1°ottobre 2022
27a domenica del tempo ordinario
Prima Lettura
Dal libro del profeta Abacuc - Ab 1,2-3;2,2-4
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?
Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».
Salmo Responsoriale - Dal Sal 94 (95)
R. Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R.
Seconda Lettura
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo - 2 Tm 1,6-8.13-14
Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.
Vangelo - Dal Vangelo secondo Luca - Lc 17,5-10
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
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omelia
I discepoli chiedono a Gesù: «Signore, aumenta la nostra fede» (v. 5). Qual è il motivo chespinge i discepoli a formulare questa richiesta e, Soprattutto, di quale fede si tratta?
Non c'è dubbio: sono le richieste forti di Gesù a far nascere nei discepoli Ia domanda suIIa fede. Gesù esige ad esempio, come detto nel passo immediatamente precedente, «un perdono
senza misura» (17,3-4). Di fronte a tale richiesta in vista della sequela il discepolo scopre Ia pochezza della propria fede, la sua incapacità a capire Ia serietà di un discorso così impegnativo e soprattutto Ia sua grande difficoltà a tradurle in vita concreta.
ln realtà, afferma Gesù, di fede non ne occorre tanta come a volte si pensa, ne basta poca, purché autentica. Il paragone di Gesù è molto vivace: iI gelso è saldamente abbarbicato alla terra e neppure Ie tempeste riescono a sradicarlo. Ebbene, un briciolo di fede può sradicarlo.
La fede è un affidarsi totalmente a Dio, l'accettazione di un progetto calcolato sulle possibilità di Dio e non sulle nostre. Non si misurano più Ie possibilità a partire da noi, ma partire dall'amore di Dio verso di noi. Dopo I'insegnamento suIIa forza della fede (ne basta un briciolo per sradicare un albero), ecco una parabola (vv. 7-10) che, a prima vista, sembra proporre una visione di Dio non proprio simpatica, che sembra difficile accettare...
Forse che Dio si comporta come certi padroni incontentabili, che sempre chiedono e
pretendono, e non danno un attimo di pace ai loro servitori?
Ma la piccola parabola del padrone e dei servi non intende descriverci i comportamenti di Dio verso l'uomo, bensì indicare come deve essere il comportamento dell'uomo verso Dio: un comportamento di totale disponibilità, senza calcoli, senza pretese. Non si entra a servizio del Vangelo con lo spirito del salariato: tanto di lavoro e tanto di paga, nulla di più e nulla di meno.
Molti servitori di Dio (ma Io sono davvero?) sembrano concepire iI loro rapporto con Dio come un contratto: prestazione per prestazione, io ti do tanto in obbedienza e servizio e tu mi devi tanto in premio. Gesù vuole che i suoi discepoli affrontino con piena disponibilità, Ie esigenze del Regno, con spirito completamente diverso, con spirito di gioia e di gratitudine. Dopo una giornata piena di lavoro, non dire «ho finito», e non accampare diritti: non vantartene e non fare confronti con gli altri.
Dì semplicemente: ho fatto il mio dovere. Non si tratta di dire sono«un servo inutile»... Dio non ti considera inutile, non vuole svalutare ll tuo lavoro e non apprezzare Ia tua fatica e la tua generosità... Si tratta invece di dire: sono semplicemente un
servo e faccio il mio servizio volentieri, senza pretese. ..
Servo inutile è colui che, in una società che pensa solo all'utile, scommette sul dono gratuito di sé, senza cercare iI proprio vantaggio, senza vantare meriti. La sua gioia è servire la vita, custodendo con tenerezza coloro che sono affidati al suo umile servizio. ..
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Preghiera dei fedeli
Padre nostro, ascoltaci!
Signore, accompagna con la tua guida la nostra chiesa di Verona, che ha accolto il vescovo Domenico. Ricolmalo delle tue benedizioni e donagli di essere segno vivo di comunione in mezzo a noi.
Noi ti preghiamo.
Tu solo, Signore, puoi aumentare la nostra fede: aiuta ogni credente a comportarsi in modo giusto e retto, anche quando il male sembra sconfiggere il bene e riesce difficile soffrire per il Vangelo e credere nella tua giustizia. Noi ti preghiamo.
Nelle tue mani, o Padre, sta la sorte dei popoli: risana il cuore di coloro che hanno responsabilità pubbliche, perché vedano le difficoltà dei cittadini e prendano decisioni giuste. Noi ti preghiamo.
Tu, o Padre, non ci hai dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza: fa’ che crescendo alla scuola della tua Parola e della celebrazione dei santi misteri, non ci vergogniamo di essere cristiani. Noi ti preghiamo.
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VERBALE
Mercoledì 28 settembre, alle ore 20.30, presso la sala parrocchiale del Beato Andrea, si è tenuto l'incontro del Consiglio pastorale parrocchiale che è così composto:
Don Attilio Bonato, presidente.
Cristina Ridolfi, segretaria.
Mariateresa Marconi.
Ivana Bresciani.
Paola Loro.
Paola Bognoli
Tiziana Errica.
Annamaria Pomari.
Giuseppe Scappini.
Francesco Caldogno.
Rosanna Degani.
Raffaella Speri.
L'incontro è stato preceduto da una lettura della Lettera ai Filippesi 1,11 seguita da una riflessione comunitaria.
ORDINE DEL GIORNO
1 Abbiamo preso atto del regolamento, in particolare l'articolo 3 che delinea i compiti del Consiglio pastorale o Consulta.
2 Uno sguardo al Sinodo Universale:
grazie alla sintesi di Lilia Sebastiani, abbiamo preso atto del lavoro della prima parte del sinodo, aspettando di lavorare più attivamente alla seconda parte.
3 La nostra parrocchia:
l'importanza della Parola/catechesi, liturgia e carità sono gli aspetti fondamentali del nostro servizio a Cristo.
La catechesi degli adulti verrà svolta nei tempi forti di Avvento e Quaresima.
Mariateresa Marconi si è offerta di ospitare nella sua abitazione un gruppo di adulti, interessati all'approfondimento del vangelo durante il tempo ordinario dell'anno .
Apertura dell'anno catechistico per i bambini e i preadolescenti sarà il 16 ottobre.
Come fare per aprire nuove strade di evangelizzazione?
4 la Carità: verrà riproposta la raccolta alimentare in Avvento e quaresima, come gli anni precedenti.
Verranno valutati singolarmente casi di bisogno estremo.
5 festa del Beato Andrea:
ci siamo chiesti se fosse meglio proporla a giugno ( in forma più snella e semplice da gestire).
6 Conclusione:
abbiamo concluso con un momento di condivisione.