sabato 9 aprile 2022



 
10 aprile 2022

 Domenica delle Palme


Prima Lettura - Dal libro del profeta Isaìa - s 50,4-7

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.

 

Salmo Responsoriale - Dal Sal 21 (22)

 

R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!». R.

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa. R.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto. R.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele. R.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési - Fil 2,6-11

Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo  Luca (Forma breve) - Lc 23,1-49


In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.


Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.


Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.


Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!", e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.


Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».

Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.


Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».


Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».


Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, 

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

********************************************************************************************

Parrocchia BEATO ANDREA DA PESCHIERA 

 

SETTIMANA SANTA TRIDUO PASQUALE 2022 

 

Domenica delle Palme e della PASSIONE DEL SIGNORE

 

S. Messe ore 8.00- 9.30- 11.00

 

In questa domenica delle Palme alcuni volontari(e) mettono  a disposizione dei rami d’ulivo. E’ un segno di augurio pasquale a tutta la Comunità, con la possibilità, per chi lo desidera, di sostenere iniziative di solidarietà e di carità nella nostra parrocchia e per la Caritas di Sona-Sommacampagna.

 

Lunedi - Martedì e Mercoledì santo - S.Messa ore 8.00 

 

MARTEDÌ 12 APRILE DALLE 18.00 ALLE 19.30: 

Celebrazione della Riconciliazione/Confessione.

Saranno presenti alcuni sacerdoti per offrire questo servizio. 

A questo appuntamento importante sono invitati i ragazzi del catechismo (elementari e medie e gli adulti che lo desiderano. Alle ore 18.00 una breve momento di preghiera introduttivo.  


GIOVEDI SANTO (14 aprile) ore 9.30: S.Messa del Crisma in Cattedrale 


ore 20.30 - S. Messa nella Cena del Signore - (con il rito della lavanda dei piedi). A questa S. Messa sono invitate, in particolare, le famiglie dei ragazzi di 4a e 5a elementare. 


 

VENERDI SANTO  (15 aprile). 

Giorno di digiuno e di astinenza. 

Colletta pro Terra Santa


ore 8.30 Preghiera di Lodi. 

ore 15.00 Celebrazione della Passione 

ore 20.30 Via Crucis (in loc. Portovecchio)

 

Le famiglie che si trovano nella zona sono invitate a mettere dei segni di devozione al passaggio della Via Crucis. (In caso di cattivo tempo la VIA CRUCIS sarà in chiesa, alla stessa ora) 

 


SABATO SANTO (16  aprile) ore 8.30 Lodi. 

Le Confessioni: 16.00 alle 19.00 


ore 21.00: Solenne VEGLIA PASQUALE
E’ la Celebrazione più importante dell’anno liturgico, alla quale tutti siete invitati 


PASQUA (17 aprile)


Orario delle Messe:

 8.00 - 9.30 - 11.00. 

Lunedì dell’Angelo (18 aprile): S. Messa 9.30 


È ancora notte quando Maria viene al tuo sepolcro, Gesù, e lo trova spalancato e vuoto. E non le resta che pensare al furto del tuo corpo senza vita. È ancora buio fuori e dentro di lei: sono le tenebre che avvolgono il suo cuore da quando ha visto il succedersi di avvenimenti drammatici, culminati nella tua morte sulla croce. L'oscurità avvolge anche gli animi dei due discepoli che corrono alla tua tomba per constatare di persona. I teli e il sudario sono lì a testimoniare che tu non ne hai più bisogno, perché la morte è stata sconfitta e tu ora vivi, risorto, nella gloria. Ed è proprio lì, dentro il luogo in cui avrebbero voluto seppellire ogni tua parola e ogni tuo gesto, che il discepolo si apre alla luce della fede. È grazie a quella luce che tutto acquista senso e la croce appare nel fulgore della tua risurrezione. È grazie a quella luce che il dolore e la tristezza si mutano in gioia e una nuova audacia percorre il cuore. 

Buona Pasqua ! 


***********************************************************************************************

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA 


GIUSTIZIA E PACE SI BACERANNO  -PREGHIERA PER LA PAC



Domenica delle Palme, 10 aprile 2022

Il Presidente 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 

R. Amen.
Il Presidente 

La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo
siano con tutti voi. 
(Cf ıCor ı,3)
R. 
E con il tuo spirito. 

 

Il Presidente 

Fratelli e sorelle, siamo raccolti per pregare per tutti i cristiani e per tutti i fratelli e le sorelle la cui vita è segnata in questi tempi dal terrore della guerra, da tanta sofferenza e morte. Il nostro pensiero va a tutte quelle donne, quegli anziani e quei bambini costretti a emigrare, a lasciare il Paese dove sono nati e dove desiderano tornare a vivere e a tutti quegli uomini che si ritrovano a combattere ma nel loro cuore vorrebbero che tacessero le armi. Con loro e per loro invochiamo l’infinita misericordia del Padre, domandando al Signore di proteggere la loro vita, perché cessi subito ogni violenza ed inizi un tempo nuovo, di pace e di resurrezione. 

Lettore

Dalla Lettera enciclica, Fratelli tutti, di papa Francesco (10-11)


Per decenni è sembrato che il mondo avesse imparato da tante guerre e fallimenti e si dirigesse lentamente verso varie forme di integrazione. Per esempio, si è sviluppato il sogno di un’Europa unita, capace di riconoscere radici comuni e di gioire per la diversità che la abita. Ricordiamo «la ferma convinzione dei Padri fondatori dell’Unione europea, i quali desideravano un futuro basato sulla capacità di lavorare insieme per superare le divisioni e per favorire la pace e la comunione fra tutti i popoli del continente». Ugualmente ha preso forza l’aspirazione ad un’integrazione latinoamericana e si è incominciato a fare alcuni passi. In altri Paesi e regioni vi sono stati tentativi di pacificazione e avvicinamenti che hanno portato frutti e altri che apparivano promettenti.
Ma la storia sta dando segni di un ritorno all’indietro. Si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati, risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi. In vari Paesi un’idea dell’unità del popolo e della nazione, impregnata di diverse ideologie, crea nuove forme di egoismo e di perdita del senso sociale mascherate da una presunta difesa degli interessi nazionali. E questo ci ricorda che «ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte. È il cammino. Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno. Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti» 

 

SALMO 85 

 

Supplica per la pace e la giustizia 

Sei stato buono, Signore, con la tua terra, hai ristabilito la sorte di Giacobbe.
Hai perdonato la colpa del tuo popolo, hai coperto ogni loro peccato. 

Hai posto fine a tutta la tua collera, ti sei distolto dalla tua ira ardente. Ritorna a noi, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi. 

Forse per sempre sarai adirato con noi, di generazione in generazione riverserai la tua ira? Non tornerai tu a ridarci la vita, perché in te gioisca il tuo popolo? 

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. 

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia. 

Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. 

Amore e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. 

Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. 

 

ORAZIONE - Il Presidente 

 

O Dio, creatore del mondo, che guidi il corso dei secoli secondo la tua volontà, ascolta con bontà le nostre preghiere, e concedi serenità e pace ai nostri giorni, perché con gioia incessante lodiamo la tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore. 
(MR p. 895) R. Amen. 

 

CANTO E INTRONIZZAZIONE DELLA CROCE 

 

Signore Gesù, tu che sulla croce hai detto:
« Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34) R. accordaci la tua misericordia. 

Presidente 

Signore Gesù, tu che sulla croce hai detto:
« oggi con me sarai nel paradiso» (Lc 23,43) R. prepara per noi un posto nel tuo regno. 

Presidente 

Signore Gesù, tu che sulla croce hai detto al discepolo:
«Ecco tua madre» e a tua madre «Donna ecco tuo figlio» (Cf Gv 19,26-27) R. conferma la tua Chiesa quale madre di ogni credente. 

Presidente 

Signore Gesù, tu che sulla croce hai detto: «Ho sete» (Gv 19,28)
R. 
dona anche a noi la sete del Dio vivente. 

page3image3722848

Presidente 

Signore Gesù, tu che sulla croce hai detto:«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mt 27,46) R. rendici capaci di sopportare il silenzio di Dio. 

 

Presidente 

Signore Gesù, tu che sulla croce hai detto: «È compiuto» (Gv 19,30)
R. 
concedici di compiere la nostra vocazione fino alla morte. 

Presidente 

Signore Gesù, tu che sulla croce hai detto:
«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23,46)
R. 
insegnaci ad abbandonarci in Dio nell’ora della morte. 

 

PREGHIERA SILENZIOSA DAVANTI ALLA CROCE 

ACCLAMAZIONE AL VANGELO VANGELO 

 

Il Presidente o il diacono 

Dal vangelo secondo Giovanni (15, 9-10.12-17)


Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. Parola del Signore.
R. Lode a te, o Cristo. 

 

Lettore
Dalla Lettera enciclica, Fratelli tutti, di papa Francesco (25-27)


Guerre, attentati, persecuzioni per motivi razziali o religiosi, e tanti soprusi contro la dignità umana vengono giudicati in modi diversi a seconda che convengano o meno a determinati interessi, essenzialmente economici. Ciò che è vero quando conviene a un potente, cessa di esserlo quando non è nel suo interesse. Tali situazioni di violenza vanno «moltiplicandosi dolorosamente in molte regioni del mondo, tanto da assumere le fattezze di quella che si potrebbe chiamare una “terza guerra mondiale a pezzi”».
Questo non stupisce se notiamo la mancanza di orizzonti in grado di farci convergere in unità, perché in ogni guerra ciò che risulta distrutto è «lo stesso progetto di fratellanza, inscritto nella vocazione della famiglia umana», per cui «ogni situazione di minaccia alimenta la sfiducia e il ripiegamento». Così, il nostro mondo avanza in una dicotomia senza senso, con la pretesa di «garantire la stabilità e la pace sulla base di una falsa sicurezza supportata da una mentalità di paura e sfiducia».
Paradossalmente, ci sono paure ancestrali che non sono state superate dal progresso tecnologico; anzi, hanno saputo nascondersi e potenziarsi dietro nuove tecnologie. Anche oggi, dietro le mura dell’antica città c’è l’abisso, il territorio dell’ignoto, il deserto. Ciò che proviene di là non è affidabile, perché non è conosciuto, non è familiare, non appartiene al villaggio. È il territorio di ciò che è “barbaro”, da cui bisogna difendersi ad ogni costo. Di conseguenza si creano nuove barriere di autodifesa, così che non esiste più il mondo ed esiste unicamente il “mio” mondo, fino al punto che molti non vengono più considerati esseri umani con una dignità inalienabile e diventano semplicemente “quelli”. Riappare «la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare i muri, muri nel cuore, muri nella terra per impedire questo incontro con altre culture, con altra gente. E chi alza un muro, chi costruisce un muro finirà schiavo dentro ai muri che ha costruito, senza orizzonti. Perché gli manca questa alterità» 

 

RICHIESTA DI PERDONO 

 

Il Presidente 

Il cammino della Quaresima sta per concludersi, mentre si aprono davanti a noi i giorni santi della redenzione. Davanti alla croce tutta la nostra vita è contestata e rinnovata. Quell’amore così grande svela i nostri egoismi e rinnova il nostro cuore, per questo disponiamoci a chiedere perdono per i nostri peccati. 

 

Lettore 

 

Signore Gesù, sei stato quaranta giorni nel deserto per lottare contro il tentatore e rinnovare la tua fede al Padre. Ma noi abbiamo continuato a camminare nelle nostre strade, nelle tenebre, spesso senza amore e senza pace. Ci siamo affidati ai nostri calcoli, più che alla tua Parola. Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. 

R. Kyrie eleison. 

 

Lettore 

Signore Gesù, prima di incamminarti verso Gerusalemme, ti sei trasfigurato davanti ai tuoi discepoli, mostrando loro che solo attraverso la croce si può giungere alla novità della risurrezione. Ma noi abbiamo cercato di affermare la nostra gloria e il nostro potere facendoci grandi davanti agli altri, cercando di dominare e di essere primi ad ogni costo. Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. R. Kyrie eleison. 

Lettore 

Signore Gesù, hai manifestato la pazienza del Padre e nella tua croce hai riconciliato ogni uomo con lui. Noi invece ci siamo adirati con Dio per le nostre sofferenze e non ci siamo impegnati a portare i frutti attesi e desiderati. Non abbiamo costruito la pace. Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
R. Kyrie eleison. 

Lettore 

Signore Gesù, tu ci hai rivelato il volto e il nome di Dio, Padre di misericordia, e con l’offerta della tua vita ci hai indicato la via del ritorno nella sua casa. Ma noi continuiamo a vagare lontani, a sperperare l’amore, a giudicare il prossimo. Non abbiamo perdonato e non abbiamo cercato il dialogo con i fratelli. Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. 

R. Kyrie eleison. 

Lettore 

Signore Gesù, hai condannato il peccato ma non il peccatore, hai mostrato misericordia alla misera e al misero, ci hai amati fino a donare te stesso per noi. Ma noi abbiamo svilito questa chiamata all’amore e abbiamo vissuto per noi stessi, preoccupandoci prima dei nostri interessi, cercando il nostro bene. Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. 

R. Kyrie eleison. 

PREGHIERA DEL SIGNORE 

Presidente 

E ora, con le parole di Cristo nostro Signore, rivolgiamoci a Dio nostro Padre, perché rimetta i nostri peccati e ci liberi da ogni male.
R. Padre nostro... 

ORAZIONE 

Il Presidente 

O Dio, che hai insegnato alla Chiesa
a osservare i tuoi precetti nell’amore verso te e verso i fratelli, donaci uno spirito di pace e di grazia,
perché l’intera tua famiglia ti serva con tutto il cuore
e con purezza di spirito viva concorde nella pace.
Per Cristo nostro Signore. 
(MR p. 875)
R. 
Amen. 

BENEDIZIONE E CONGEDO 

Il Presidente 

Il Signore vi benedica e vi custodisca. 

R. Amen.
Il Presidente 

Faccia risplendere per voi il suo volto e vi faccia grazia.
R. Amen. 

Il Presidente 

Rivolga a voi il suo volto e vi conceda la sua pace. R. Amen. 

Il Presidente 

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre. 
R. Amen. 

Il Presidente 

Nel nome del Signore, andate in pace. 

R. Rendiamo grazie a Dio. C