giovedì 17 aprile 2014

Papa Francesco lava e bacia i piedi a dodici disabili

DOV'E' CARITA' E AMORE

Giovedì santo

Preghiamo: O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena 
nella quale il tuo unico Figlio, 
prima di consegnarsi alla morte, 
affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, 
convito nuziale del suo amore, 
fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero 
attingiamo pienezza di carità e di vita. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Tintoretto. L'Ultima Cena

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Parola di Dio
Traduzione: Dov'è carita e amore, lì c'è Dio.
L'amore di Cristo ci ha riuniti in unità :
esultiamo e rallegriamoci in esso !
Temiamo ed amiamo il Dio vivente
ed amiamoci con cuore sincero!
Perciò mentre insieme ci raduniamo,
facciamo attenzione a non creare divisioni nei nostri pensieri;
cessino le contese malevole, cessino le liti,
e sia in mezzo a noi Cristo Dio.
E possiamo infine vedere con i beati
nella gloria il tuo volto, Cristo Dio:
gioia immensa e buona
per gli infiniti secoli dei secoli! Amen.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni



Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».