Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
sabato 6 giugno 2015
Solennità del Corpo e del Sangue del Signore
Letture - Corpus Domini - Anno B
Prima Lettura Es
24, 3-8
Descrive la
stipulazione dell'alleanza tra Dio e il suo popolo. Dopo aver presentato quanto
sta per accadere ed esposto il contenuto del patto, Mosè, fungendo da
intermediario, sancisce ritualmente l'alleanza aspergendo con il sangue
l'altare e il popolo. Essa è bilaterale: Dio liberamente la offre e il popolo
l'accoglie, aderendovi liberamente e responsabilmente.
Dal
libro dell' Esodo
In quei giorni, Mosè andò a riferire al
popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a
una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li
eseguiremo!».
Mosè scrisse tutte le parole del
Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con
dodici stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli
Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di
comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti
catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese il libro dell'alleanza
e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo
eseguiremo e vi presteremo ascolto».
Mosè prese il sangue e ne asperse il
popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con
voi sulla base di tutte queste parole!».
Salmo Responsoriale
Il salmo era
cantato dal popolo nelle grandi feste e, in particolare, durante il pasto
pasquale. La Chiesa riprende questo salmo per manifestare i sentimenti che
devono animare la celebrazione dell'Eucaristia.
Dal Salmo 115
Alzerò il calice della salvezza e
invocherò il nome del Signore.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i
benefici che mi ha fatto?
Alzerò il
calice della salvezza
e invocherò
il nome del Signore.
Agli occhi
del Signore è preziosa
la morte dei
suoi fedeli.
Io sono tuo
servo, figlio della tua schiava:
tu hai
spezzato le mie catene.
A te offrirò
un sacrificio di ringraziamento
e invocherò
il nome del Signore.
Adempirò i
miei voti al Signore
davanti a
tutto il suo popolo.
Seconda Lettura Eb 9, 11-15
La lettera
agli Ebrei mette a confronto il sacrificio di Cristo con i sacrifici di
espiazione, offerti annualmente nel tempio, per mostrare la definitività e la
superiorità dell'oblazione di Cristo, che è insieme sacerdote e vittima. Quello
del Signore Gesù non è soltanto un sacrificio di espiazione ma anche di
alleanza che ci unisce indissolubilmente a Dio e ci fa eredi della sua
promessa.
Dalla lettera degli Ebrei
Fratelli, Cristo è venuto come sommo
sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non
costruita da mano d'uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò
una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di
vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.
Infatti, se il sangue dei capri e dei
vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li
santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo - il
quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio -
purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio
vivente?
Per questo egli è mediatore di
un'alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle
trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati
ricevano l'eredità eterna che era stata promessa.
Vangelo Mc 14,
12-16. 22-26
Si compone
di due parti: la preparazione della cena pasquale e l'istituzione
dell'Eucaristia. La dovizia di particolari con cui si descrivono i preparativi,
la sontuosità della stanza, stanno ad indicare l'importanza di questa cena per
Gesù. È lui stesso a preparare la sua Pasqua in modo libero e consapevole.
Attraverso i segni della pasqua ebraica Cristo dona se stesso: si offre come
pane (segno di liberazione) e come vino (segno di alleanza), perché è lui il
vero e definitivo liberatore degli uomini (Agnello pasquale).
Dal vangelo secondo Marco
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si
immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a
preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli,
dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca
d'acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro
dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei
discepoli?. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala arredata e già
pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in
città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Mentre
mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro,
dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie,
lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue
dell'alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai
più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di
Dio».
Dopo aver cantato l'inno, uscirono
verso il monte degli Ulivi.
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Da questo sabato
6 giugno la S.Messa del sabato sera sarà sempre celebrata alle ore 18.00
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In questa domenica si tiene la raccolta di prodotti
per l’igiene a favore dei detenuti nel carcere di Montorio
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Domenica
prossima - 14 giugno - celebrazione di quattro Battesimi (Messa ore 11.00)
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preghiera
Di domenica in domenica,
Gesù, tu ci chiami alla tua mensa, ci doni la tua Parola perché sia luce sui
nostri passi, bussola che orienta il cammino, lampada che rischiara le
profondità dell'anima.
Ci doni la tua Parola
perché possiamo decifrare insieme la nostra esistenza, ma anche questa storia a
cui apparteniamo. Di domenica in domenica, Gesù, tu spezzi per noi quel pane che
è il tuo Corpo: Corpo offerto per la vita del mondo, Corpo sacrificato
sull'altare della croce, Corpo spezzato perché ognuno possa entrare in comunione
con te. Di domenica in domenica, Gesù, tu ci fai partecipare allo stesso
calice, ci fai bere il tuo Sangue, per suggellare con noi un'alleanza nuova ed
eterna che nulla
potrà più spezzare.
È per la tua morte e
risurrezione che noi siamo trasformati, trasfigurati nel corpo e nell'anima per
diventare i cittadini di un mondo nuovo.
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14 giugno 2015
ASSEMBLEA PARROCCHIALE PER
TUTTI
Nel Consiglio pastorale parrocchiale del 23 aprile 2015, in vista del suo rinnovo, (e del rinnovo del Consiglio pastorale attività economiche),
è stata accolta la proposta di indire un
incontro aperto, offerto a tutti i parrocchiani che viene denominato “ASSEMBLEA
PARROCCHIALE”. Questo incontro si propone i seguenti obiettivi:
1-Offrire la
possibilità di un dialogo fraterno per maturare e far crescere una mentalità di
fede e un impegno di comunione
2-Permettere una
conoscenza più approfondita delle varie realtà o gruppi che compongono la
parrocchia
3- Prendere visione
del progetto pastorale diocesano, per vederne il riscontro nelle attività parrocchiali
4- Attuare il
suggerimento dello statuto del CONS. PAST. PARR. che presenta l’assemblea
parrocchiale come un mezzo opportuno per fare scelte più utili e condivise
5- Presentare, in
un clima accogliente di ascolto, osservazioni anche critiche, esigenze e
richieste di vario genere per un percorso futuro che tenga conto degli aspetti
più importanti da condividere e attuare
6- Continuare l’
impegno di attività pastorali (in parte già realizzate) con le altre due
parrocchie di Peschiera, mettendo a fuoco alcune forme di collaborazione e di
scambio reciproco in alcuni settori e ambiti comuni.
Proposta
di orario e modalità per la giornata dell’Assemblea
Si inizia alle 10,30 (dopo la Messa delle 9.30) fino alle 12.30 circa. Si parte con una
proposta di riflessione tenuta da don Luigi Girardi, alla quale seguirà la
presentazione delle principali attivita’ svolte, in particolare, dai gruppi.
Segue dialogo in assemblea.
NB. Data l’importanza dell’iniziativa, si prevede la possibilità anche di un
semplice pranzo comunitario che
concluderà l’esperienza assembleare…
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