sabato 11 settembre 2021

 12 settembre 2021 -24a domenica anno B 

Prima Lettura - Dal libro del profeta Isaìa - Is 50,5-9a
 
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
È vicino chi mi rende giustizia:
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?

 

Salmo Responsoriale Dal Sal 114 (116)

 

R. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo. R.
 
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore». R.
 
Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato. R.
 
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi. R.

 

Seconda Lettura - Gc 2,14-18
 
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo?Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».

Vangelo - Dal Vangelo secondo Marco - Mc 8,27-35


In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».


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OMELIA


Il vangelo di questa domenica è al centro dell'intero racconto di Marco (conclude la prima parte del Vangelo e apre la seconda) ed è importante perché Gesù si rivolge in modo diretto ai discepoli di allora... ma la sua domanda arriva fino a noi, discepoli di oggi… Gesù interroga i suoi, quasi in un sondaggio d'opinione: “La gente chi dice che io sia?”  I discepoli riferiscono, ma la risposta della gente non coglie la novità di Gesù, è interessante ma incompleta: dicono che sei un profeta, uno dei più grandi! E questo è certo un apprezzamento… Ma Gesù non è solo un profeta, sia pure il più grande di tutti! 

Non basta dire che Gesù è nella linea dei grandi personaggi del passato, uno tra i tanti! Nella storia ci sono state tante opinioni su Gesù… Si è detto: un grande personaggio che ha messo in crisi il sistema religioso del suo tempo, un profeta di pace che ha dato esempio di resistenza senza violenza, in una società violenta, (una sorta di rivoluzionario senza armi, martire della libertà), un pensatore originale che ha offerto principi morali di comportamento, mai sentiti fino ad allora.. ecc.  Questo, però, non basta perchè bisogna cercare ancora a fondo: “Ma voi, chi dite che io sia?”

Gesù non chiede una definizione astratta, ma una risposta personale…(Ma voi..).  E il suo sguardo sui discepoli di allora è ancora lo stesso sguardo, oggi, su ciascuno di noi… e che aspetta una risposta…".  Come se dicesse a ciascuno: non voglio parole di altri, per sentito dire, ma una esperienza di vita: che cosa ti è successo, quando mi hai conosciuto? Che esperienza stai facendo di me? E’ un episodio  di qualche anno fa, oppure anche adesso desideri incontrarmi? Mi consideri interessante e indispensabile nella tua vita? 

E noi dovremmo rispondere al Signore: quali mezzi e quali strade mi offri, Signore, perché io possa sentirti presente ora e possa venire dietro a Te, come gli apostoli di allora? 

 

Gesù ci stimola a interrogarci, ad uscire da una zona di neutralità e di disinteresse, perchè, nella piena libertà, possiamo sentire la gioia di essere coinvolti nella nostra avventura di discepoli, oggi!  Con il Vangelo sempre alla nostra portata!

La risposta di Pietro è precisa e riconosce con chiarezza che Gesù é il Messia: «Tu sei il Cristo», e soprattutto “sei il Figlio del Dio vivente!”

Ma che tipo di Messia sarà Gesù? Uno che coltiva sogni di gloria e di potere e ambizioni di grandezza?  Sarà, invece, il Messia della croce, cioé della morte accettata come atto supremo di un amore senza limiti. Gesù lo dice chiaramente e Pietro, che, nella sua reazione spontanea e immediata, mostra tutta la distanza sua e dei suoi amici dalle scelte di Gesù e la  fatica di capire il disegno di Dio! ”Non ti accadrà mai!”.

Gesù gli risponde con durezza che è come un rimprovero forte a rivedere le sue scelte: ”Va dietro a me, satana!”. Pietro pretende di fare da maestro a Gesù e Gesù gli ricorda che il maestro è solo Lui. Pietro è un tentatore e deve stare dietro a Gesù, non davanti. Deve imparare a mettere i suoi passi dietro a quelli di Gesù, per imparare la strada che porta alla vita, dopo la morte di croce. Nel linguaggio dell’apostolo Giacomo (2a lettura), Pietro deve capire che la “fede senza le opere è morta”. A questo punto il discorso di Gesù si allarga verso orizzonti nuovi e si apre a tutti: “Convocata la folla”,quindi non più solo i discepoli.:” Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. 

Prendere la croce e rinnegare se stessi che vuol dire? Sembra un programma duro e per nulla attraente! Fa’ pensare che la nostra vita cristiana sia destinata al sacrificio, al dolore e alla fatica, come se tutto questo fosse un ideale da vivere! Che senso avrebbe condurre una vita di questo genere? E Gesù non ha promesso la gioia ai suoi discepoli? Infatti rinnegare se stessi vuol dire vincere in noi le tendenze di egoismo, le durezze, le cattiverie di ogni genere, le ambizioni di superiorità, la pretesa di pensare solo a noi stessi a danno degli altri. Rinnegare se stessi, quindi  vuol dire far emergere l’amore che è la via della riuscita e della maturità! E’ la promessa di Gesù!

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12 settembre  2021 – 24a domenica del tempo ordinario 

 

Avvisi

 

In questa domenica  la nostra parrocchia ospita l’immagine della Madonna del Frassino, in vista dell’ INCORONAZIONE della REGINA DEL GARDA, domenica prossima 19 settembre.




La Messa al porto di Peschiera sarà alle ore 18.00.

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Mercoledì 15 settembre, alle ore 20.45, aspetto tutte le catechiste (i) per un importante appuntamento sulle scelte e gli appuntamenti della catechesi nel prossimo anno.

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Venerdì 17 ore 20.45 : incontro in chiesa genitori cresimandi

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preghiera sul Vangelo

 

Quante volte anch'io, come Pietro, ti ho riconosciuto con gioi come il Cristo, il Figlio venuto a salvare il mondo. E tuttavia basta poco per incrinare il mio entusiasmo: appena tu cominci ad annunciare il passaggio doloroso e angusto che tu hai attraversato e che proponi anche a me, subito mi lascio afferrare dalla paura e quasi quasi pretendo di farti cambiare itinerario. Sì, lo ammetto: sono allergico alla sofferenza e alla croce… Gesù, non abbandonarmi a tutte queste paure, non permettere che a parlarmi siano le tenebre e l'angoscia, ma una fiducia colma di speranza!