giovedì 20 dicembre 2018

18 dicembre


martedì 18 dicembre - Recital natalizio dei ragazzi di 1a media
  
Astro del ciel,
pargol divin,
mite Agnello redentor,
tu che i vati da lungi sognar,
tu che angeliche voci annunziar
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor.

Astro del ciel,
pargol divin,
mite agnello redentor,
tu disceso a scontare l’error,

tu sol nato a parlare d’amor,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor.

Astro del ciel,
pargol divin,
mite agnello redentor,
tu di stirpe regale decor
tu virgineo, mistico fior,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor

LA NOTTE SANTA
di Guido Gozzano

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.
- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?

- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe
Il campanile scocca
lentamente le sette.
- Oste del Moro,
avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.
Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.
Il campanile scocca
lentamente le nove.
- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!

Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...
Il campanile scocca
lentamente le dieci.
- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame

non amo la miscela dell'alta e bassa gente.


Il campanile scocca
le undici lentamente.
La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?

- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...
Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.
È nato!

Alleluja! Alleluja!
È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!

È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.

È nato il Sovrano Bambino.
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Notte di Natale - di Diego Valeri

"Mamma, chi è che nella notte canta questo canto divino?"
"Caro, è una mamma poveretta e santa che culla ii sue bambino."
"Mamma, m'è perso di sentire un suono come di ciaramella..."
"Sono i pastori, mio piccino buono, che van dietro alla stella."
"Mamma, c'è un batter d'ali, un sussurrar di voci, intorno intorno."
"Son gli angeli discesi ad annunciare il benedetto giorno."
"Mamma, ii cielo si schiera e si colora come al levar del sole..."
"Splendono i cuor degli uomini: é l’aurora del giorno dell’amore”

A Gesù Bambino - di Umberto Saba

 La notte è scesa e brilla la cometa che ha segnato il cammino.Sono davanti a Te, santo Bambino!
Tu, re dell’universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero  e al ricco.
Gesù, fa ch’ io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono s’ accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda nel tuo nome. 
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Tu scendi dalle stelle o Re del cielo, e vieni in una grotta
al freddo al gelo, e vieni in una grotta al freddo al gelo.
O Bambino mio divino, io ti vedo qui tremar.
O Dio beato, ah quanto ti costò l’avermi amato.

ah quanto ti costò l’avermi amato.


A Te che sei del mondo il creatore mancano panni e fuoco,
o mio Signore, mancano panni e fuoco, o mio Signore.
Caro eletto pargoletto quanto questa povertà

più m’innamora giacché ti fece amor
povero ancora, giacché ti fece amor povero ancora.

 
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i genitori che hanno partecipato al recital dei loro ragazzi(e)