sabato 26 novembre 2022

 27 novembre 2022

1a DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A

INTRODUZIONE


Dio è una sorpresa! L’avvento di Dio è una sorpresa. È questo l’annuncio che possiamo leggere tra le righe delle letture di oggi. Il testo del brano del Vangelo di Matteo (Mt 24,37-44) è accompagnato dalla prima lettura tratta da Isaia (Is 2,1-5), nella quale troviamo il «secondo titolo» del libro profetico (Is 2,1), un nuovo inizio del testo dopo la prima apertura del c. 1. È una visione. Il profeta «vede» una «parola» che non riguarda qualche cosa che è al di là della storia, ma nella storia dell’umanità. Si tratta di quella «salvezza vicina» di cui ci parla Paolo nella seconda lettura (Rm 13,11-14a) tratta dalla lettera ai Romani. Attraverso la seconda lettura l’annuncio di Isaia e del Vangelo si fa esortazione ed impegno. La consapevolezza di vivere un tempo nel quale Dio si fa presente diventa forza che trasforma la vita. L’annuncio della «venuta di Dio» per il credente non diventa motivo di «disimpegno» dalla storia umana, bensì fondamento di una presenza attiva e responsabile: egli infatti rinuncia alle opere delle tenebre e indossa «le armi della luce».

Dal libro del profeta Isaìa
Is 2,1-5

 
Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette
in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

 

Salmo Responsoriale - Dal Sal 121 (122)

 

R. Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.
 
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.
 
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.
 
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. R.
 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 13,11-14a
 

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento:
è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso
la nostra salvezza è più vicina di quando
diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo
via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno:
non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità,
non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 24,37-44


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

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1a Avvento A -omelia

 

Ritorna l’Avvento … è un nuovo inizio…anche quest’anno non ripetiamo semplicemente il già fatto, in una specie di abitudine che può essere  monotona…come se fossimo sempre allo stesso punto di partenza. Avvento è risvegliare  e far crescere l’attesa…in forza di quel “Vegliate!” che è il richiamo e l’invito più forte nel Vangelo di questa domenica. E’ uno svegliarsi per confidare in Dio e per aggrapparsi a Lui. Il Signore Gesù che é già venuto e che noi oggi ancora aspettiamo, non è mai stato accolto completamente da noi…e sempre quindi l’Atteso GESU’  deve ancora  trovare spazio nella nostra vita. L’Avvento è il tempo nel quale rinforziamo la nostra attesa e viviamo anche i segni della  sua presenza, oggi, nella vita. 

Il testo del Vangelo di  Matteo non è stato scritto per parlare della fine del mondo, ma per aiutarci a riconoscere la presenza del regno di Dio dentro la nostra storia complicata  e difficile. È un invito a essere disponibili alla presenza di Dio, che sa condurre la storia, secondo il suo disegno…

L’intervento educativo di Gesù è costruito attraverso tre esempi o situazioni, che parlano di modi di vivere concreti.

Il  primo riguarda il passato («ai giorni di N0E’»), il secondo nel futuro («due uomini saranno... due donne macinerann0...»), il terzo nel presente («se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte...»). Dalle situazioni evocate e dai tempi nei quali vengono collocate scaturisce il contenuto della consegna proposta: «Vegliate!»

 

1- I contemporanei di Noè non sono rimproverati per delle azioni cattive (mangiare, bere, sposarsi non sono di per sé negative); ciò che è grave è che questi non hanno avuto attenzione e premura per quello che Noè stava facendo, la costruzione dell’arca come offerta di salvezza dal diluvio. L’orizzonte di queste persone è chiuso sopra il quotidiano. 

Vivono come se tutta la vita fosse solo limitarsi di soddisfare i bisogni primari… vivere terra -terra senza uno sguardo in alto al senso della vita, sordi alla parola del Signore che indica un cammino da fare… che domanda attenzione e anche conversione.

2- Il secondo riferimento descrive un quadro di vita quotidiano: due uomini sono al lavoro nei campi, due donne alla macina per preparare la farina. Fanno materialmente la stessa cosa …. ma nel cuore c’è una grande diversità… Quelli che vengono presi, cioè salvati, sono animati da intenzioni buone, il loro intimo è aperto a Dio, vivono alla sua presenza e rispondono a Lui, facendo quello che è giusto e secondo la sua volontà… Il giudizio di Dio, quindi, è differente! 

3- Il terzo riferimento riguarda la possibilità di un furto in casa. Questo esempio non vuole dire che il Signore si comporta con noi come un ladro; intende piuttosto richiamarci l’importanza di stare svegli per non lasciarci rubare quello che abbiamo di più prezioso.

Tutti e tre i quadri di vita a cui Gesù fa allusione portano a una conclusione: «Vegliate»

a) non ci dobbiamo lasciare assorbire dalla forza delle abitudini (anche positive) che ci addormentano e non ci fanno crescere spiritualmente.

b) dobbiamo essere attenti alle intenzioni che animano il nostro agire e che nel presente già dicono per quale futuro stiamo lavorando;

c) dobbiamo costantemente vigilare per non farci  rubare quello che abbiamo di più prezioso,cioè quello che vale di più nella nostra vita.

L’atteggiamento «vegliate!», non è altro che assumere lo stesso atteggiamento che Dio ha verso di noi: Dio veglia sulla nostra vita, perché non diventi prigioniera di abitudini e non si impoverisca nutra di intenzioni sbagliate: «vegliate!».., anche per impegnarci nelle iniziative che in questo tempo di Avvento ci sono proposte: attenzione alla Parola e alla liturgia domenicate, alla catechesi e a tutte le possibilità che ci sono nell’ambito della carità..

Il Signore ci accompagni e si doni nuovo vigore!

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1a domenica di Avvento (A) 

 

Preghiera dei fedeli

Venga il tuo regno, Signore !

 

Padre buono, ti affidiamo tutta la Chiesa. Sia sempre più segno vivo della vocazione di tutti gli uomini a formare un solo popolo, in mezzo alle tribolate vicende della storia. Noi ti preghiamo: 

 

Signore, guarda alle nazioni della terra: la ricerca sincera della pace affretti il tempi di una nuova umanità; fa’ che le spade diventino aratri, le lance falci, e il denaro speso per la guerra diventi pane e possibilità di sviluppo per i poveri. Noi ti preghiamo: 

 

Padre buono, ti supplichiamo per coloro nei quali la durezza della vita ha spento ogni speranza: la nostra preghiera e la nostra fraternità facciano rifiorire la fiducia e la volontà di impegnarsi per un domani migliore. Noi ti preghiamo: 

 

Padre della gioia, in questo inizio di Avvento ti invochiamo per ognuno di noi e per la nostra comunità: svegliaci con la tua Parola e fa’ che, guardando la vita e la storia alla luce della risurrezione, sappiamo seminare speranza e camminare verso il futuro che tu solo puoi darci. Noi ti preghiamo:

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