sabato 16 settembre 2017

AscoltarTi è una festa - XXIV domenica del Tempo Ordinario

17 settembre

Dal libro del Siràcide

Rancore e ira sono cose orribili,
e il peccatore le porta dentro.
Chi si vendica subirà la vendetta del Signore,
il quale tiene sempre presenti i suoi peccati.
Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Un uomo che resta in collera verso un altro uomo,
come può chiedere la guarigione al Signore?
Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile,
come può supplicare per i propri peccati?
Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore,
come può ottenere il perdono di Dio?
Chi espierà per i suoi peccati?
Ricòrdati della fine e smetti di odiare, 
della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.
Ricorda i precetti e non odiare il prossimo,
l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.

Salmo responsoriale (Sal 102)

Il Signore è buono e grande nell’amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.  

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Seconda lettura (Rm 14,7-9)

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 

Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. 
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. 
Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.

Vangelo (Mt 18,21-35)

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, 21Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». 22E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
23Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. 24Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. 25Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. 26Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. 27Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
28Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. 29Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. 30Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.

31Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. 32Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. 34Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.35Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

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Avvisi

Lunedì 18- riunione animatori adolescenti
Martedì 19- ore 20.30: Consiglio pastorale parrocchiale
Mercoledì 20- ore 15.00: riunione del gruppo della carità
Giovedì 21: incontro (pizzeria) per tutti i collaboratori e collaboratrici dei vari servizi alla nostra chiesa (pulizie e altro). Partenza ore 19.00 davanti alla chiesa
Venerdì 22- ore 17.30: 2° incontro Cresimandi
                              20.30: riunione di tutte le catechiste (i) per la                                                                                                                       programmazione annuale

Preghiera 


Non c’è nulla di più difficile della misericordia e del perdono,
nulla di meno spontaneo, nulla di più eroico. 
E tu, Signore Dio, come se non bastasse, ci chiedi addirittura, attraverso Gesù, di non porre limiti, di non piantare paletti,
di non dire mai ‘basta’, di continuare ad offrire sempre, senza mai stancarci, una bontà a tutta prova. Ma per quale ragione, Signore, dovrei rinunciare alla vendetta,
per quale motivo potrei passar sopra alle offese?
In fondo è una questione di giustizia: dove andremmo a finire
se l’ ingiustizia e il sopruso non venissero sanzionati?
Il mio ragionamento, tu lo sai, non fa una, grinza,
ma tu mi proponi una considerazione che mi spiazza del tutto.
Tu  mi chiedi di andare oltre i semplici criteri di giustizia e di mettermi sul piano del tuo agire; mettermi, cioè, dalla tua parte e capire il tuo comportamento verso di me, perché io possa ispirarmi ad esso nel rapporto con il mio prossimo.
Che cosa sono i piccoli debiti degli altri verso di noi
di fronte al debito che abbiamo nei tuoi confronti e che tu ci hai offerto con grande abbondanza  e nostra sorpresa? 

Se siamo così esigenti e verso gli altri, perché non consideriamo quello che ti dobbiamo e quello, che tu, ci hai condonato e perdonato?