Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
giovedì 17 aprile 2014
Giovedì santo
Preghiamo:
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena
nella quale il tuo unico
Figlio,
prima di consegnarsi alla morte,
affidò alla Chiesa il nuovo ed
eterno sacrificio,
convito nuziale del suo amore,
fa’ che dalla
partecipazione a così grande mistero
attingiamo pienezza di carità e di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo
ai Corìnzi
Tintoretto. L'Ultima Cena |
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello
che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva
tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è
il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo,
dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova
Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di
me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi
annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio
Traduzione: Dov'è carita e amore, lì c'è Dio.
L'amore di Cristo ci ha riuniti in unità :
esultiamo e rallegriamoci in esso !
Temiamo ed amiamo il Dio vivente
ed amiamoci con cuore sincero!
esultiamo e rallegriamoci in esso !
Temiamo ed amiamo il Dio vivente
ed amiamoci con cuore sincero!
Perciò mentre insieme ci raduniamo,
facciamo attenzione a non creare divisioni nei nostri pensieri;
cessino le contese malevole, cessino le liti,
e sia in mezzo a noi Cristo Dio.
facciamo attenzione a non creare divisioni nei nostri pensieri;
cessino le contese malevole, cessino le liti,
e sia in mezzo a noi Cristo Dio.
E possiamo infine vedere con i beati
nella gloria il tuo volto, Cristo Dio:
gioia immensa e buona
per gli infiniti secoli dei secoli! Amen.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
nella gloria il tuo volto, Cristo Dio:
gioia immensa e buona
per gli infiniti secoli dei secoli! Amen.
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo
che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i
suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il
diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di
tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era
venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un
asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e
cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di
cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore,
tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo
capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in
eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli
disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il
capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se
non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti
chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato
loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite
quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite
bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi
a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un
esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
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