«IO COMUNISTA? I POVERI SONO AL CENTRO DEL
VANGELO»
04/04/2014 In un colloquio
registrato il 31 marzo scorso con cinque giovani belgi di lingua fiamminga il
Pontefice risponde alle "inquietudini" dei giovani. Di sè dice che
"ha sbagliato e continua a farlo" ma che è felice e con una profonda
"pace interiore"
da “Famiglia
cristiana”
«Questo
è il cuore del Vangelo, io sono credente in Dio e in Gesù Cristo, per me il
cuore del Vangelo è nei poveri. Ho sentito due mesi fa che una persona ha
detto: con questo parlare dei poveri, questo Papa è un comunista! No questa è
una bandiera del Vangelo, la povertà senza ideologia, i poveri sono al centro
del Vangelo di
Gesù».
È uno dei passaggi più importanti del dialogo tra papa
Francesco e cinque giovani belgi di lingua fiamminga che il 31 marzo scorso
hanno incontrato Bergoglio nel Palazzo apostolico per un’intervista che doveva
durare 20 minuti ma alla fine si allunga a 45.
L'iniziativa è nata da
un progetto di comunicazione, «Verse Vis», della pastorale giovanile delle
Fiandre. I giovani hanno lavorato e grazie a monsignor Lucas Van Looy, vescovo
di Gent, hanno ottenuto l'intervista con il Pontefice. Le domande sono in
inglese, Bergoglio risponde in italiano. Ciò che colpisce è la spontaneità e la
semplicità del dialogo. I giovani «hanno inquietudini, e io sento come un mio
dovere servire a questi giovani, perché l'inquietudine è come un segno. Mi
sento di fare un servizio a quello che è più prezioso in questo momento, che è
la vostra inquietudine», ha detto Francesco rispondendo alla prima domanda sul
perché ha accettato di fare l’intervista.
«In questo momento della storia»,
ha proseguito il Papa, «l'uomo è stato buttato via dal centro, è
scivolato verso la periferia e al centro, almeno in questo momento, c'è il
potere, c'è il denaro. In questo mondo i giovani sono cacciati via. Sono
cacciati via i bambini - non vogliamo bambini, solo famiglie piccole - e
sono cacciati via gli anziani: tanti di loro muoiono per una eutanasia nascosta
perché non si ha cura di loro. E adesso sono cacciati via anche i giovani: in
Italia ad esempio la disoccupazione dai 25 anni in giù è quasi del 50 per
cento. Siamo entrati in una cultura dello scarto quello che non serve a questa
globalizzazione si scarta, gli anziani, bambini e giovani».
Ma il Papa,
riferendosi anche alla sua esperienza di arcivescovo a Buenos Aires ha detto di
aver incontrato e parlato «con tanti giovani politici», di destra e di
sinistra, e di essere rimasto «contento perché parlano con una nuova musica, un
nuovo stile di politica».
Rispondendo
a un'altra domanda, sul futuro dell'umanità, Bergoglio dice «Dove Dio e
dov'è l'uomo? Tu uomo del secolo XXI dove stai? E questo mi fa pensare: Dio
dove sta? Quando l'uomo trova se stesso, cerca Dio, forse non riesce a
trovarlo, ma va su una strada di onestà cercando verità, e in una strada di
bontà e di bellezza. Il cammino è lungo e alcune persone non trovano Dio nella
loro vita, ma sono tanto vere e oneste con se stesse, e amanti della bellezza,
che alla fine hanno una personalità capace di incontro con Dio, che è sempre
una grazia».
Al Papa viene chiesto anche se sbaglia. «Ho sbagliato e
sbaglio», ha risposto con un sorriso. «Si dice che l'uomo è l'unico animale
che cade due volte nello stesso posto. Gli sbagli nella mia vita sono stati
così, grandi maestri di vita. Io non direi che ho imparato da tutti i miei
sbagli: da alcuni no, sono testardo. Ma da tanti altri sbagli ho imparato e
questo mi ha fatto bene». I giovani gli chiedono di fare un esempio
concreto e Francesco non si sottrae: «Lo dirò... l'ho scritto in un libro, è
pubblico. Sono stato nominato superiore molto giovane, avevo 36 anni, e ho
fatto molti sbagli con l'autoritarismo. Poi ho imparato che bisogna dialogare,
vedere che cosa pensano gli altri. Ma non ho imparato una volta per
tutte... ancora sbaglio».
A
Francesco viene chiesto se ha paura di qualcosa. «Di me stesso!», risponde
sorridendo. «Nel Vangelo Gesù ripete tante volte: "Non abbiate
paura!". Tante volte lo dice, perché lui sa che la paura è una cosa
normale, tra virgolette: abbiamo paura delle sfide della vita, paura davanti a
Dio. Tutti abbiamo paura, tutti, non dobbiamo preoccuparci di aver paura.. Devi
cercare di chiarire la situazione. C'è una paura cattiva e una paura
buona: quest'ultima è la prudenza. Quella cattiva ti annienta, non ti lascia
fare, e questa dobbiamo buttarla fuori».
Alla fine il
giovane che filma con la telecamera mobile chiede al Papa se è felice.
Francesco
sorride e risponde sicuro: «Assolutamente, assolutamente sono felice. Ho una
certa pace interiore, una pace grande. È una felicità che viene con l'età e
anche con una strada... Nella mia vita e anche ora ho sempre avuto
dei problemi, ma questa felicità non va via con i problemi».
Per
concludere i giovani hanno chiesto al Papa quale fosse la sua domanda per loro.
«Non è una domanda originale quella che vi faccio, la prendo dal Vangelo,», è
stata la risposta di Bergoglio, «ma credo che dopo avervi sentito forse sia
quella giusta in questo momento: dove è il tuo tesoro, dove riposa il tuo
cuore? Su quale tesoro riposa il tuo cuore? Perché dov'è il tuo tesoro, là è la
tua vita. Il cuore è attaccato al tesoro: possono essere i soldi o l'orgoglio,
oppure la bontà, la bellezza, la voglia di fare il bene. Dovete rispondere voi
stessi, da soli, a casa vostra. Grazie, vi ringrazio e pregate per me».
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