lunedì 17 maggio 2021

 16 maggio: Celebrazione della Prima Confessione

Domenica pomeriggio 16 maggio, 27 tra bambini e bambine ci sono accostati per la prima volta al sacramento della riconciliazione

All’inizio un po’ di timore e qualche volto un po’ tirato, come quello di Zaccheo sull’albero, mentre aspettava l’arrivo di Gesù. 

Ma la gioia e i sorrisi dei bambini sono riapparsi dopo aver incontrato Gesù, che è il volto e Il segno visibile di Dio, Padre misericordioso. 

Il perdono è tra i doni più grandi. Se lo accogliamo come cuore pronto, siamo disposti a donare anche gli altri il perdono che riceviamo da Gesù. Allora l’amicizia buona con gli altri diventa possibile.

 

Chiedendo e accogliendo il perdono di Dio attraverso il sacramento della riconciliazione, proviamo quella gioia che ci aiuta a sentire Dio presente in noi. Carissime bambine e bambini il nostro augurio come catechisti, insieme a quello di don Attilio, è cercare e richiedere sempre l’incontro con Gesù e con il suo amore generoso: Lui ce lo dona sempre e volentieri !

Tenetevi pronti perché, con i prossimi appuntamenti, ci prepareremo ad un altro grande incontro  Avete indovinato? È quello con Gesù nell’Eucaristia.


Lucia Bazzoli con i catechisti e don Attilio


Ho aggiunto l' immagine, con il commento, della parabola del Padre misericordioso... di REMBRANDT


(il piccolo segno/regalo che i ragazzi(e) hanno ricevuto dopo la Confessione, 

si riferisce proprio a questo dipinto)

Il Padre rappresenta Dio stesso che accoglie il figlio che si é allontanato da casa... In quel figlio siamo rappresentati anche noi...
Questo figlio ha pensato che la casa paterna fosse una specie di prigione e ha creduto che, andandosene da essa, avrebbe trovato la libertà e la felicità...
Il Padre non lo costringe: non vuole che il figlio resti in casa, accanto a lui, per forza e gli dà la parte del patrimonio che gli spettava. DIO, Padre buono, rispetta le nostre decisioni, anche se non é indifferente alle scelte sbagliate che ci allontanano da lui. 

Il figlio spendaccione finisce male la sua avventura... e rimane senza niente! 
A questo punto l'unica possibilità per cavarsela, (dopo essersi ridotto  a pascolare i porci), é quella di ritornare alla casa paterna: "Mi alzerò e andrò da mio Padre". E' stato un vero pentimento? Solo in parte!
La profonda nostalgia della casa paterna é accompagnata anche dal bisogno di nutrirsi per vivere! E quindi é anche un ritorno "interessato": ("Io qui muoio di fame!"). 
Il Padre, però, non ha mai smesso di sperare nel ritorno di questo figlio e non ha mai ritirato da lui il suo amore! Non lo sgrida, non minaccia punizioni o castighi!
"Lo vide quando era ancora lontano, gli corse incontro gli si gettò al collo e lo  baciò...". 

E così Dio Padre si comporta verso ciascuno di noi! 
E' lui che per primo prende l'iniziativa per venirci incontro e non guarda al nostro passato, quando abbiamo detto di no al suo amore sempre fedele! Addirittura organizza una festa con un ricco banchetto e riammette il figlio nella sua dignità! Gli mette l'anello al dito e i calzari ai piedi: "Tu sei ancora il mio figlio amato"!  

Che cosa farà ora il figlio che se n'era andato da casa? Come si comporterà verso suo Padre?  La parabola non ci dice nulla di questo... il risultato rimane come sospeso... Perché? Perché quel figlio gli darà una risposta generosa, solo se avrà capito veramente l'amore del Padre, se si renderà conto che all'amore si risponde con la riconoscenza fedele, libera e gioiosa! 
Così é per noi... Una volta ricevuto e compreso il perdono, siamo chiamati ad esservi fedeli. Ne va della nostra felicità!
(don Attilio)