sabato 18 ottobre 2014

PELLEGRINAGGIO A ROMA 13-16 ottobre 2014

verso il Colosseo...

il Colosseo

S. Giovanni in Laterano

i "magnifici"davanti a S. Giovanni in Laterano

S.Maria Maggiore. Il soffitto
la S.Messa celebrata in S.Maria Maggiore
il Celebrante ...
Piazza S.Pietro in attesa del Papa ..
Papa Francesco
Papa Francesco


PAPA FRANCESCO UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro - 
Mercoledì, 15 ottobre 2014
La Chiesa - 9. La Chiesa sposa aspetta il suo sposo.  Cari fratelli e sorelle, buongiorno.
Durante questo tempo abbiamo parlato della Chiesa, della nostra santa madre Chiesa gerarchica, il popolo di Dio in cammino. Oggi vogliamo domandarci: alla fine, che cosa sarà del popolo di Dio? Che cosa sarà di ciascuno di noi? Che cosa dobbiamo attenderci? L’apostolo Paolo rincuorava i cristiani della comunità di Tessalonica, che si ponevano queste stesse domande, e dopo la sua argomentazione dicevano queste parole che sono tra le più belle del Nuovo Testamento: «E così per sempre saremo con il Signore!» (1Ts 4,17). Sono parole semplici, ma con una densità di speranza tanto grande! È emblematico come nel libro dell’Apocalisse Giovanni, riprendendo l’intuizione dei Profeti, descriva la dimensione ultima, definitiva, nei termini della «Gerusalemme nuova, che scende dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo» (Ap 21,2). Ecco quello che ci attende! Ed ecco, allora, chi è la Chiesa: è il popolo di Dio che segue il Signore Gesù e che si prepara giorno dopo giorno all’incontro con lui, come una sposa con il suo sposo. E non è solo un modo di dire: saranno delle vere e proprie nozze! Sì, perché Cristo, facendosi uomo come noi e facendo di tutti noi una cosa sola con lui, con la sua morte e la sua risurrezione, ci ha davvero sposato e ha fatto di noi come popolo la sua sposa. E questo non è altro che il compimento del disegno di comunione e di amore tessuto da Dio nel corso di tutta la storia, la storia del popolo di Dio e anche la storia propria di ognuno di noi. E’ il Signore che porta avanti questo. C’è un altro elemento, però, che ci conforta ulteriormente e che ci apre il cuore: Giovanni ci dice che nella Chiesa, sposa di Cristo, si rende visibile la «Gerusalemme nuova». Questo significa che la Chiesa, oltre che sposa, è chiamata a diventare città, simbolo per eccellenza della convivenza e della relazionalità umana. Che bello, allora, poter già contemplare, secondo un’altra immagine quanto mai suggestiva dell’Apocalisse, tutte le genti e tutti i popoli radunati insieme in questa città, come in una tenda, «la tenda di Dio» (cfr Ap 21,3)! E in questa cornice gloriosa non ci saranno più isolamenti, prevaricazioni e distinzioni di alcun genere — di natura sociale, etnica o religiosa — ma saremo tutti una cosa sola in Cristo.
Al cospetto di questo scenario inaudito e meraviglioso, il nostro cuore non può non sentirsi confermato in modo forte nella speranza. Vedete, la speranza cristiana non è semplicemente un desiderio, un auspicio, non è ottimismo: per un cristiano, la speranza è attesa, attesa fervente, appassionata del compimento ultimo e definitivo di un mistero, il mistero dell’amore di Dio, nel quale siamo rinati e già viviamo. Ed è attesa di qualcuno che sta per arrivare: è il Cristo Signore che si fa sempre più vicino a noi, giorno dopo giorno, e che viene a introdurci finalmente nella pienezza della sua comunione e della sua pace. La Chiesa ha allora il compito di mantenere accesa e ben visibile la lampada della speranza, perché possa continuare a risplendere come segno sicuro di salvezza e possa illuminare a tutta l’umanità il sentiero che porta all’incontro con il volto misericordioso di Dio. Cari fratelli e sorelle, ecco allora che cosa aspettiamo: che Gesù ritorni! La Chiesa sposa aspetta il suo sposo! Dobbiamo chiederci però, con molta sincerità: siamo davvero testimoni luminosi e credibili di questa attesa, di questa speranza? Le nostre comunità vivono ancora nel segno della presenza del Signore Gesù e nell’attesa calorosa della sua venuta, oppure appaiono stanche, intorpidìte, sotto il peso della fatica e della rassegnazione? Corriamo anche noi il rischio di esaurire l’olio della fede, e l’olio della gioia? Stiamo attenti! Invochiamo la Vergine Maria, madre della speranza e regina del cielo, perché ci mantenga sempre in un atteggiamento di ascolto e di attesa, così da poter essere già ora permeati dell’amore di Cristo e aver parte un giorno alla gioia senza fine, nella piena comunione di Dio e non dimenticatevi, mai dimenticare: «E così per sempre saremo con il Signore!» (1Ts 4,17).

Basilica di S. Pietro


all'interno della Basilica ...

La "Pietà" di Michelangelo

Transtevere ...

La Basilica di S.Maria in Transtevere
lo stemma dei Papa Francesco nell'atrio della Basilica

interno della Basilica...
il pavimento
la "dormitio" della Vergine Maria

un' antica lapide … invito alla "raccolta
differenziata" !!!

AscoltarTi è una festa - XXIX Domenica Tempo Ordinario

19 ottobre 2014

letture domenica 29a 
Dal libro del profeta Isaìa



Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».

Salmo. Grande è il Signore e degno di ogni lode. Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
 Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

  Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. 
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
  

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. 
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». 
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
calendario liturgico
20 - Lunedì - 29.a Tempo Ordinario - 
Il Signore ci ha fatti e noi siamo suoi.

Liturgia: Ef 2,1-10; Sal 99; Lc 12,13-21
21 - Martedì - 29.a Tempo Ord. – Il Signore annuncia la pace al suo popolo
Liturgia: Ef 2,12-22; Sal 84; Lc 12,35-38
22 - Mercoledì - 29.a Tempo Ordinario - Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.
Liturgia: Ef 3,2-12; Cant. Is 12,2-6; Lc 12,39-48
23 - Giovedì - 29.a Tempo Ordinario - Dell’amore del Signore è piena la terra

Liturgia: Ef 3,14-21; Sal 32; Lc 12,49-53
24 - Venerdì - 29.a Tempo Ordinario. Noi cerchiamo il tuo volto, Signore!
Liturgia: Ef 4,1-6; Sal 23; Lc 12,54-59
25 - Sabato - 29.a Tempo Ordinario. Andremo con gioia alla casa del Signore

Liturgia: Ef 4,7-16; Sal 121; Lc 13,1-9
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Avvisi
Questa domenica, a Roma: Beatificazione di Paolo VI°
Giovedì 23  ore 14.30: catechismo 1a media
Sabato 25: catechismo 3a e 5a elementare
Domenica prossima 26 ottobre: Giornata missionaria
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Preghiera
Tante  persone cercano invano scappatoie che consentano loro di sentirci esonerate dal fare la il proprio dovere: tu non offri alcun appiglio. Gesù, a chi non vuol pagare le tasse, a chi col pretesto di fare la carità non vuole rispettare la giustizia. I tuoi discepoli sono invitati ad essere cittadini affidabili. responsabili come tutti gli altri della città dell`uomo e delle sue istituzioni, del funzionamento dello stato a cui appartengono. E tuttavia tu non ti fermi qui: mentre richiedi che si sia scrupolosi nei confronti di Cesare, (cioè dello Stato) esigi che lo siamo altrettanto nei confronti del Padre tuo. In effetti mentre usiamo dei beni che ci vengono forniti dalla comunità civile come possiamo dimenticare tutto quello che Dio ci ha affidato
nel suo amore senza limiti? A partire da questa esistenza. dai giorni che riceviamo in dono, dalle risorse e dalle capacità di cui possiamo usufruire, tutto viene da lui: talenti preziosi destinati ad essere ricchezza per tutti  e a destare la gratitudine di ognuno

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PREGHIERA DEL SINODO  PER LA FAMIGLIA
Gesù, Maria e Giuseppe in voi contempliamo lo splendore dell'amore vero,   a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche.

Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, di chiusura e divisione: chiunque è stato ferito  o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe ascoltate,  esaudite la nostra supplica.