sabato 26 gennaio 2019

27 gennaio 2019


LITURGIA DELLA PAROLA
PRIMA LETTURA
Leggevano il libro della legge  e ne spiegavano il senso.
Dal libro di Neemìa 8,2-4a.5-6.8-10)
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli  che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.

Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura. Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i levìti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE - Sl. 18(19)
Rit:
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,

illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
SECONDA LETTURA
Voi siete corpo di Cristo, ognuno secondo la propria parte.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 12,12-30
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?

Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Parola di Dio
VANGELO
Oggi si è compiuta questa Scrittura.

+ Dal Vangelo secondo Luca (1,1-4; 4,14-21)

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

Venne a Nàzaret dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi

e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette.
Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore
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27 gennaio 2019 – 3a domenica del tempo ordinario
Avvisi
sabato 26:  incontro con A. Pellai (in chiesa)
                 2° incontro per le coppie in preparazione al matrimonio       
lunedì 28 - ore 20.30: Consiglio pastorale parrocchiale (o “Cenacolo”)
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catechismo:  domenica 27 :  4a elementare
                    martedì 29:     1a media
                  venerdì 1° f.:   adolescenti e 3a media
                  sabato  2° f.     5a elementare
                  domenica 3 f.: 3a e 4a elementare
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La prossima domenica 3 febbraio si celebra la 41a  GIORNATA NAZIONALE DELLA VITA sul tema: “E’ vita, è futuro”. C’è la possibilità di acquistare, in questa occasione,  la rivista “NOI, FAMIGLIA E VITA”, di aiutare economicamente i “Centri aiuto vita” di Verona e provincia  e quello di Peschiera. Verranno messe a disposizione, a questo scopo, delle buste in chiesa  per l’offerta, e nell’ atrio della chiesa dei vasetti di primule. (offerta libera)
Alla Messa delle 11.00 saranno invitati i ragazzi del catechismo e le coppie (e le  famiglie) che hanno celebrato il Battesimo nell’anno 2018.
Al termine un saluto (in una sala parrocchiale) con aperitivo!
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preghiera nella 3a domenica del tempo ordinario

Torni al tuo villaggio, Gesù, là dove hai passato la tua vita. Torni tra la tua gente, tra quelli che ti hanno visto crescere e diventare un uomo.
Ma ora vieni con la potenza dello spirito Santo, perché è giunto il momento di gridare a tutti la buona notizia.
Quel giorno, nella sinagoga, sei tu a prendere l’iniziativa, ad alzarti per proclamare il messaggio antico del profeta. Quanto prendi la parola,
 il tuo non è un commento dotto, una serie di sentenze fornite da maestri saggi. Tu intendi aprire gli occhi dei tuoi compaesani su quanto stava accadendo davanti al loro, nella vita di ogni giorno.
Il tempo dell’attesa e finito: il Messia è in mezzo a loro. La sua parola è un vangelo, una buona notizia. I suoi miracoli, un segno della bontà di Dio, una speranza per tutti i poveri, per i prigionieri e gli oppressi.
Signore Gesù, perché non siamo capaci di guardare la nostra storia con il tuo sguardo profondo? Perché non trasmettiamo la speranza che nasce da segni e parole, presenti nella storia degli uomini di oggi?
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sul problema dei migranti......  
“Restiamo umani”
Nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, cattolici ed evangelici lanciano un appello comune: “Sull’immigrazione si deve cambiare linguaggio e intervenire: salvare chi è in pericolo, ampliare i corridoi umanitari, aprire nuove vie di ingresso regolare”. In occasione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, cattolici e protestanti italiani lanciano un appello comune perché si continui a vivere uno spirito di umanità e di solidarietà nei confronti dei migranti. Se per tutti è un dovere nei confronti di chi abbandona il proprio Paese rischiando la vita nel deserto e nel mare, per i cristiani si tratta di un obbligo morale. È per questo che, durante la settimana dedicata all’unità dei cristiani, che viene osservata in questi giorni (18-25 gennaio) in tutto il mondo, abbiamo sentito la necessità di unire le nostre voci, così come insieme abbiamo lavorato in tante occasioni nel campo dell’immigrazione, permettendo la realizzazione dei primi corridoi umanitari, avviati da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Tavola Valdese, Cei e Caritas italiana.
 “Nell’occasione in cui celebriamo il dono dell’unità e della fraternità fra i cristiani, desideriamo spiegare a tutti che per noi aiutare chi ha bisogno non è un gesto buonista, di ingenuo altruismo o, peggio ancora, di convenienza: è l’essenza stessa della nostra fede. Ci addolora e ci sconcerta la superficiale e ripetitiva retorica con la quale ormai da mesi si affronta il tema delle migrazioni globali, perdendo di vista che dietro i flussi, gli sbarchi e le statistiche ci sono uomini, donne e bambini ai quali sono negati fondamentali diritti umani: nei paesi da cui scappano, così come nei Paesi in cui transitano, come in Libia, finiscono nei campi di detenzione dove si fatica a sopravvivere. Additarli come una minaccia al nostro benessere, definirli come potenziali criminali o approfittatori della nostra accoglienza tradisce la storia degli immigrati – anche italiani – che invece hanno contribuito alla crescita economica, sociale e culturale di tanti paesi.  Da qui il nostro appello perché – nello scontro politico - non si perda il senso del rispetto che si deve alle persone e alle loro storie di sofferenza”.
Ma al di là del metodo, il documento ecumenico affronta problemi di merito:“Una politica migratoria che non apre nuove vie sicure e legali di accesso verso l’Europa è fatalmente destinata a incentivare le immigrazioni irregolari. Per questo chiediamo ai vari paesi europei di duplicare o, comunque, di ampliare i corridoi umanitari, aperti per la prima volta in Italia all’inizio del 2016. È finita ormai la fase della sperimentazione e i risultati, positivi sotto tanti aspetti, sono sotto gli occhi di tutti. E’ auspicabile passare quindi ad una generalizzazione di questo modello, che salva dai trafficanti di esseri umani e favorisce  l’integrazione. Per questo ci rivolgiamo direttamente al Governo italiano perché allarghi la quota dei beneficiari accolti nel nostro paese e si faccia promotore di un ‘corridoio umanitario europeo’, gestito dalla UE e da una rete di paesi volenterosi, prevedendo un adeguato sistema di sponsorship”.
Il documento affronta anche il nodo problematico dei salvataggi in mare:“Nel breve periodo, però, mentre si cerca il consenso europeo su queste misure, occorre garantire il soccorso in mare, che non può ridursi a una politica di respingimenti o di semplici chiusure. I migranti non possono essere vittime tre volte: delle persecuzioni, di chi li detiene in campi che – come varie volte attestato dall’ONU – non tutelano i diritti umani essenziali e di chi li respinge in quegli stessi campi e in quelle umiliazioni. Per noi cristiani, come per ogni essere umano, omettere il soccorso a chi giace sulla strada o rischia di annegare è un comportamento di cui si può solo provare vergogna. Per questo chiediamo un potenziamento delle attuali attività di soccorso, rese dai mezzi militari, dalla Guardia Costiera e dalle ONG, nel rispetto delle norme del mare e del diritto umanitario”.  
Il testo si chiude con un appello a costruire un consenso su alcuni punti qualificanti sui quali le Chiese sono pronte a offrire il loro contributo:Per quanto divisivo il tema dell’immigrazione è così serio e grave da non potersi affrontare senza cercare una piattaforma minima di istanze e procedure condivise. Questo auspichiamo e per questo ci mettiamo a disposizione con la nostra esperienza e i nostri mezzi, pronti a collaborare sia con le autorità italiane che con quelle europee”.
Roma, 22 gennaio 2019

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sabato 19 gennaio 2019

20 gennaio 2019


2a domenica del tempo ordinario
PRIMA LETTURA
Gioirà lo sposo per la sposa.
Dal libro del profeta Isaìa (Is 62,1-5)
Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.

Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,

né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;

come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sl. 95(96)
Rit: Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».

Egli giudica i popoli con rettitudine.

SECONDA LETTURA
L’unico e medesimo Spirito distribuisce a ciascuno come vuole.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 12,4-11
Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue.
Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.Parola di Dio

VANGELO
Questo, a Cana di Galilea,
  fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 2,1-11)


Giotto: le nozze di Cana (Cappella Scrovegni-Padova)
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Parola del Signore
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20 gennaio 2019 – 2a domenica del tempo ordinario
SETTIMANA di preghiera per l’unita’ dei cristiani
sabato 26 gennaio: 2° incontro in vista del matrimonio cristiano
catechismo:  domenica 20 : 2a elementare
            
Sabato 26 gennaio -ore 20.30

TUTTO TROPPO PRESTO

L’educazione sessuale dei nostri figli nell’era

di Internet


il numeroso pubblico nella nostra chiesa: 17 novembre 2018
il dott. Pellai
dott. ALBERTO PELLAI




Preadolescenti e adolescenti subiscono molte pressioni che li spingono a volere tutto e subito, a fare tutto troppo presto. Sedotti dai media e sollecitati dal mercato, si mettono a combattere contro il proprio corpo (sognandolo diverso), contro gli amici (per sembrare più grandi e migliori), contro se stessi (entrando in una spirale di comportamenti promiscui e rischiosi).



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preghiera sul Vangelo
«Non hanno più vino»: è tua madre ad accorgersene, Gesù,
 ed a segnalarti una situazione imbarazzante.
La festa sta per finire: non si può "brindare con l’acqua.
L’allegria diventerà vergogna…per non aver provveduto al necessario.
«Non hanno più vino»: è tua madre a fartelo sapere
con la discrezione e la delicatezza di chi vede il problema,
ma non vuol fare strepito, non vuol mettere a disagio. …
«Non hanno più vino»: è in fondo ciò che accade
ad ogni coppia e ad ognuno di noi.
Prima o poi le nostre risorse, quello che avevamo preparato,
viene meno e ci ritroviamo con la nostra fragilità,
con la nostra penuria, incapaci di venirne fuori da soli,
con le nostre esigue forze.
Solo tu, Gesù, il Messia atteso, puoi trasformare la nostra acqua
nel vino di una rinnovata fiducia e speranza.
E’ il  vino della gioia della fede! Di una fede convinta che non si accontenta di esperienze superficiali, di riti vuoti che ci lasciano come prima.
Una fede che sa cercare e godere della tua presenza che ci rinnova e ci dà vigore.

 
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sabato 12 gennaio 2019

13 gennaio 2019


LITURGIA DELLA PAROLA - Battesimo di Gesù
 
PRIMA LETTURA
Dal libro del profeta Isaìa (Is 40,1-5.9-11)
Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio –.

Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore

e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».

Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sl. 103(104)
Rit:
Benedici il Signore, anima mia.
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,

avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.
Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.
Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. 

SECONDA LETTURA
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito 2,11-14; 3,4-7

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza
a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare
l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo
mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della

beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro
grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità
e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di
zelo per le opere buone.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
Parola di Dio

VANGELO
+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16.21-22)

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore


DUE SASSOLINI AZZURRI
Due sassolini, grossi sì e no come una castagna, giacevano sul greto di un torrente.
Stavano in mezzo a migliaia di altri sassi, grossi e piccoli, eppure si distinguevano da tutti gli altri.
Perché erano di un intenso colore azzurro.
Quando un raggio di sole li accarezzava, brillavano come due frammenti di cielo caduti nell’acqua.
Loro due sapevano benissimo di essere i più bei sassi del torrente e se ne vantavano dal mattino alla sera.
Guardavano con commiserazione gli altri sassi che erano grigi, bianchi, striati, rossicci, chiazzati.
«Noi siamo i figli del cielo!», strillavano, quando qual che sasso plebeo si avvicinava troppo.

«State a debita di stanza! Noi abbiamo il sangue blu. Non abbiamo niente a che fare con voi!».
Erano insomma due sassi boriosi e insopportabili.
Passavano le giornate a pensare che cosa sarebbero diventati, non appena qualcuno li avesse scoperti.
«Finiremo certamente incastonati in qualche collana in sieme ad altre pietre preziose come noi».

«Sul dito bianco e sottile di qualche gran dama».
«Sulla corona della regina d’Olanda».
«Sulla spilla della cravatta del Principe di Galles». «Ci aspetta una gran vita...».
«Alberghi di lusso, crociere, balli, feste, ricevimenti...».
«Andremo fino a Katmandu...».
Un bel mattino, mentre i raggi del sole giocavano con le trine di spuma dei sassi più grandi, una mano d’uomo entrò nell’acqua e raccolse i due sassolini azzurri.
«Evviva!», gridarono i due all’unisono. «Si parte!».
Finirono in una scatola di cartone insieme ad altri sassi colorati.
«Ci rimarremo ben poco!», dissero, sicuri della loro in discussa bellezza.

La cosa durò più del previsto.
I due sassolini furono sballottati di qua e di là, cambiarono spesso scatola, furono spesso soppesati e palpati da mani ruvide.
Rimasero ultimi nella scatola.
Poi una mano li prese e li schiacciò di malagrazia con tro il muro in mezzo ad altri sassolini, in un letto di cemento tremendamente appiccicoso.

«Ehi! Fai piano! Siamo preziosi, noi!», gridavano i sassolini azzurri.
Ma due sonore martellate li fecero affondare ancora di più, dentro il cemento.
Piansero, supplicarono, minacciarono. Non ci fu niente da fare.
I due sassolini azzurri si ritrovarono inchiodati al muro. L’amarezza e la delusione li riempivano di riflessi viola.
«Razza di imbecilli, asini e incompetenti! Non hanno capito la nostra importanza!».
Il tempo ricominciò a scorrere, lentamente.
I due sassolini azzurri erano sempre più arrabbiati e non pensavano che ad una cosa: fuggire.
Ma non era facile eludere la morsa del cemento, che era inflessibile e incorruttibile.
I due sassolini non si persero di coraggio.
Fecero amicizia con un filo d’acqua, che scorreva ogni tanto su di loro.

Quando furono sicuri della lealtà dell’acqua, le chiesero il favore che stava loro tanto a cuore.
«Infiltrati sotto di noi, per piacere. E staccaci da questo maledetto muro».
L’acqua non se lo fece ripetere due volte.
Era la sua passione infiltrarsi nei muri e si divertiva molto ad allargare crepe e sbriciolare cemento.
Fece del suo meglio e dopo qualche mese i sassolini già ballavano un po’ nella loro nicchia di cemento.
Finalmente, una notte umida e fredda, Tac! Tac!: i due sassolini caddero per terra.
«Siamo liberi!».
E mentre erano sul pavimento lanciarono un’occhiata verso quella che era stata la loro prigione.
«Ooooh!». La luce della luna che entrava da una grande finestra illuminava uno splendido mosaico.

Migliaia di sassolini colorati e dorati formavano la figura di Nostro Signore.
Era il più bel Gesù che i due sassolini avessero mai visto.
Ma il volto... il dolce volto del Signore, in effetti, aveva qual cosa di strano.
Sembrava quello di un cieco. Ai suoi occhi mancavano le pupille!
«Oh, no!». I due sassolini azzurri compresero. Loro erano le pupille di Gesù.







Chissà come stavano bene, come brillavano, come erano ammirati, lassù.
Rimpiansero amaramente la loro decisione. Quanto erano stati insensati!
Al mattino, un sacrestano distratto inciampò nei due sassolini e,
poiché nell’ombra e nella polvere tutti i sassi sono uguali,
li raccolse e, brontolando, li buttò nel bidone della spazzatura.



13 gennaio 2019 – BATTESIMO DEL SIGNORE
Avvisi
catechismo:    domenica 13 : 4a elementare
                          martedì 15:  1a media
                          sabato 19  gennaio 5a elementare

18-25 gennaio: SETTIMANA di preghiera per l’unita’ dei cristiani
sabato 19 gennaio: iniziano gli incontri in vista del matrimonio cristiano

Sabato 19 gennaio è la festa liturgica del nostro patrono
il BEATO ANDREA DA PESCHIERA. Lo celebreremo, anche con la presenza della Corale, alla Messa delle 18.00. Al termine, in salone, è offerto a tutti un pasto caldo. Sono graditi anche dei dolci a completare il menù.

preghiera sul Vangelo del Battesimo
Tu sei venuto per portare a tutti gli uomini
l’annuncio dell’amore di Dio, un amore che
non si ferma davanti a nessun ostacolo.  E ora, proprio al Giordano, dopo il battesimo di Giovanni, la tua missione comincia. Trent’anni della tua vita in un villaggio sperduto come Nazaret hanno preparato questo momento. Ora comincia l ’avventura che il Padre ti ha affidato e tu l’affronti fiducioso: rincuorato dalla voce di Colui che in te riconosce il Figlio amato, sostenuto dallo Spirito che guida i tuoi passi. Per questo ti sei fatto uomo, per raggiungere gli uomini ed offrire loro il dono più prezioso, quell'amore che trasforma l’esistenza con la sua forza  e la sua bellezza.
 
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