appartenenza irreversibile alla stirpe di Dio, noi ti chiediamo di ammetterci alla scuola di quel diaconato permanente di cui ci sei stata impareggiabile maestra.

Al contrario di te, facciamo fatica a metterci alle dipendenze di Dio, e stentiamo a capire che solo la resa incondizionata alla sua sovranità ci può fornire l'alfabeto primordiale per la lettura di ogni altro umano servizio. L'affido nelle mani del Signore ci sembra un gioco d'azzardo. La sottomissione a lui, invece che collocarla in un quadro di alleanza bilaterale, la sentiamo come una variabile della schiavitù. Siamo gelosi, insomma, della nostra autonomia. E l'affermazione solenne che servire Dio significa regnare non ci persuade più di tanto.

 

Santa Maria, serva della Parola, serva a tal punto che, oltre ad ascoltarla e custodirla, l'hai accolta incarnata nel Cristo, aiutaci a mettere Gesù al centro della nostra vita. Fa' che ne sperimentiamo le suggestioni segrete. Dacci una mano perché sappiamo essergli fedeli fino in fondo. Donaci la beatitudine di quei servi che egli, tornando nel cuore della notte, troverà ancora svegli, e che, dopo essersi cinte le vesti, lui stesso farà mettere a tavola e passerà a servire.

Fa' che il Vangelo diventi la norma ispiratrice di ogni nostra scelta quotidiana. Preservaci dalla tentazione di praticare sconti sulle sue esigenti richieste. Rendici capaci di obbedienze gaudiose. E metti, finalmente, le ali ai nostri piedi perché alla Parola possiamo rendere il servizio missionario dell' annuncio, fino agli estremi confini della terra. Santa Maria, serva del mondo, che, subito dopo esserti dichiarata ancella di Dio, sei corsa a farti ancella di Elisabetta, conferisci ai nostri passi la fretta premurosa con cui tu raggiungesti la città di Giuda, simbolo di quel mondo di fronte al quale la Chiesa è chiamata a cingersi il grembiule. Restituisci cadenze di gratuità al nostro servizio così spesso contaminato dalle scorie dell'asservimento. E fa' che le ombre del potere non si allunghino mai sui nostri offertori.

Tu che hai sperimentato le tribolazioni dei poveri, aiutaci a mettere a loro disposizione la nostra vita, con i gesti discreti del silenzio e non con gli spot pubblicitari del protagonismo. Rendici consapevoli che, sotto le mentite spoglie degli affaticati e degli oppressi, si nasconde il Re. Apri il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli. E perché possiamo essere pronti a intuirne le necessità, donaci occhi gonfi di tenerezza e di speranza. Gli occhi che avesti tu, quel giorno. A Cana di Galilea.

 

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 97


Cantate al Signore un canto nuovo, perchè ha compiuto meraviglie.
 

Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni!

 

Introduzione: Maria e i santi 

Papa Francesco nella sua recente Lettera Apostolica “Gaudete ed exultate”, scrive: “Non pensiamo (ai santi come) solo a quelli già beatificati o canonizzati… Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, “la classe media della santità”.

 

Da Gaudete ed exultate (176): Desidero che Maria coroni queste riflessioni, perché lei ha vissuto come nessun altro le Beatitudini di Gesù. Ella è colei che trasaliva di gioia alla presenza di Dio, colei che conservava tutto nel suo cuore e che si è lasciata attraversare dalla spada. Conversare con lei ci consola, ci libera e ci santifica. La Madre non ha bisogno di tante parole, non le serve che ci sforziamo troppo per spiegarle quello che ci succede. Basta sussurrare ancora e ancora: «Ave o Maria…».

 

Maria Madre Immacolata e regina dei martiri

Un grande santo mariano è San Massimiliano Kolbe. Rajmund Kolbe nacque l'8 gennaio 1894 a Zdunska Wola, nella Polonia centrale e nel 1910 entrò tra i Frati Minori Conventuali, assumendo il nome di fra Massimiliano. Fondatore della “Milizia di Maria Immacolata”, nel 1918 divenne prete. Nel 1922, per far conoscere lo spirito della Milizia, fondò la rivista “Il cavaliere dell'Immacolata”, che conobbe una diffusione enorme arrivando a milioni di copie. Malato di tubercolosi, per un periodo fu anche missionario tra Giappone e India. Venne imprigionato dai nazisti nel febbraio 1941 a causa dell'origine del suo nome e pochi mesi dopo era ad Auschwitz, destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. Offrì la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Le sue ultime parole prima di morire furono: «Ave Maria» e «L'odio non serve a nulla; solo l'amore crea». La vita del Kolbe fu un’esistenza radicalmente mariana e interamente concentrata sull’Immacolata, sentita come stella polare, che segna la rotta della sua navigazione spirituale, e come faro, che attira nel porto sicuro delle sue braccia materne. La devozione a Maria riempiva il suo cuore di tale dolcezza di carità da riversare sul prossimo tribolato la misericordia divina.

Ave Maria... (una decina del rosario)

Canto:  Salve Regina 

Preghiera: O Padre, che hai effuso i doni del tuo Spirito sulla beata Vergine orante con gli Apostoli nel Cenacolo, fa' che perseveriamo unanimi in preghiera con Maria nostra madre per portare al mondo, con la forza dello Spirito, il lieto annunzio della salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Papa Francesco: Chiediamo la grazia di riconoscere e seguire la voce del buon Pastore, che ci fa uscire dai recinti dell’egoismo e ci conduce ai pascoli della vera libertà. La Madonna, Madre del buon Consiglio, orienti e accompagni il nostro discernimento.

Anno di S. Giuseppe: Padre accogliente della volontà di Dio e del prossimo (Dal documento “Patris corde”)

Giuseppe è “padre nell’accoglienza”, perché “accoglie Maria senza condizioni preventive”, un gesto importante ancora oggi – afferma Francesco – “in questo mondo nel quale la violenza psicologica, verbale e fisica sulla donna è evidente”. Ma lo Sposo di Maria è pure colui che, fiducioso nel Signore, accoglie nella sua vita anche gli avvenimenti che non comprende, lasciando da parte i ragionamenti e riconciliandosi con la propria storia. La vita spirituale di Giuseppe “non è una via che spiega, ma una via che accoglie”, il che non vuol dire che egli sia “un uomo rassegnato passivamente”. Anzi: il suo protagonismo è “coraggioso e forte” perché con “la fortezza dello Spirito Santo”, quella “piena di speranza”, egli sa “fare spazio anche alla parte contraddittoria, inaspettata, deludente dell’esistenza”. In pratica, attraverso San Giuseppe, è come se Dio ci ripetesse: “Non abbiate paura!”, perché “la fede dà significato ad ogni evento lieto o triste” e ci rende consapevoli che “Dio può far germogliare fiori tra le rocce”. Non solo: Giuseppe “non cerca scorciatoie”, ma affronta la realtà “ad occhi aperti, assumendone in prima persona la responsabilità”. Per questo, la sua accoglienza “ci invita ad accogliere gli altri, senza esclusione, così come sono”, con “una predilezione per i deboli 

 

Preghiera a S.Giuseppe da “Patris corde”

 

Salve, custode del Redentore, e sposo della Vergine Maria. A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria ripose la sua fiducia; con te Cristo diventò uomo. O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici grazia, misericordia e coraggio, e difendici da ogni male. Amen.

Preghiera dei fedeli 

 

C: Fratelli e sorelle con la certezza che oggi, in modo del tutto speciale, è Maria che presenta al Signore le nostre suppliche, innalziamo con fiducia la nostra preghiera..

 

-Preghiamo insieme e diciamo:  Ascoltaci, o Signore

 

*    Per la Chiesa perché non cessi mai di interrogarsi sul significato delle profezie riguardanti il Cristo, per rinnovare continuamente la propria fede. Preghiamo

*    Per tutti coloro che sono lontani dalla fede, perché superino ogni scetticismo e conoscano l’amore di un Padre che, per mezzo di una tenera madre, parla ai suoi figli. Preghiamo

*    Per tutti gli uomini perché il Signore accolga l’itinerario di fede di ognuno, con le proprie fragilità, paure ed esitazioni. Preghiamo 

*    Per coloro che soffrono, in particolare gli ammalati, coloro che sono nel lutto, nell’indigenza perché la spada che trafigge loro l’anima non renda la loro fede più debole, ma confidino, come Maria, nella salvezza operata da Cristo. Preghiamo 

*    Per ciascuno di noi perché nel nostro avanzare nella peregrinazione della fede possiamo comprendere che questa non è sapere o conoscenza, ma esperienza viva dell’incontro con il Signore. Preghiamo 

 

C: O Padre, che nel tuo Figlio presentato al tempio manifesti visibilmente l’incontro fra l’antica e la nuova alleanza, fa’ che la tua Chiesa sperimenti con Maria la gioia messianica e ogni uomo cammini nello splendore della tua luce. Per Cristo nostro Signore. 

A: Amen

 

Canto finale: Santa Maria del cammino

“Madonna della tenerezza”  o di Vladimir)

L'icona della Madre di Dio di Vladimir è una delle più belle del mondo intero. 
Portata da Costantinopoli in Russia verso il 1100, è l'immagine della Madonna più cara ai russi, di cui ha accompagnato tutta la storia. Da Kiev, antica capitale, fu portata nel 1155 nella città di Vladimir (da cui le restò il nome) e infine nel 1395 a Mosca, dapprima nella cattedrale, ora in un museo. La sua bellezza è di una profonda spiritualità. Indimenticabile è lo sguardo pieno di maestà celeste della Madre, e il Figlio, pur nell'aspetto di fanciullo, è evidentemente il Verbo. Egli appoggia affettuosamente il suo viso contro quello della madre, mentre ella, dolce e insieme un po’ pensosa, guarda lontano, verso di noi...

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Canti

Inizio: Giovane donna

 

Giovane donna attesa dall'umanità un desiderio d'amore e pura libertà, il Dio lontano è qui vicino a te, voce e silenzio, annuncio di novità. 

Ave Maria! Ave Maria!

Dio t'ha prescelta qual madre piena di bellezza ed il suo amore ti avvolgerà nella sua ombra; grembo di Dio venuto sulla terra,
tu sarai madre di un uomo nuovo. Ave Maria! Ave Maria!

Ecco l'ancella che vive della tua Parola, libero il cuore perché l'amore trovi casa. Ora l'attesa è densa di preghiera e l'uomo nuovo è qui in mezzo a noi. Ave Maria! Ave Maria!

 

Gloria, gloria, cantiamo al Signore! (2 volte)

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Al Vangelo
Passeranno i cieli e passerà la terra, la sua Parola non passerà! Alleluia, alleluia! Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia….

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Madre santa, il Creatore da ogni macchia ti serbò.
Sei tutta bella nel tuo splendore: Immacolata noi ti acclamiam! 

RITAve, ave, ave Maria!

 

Tanto pura, vergine, sei che il Signor discese in te. Formasti al cuore al re dei re: Madre di Dio noi ti acclamiam! RIT: Ave, ave, ave Maria!

 

Gran prodigio Dio creò quando tu dicesti: “sì”: il Divin Verbo donasti a noi: Vergine Madre noi ti acclamiam!  RIT: Ave, ave, ave Maria!

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Dopo la decina del rosario: 

 

Salve Regina, Madre di misericordia. Vita, dolcezza, speranza nostra, salve! Salve Regina! (2v)


A te ricorriamo, esuli figli di Eva. A te sospiriamo, piangenti
in questa valle di lacrime. Avvocata nostra, volgi a noi gli occhi tuoi.
Mostraci, dopo quest’esilio, il frutto del tuo seno, Gesù.

Salve Regina, Madre di misericordia. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Salve Regina! Salve Regina, salve, salve!

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Canto finale: Santa Maria del cammino 

 

Mentre trascorre la vita solo tu non sei mai;
Santa Maria del cammino sempre sarà con te.

 

Rit: Vieni, o Madre, in mezzo a noi, vieni Maria quaggiù.
Cammineremo insieme a te verso la libertà.

 

Quando qualcuno ti dice: "Nulla mai cambierà",
lotta per un mondo nuovo, lotta per la verità!

 

Quando ti senti ormai stanco e sembra inutile andar,
tu vai tracciando un cammino: un altro ti seguirà.