sabato 3 settembre 2016

23esima domenica del tempo ordinario:


PRIMA LETTURA (Sap 9,13-18)
Dal libro della Sapienza
Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima e la tenda d'argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo?
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall'alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito e furono salvati per mezzo della sapienza».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 89)
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l'uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell'uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. 
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l'erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca. 
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! 
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l'opera delle nostre mani,
l'opera delle nostre mani rendi salda. 
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA (Fm 1,9b-10.12-17)
Dalla lettera a Filemone
Carissimo, ti esorto io Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù.
Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore. Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.
Parola di Dio.


VANGELO (Lc 14,25-33)
Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Parola del Signore.


*************************************************************************************************
Avvisi

Oggi, domenica 4 settembre, riceviamo nella nostra chiesa l’immagine della Madonna del Frassino, in preparazione alla Celebrazione eucaristica al Porto di Peschiera, domenica 11 settembre, alle ore 17.30.
.................................................................................................................
PELLEGRINAGGIO A PIEDI
“DAL LAGO ALLA CITTA’ “

Nell’anno del Giubileo della Misericordia, la Diocesi di Verona con la Vicaria del lago propone  un pellegrinaggio a piedi, come momento forte di preghiera comunitaria

Domenica 25 settembre 2016   
“Dal lago alla città”

Partenza a piedi dal Santuario della Madonna del Frassino a Peschiera (Chiesa Giubilare) 
Domenica 25 settembre - ore 7,30
Il percorso  si snoderà prevalentemente lungo strade secondarie
Arrivo alla Basilica di San Zeno a Verona alle ore 16,30  -  Breve momento di preghiera e poi prosecuzione in città ed arrivo alla Cattedrale,  per la S. Messa alle ore 18,30.
E’ necessario iscriversi  entro venerdì 23 settembre 2016
(fornire nominativo e telefono)

Chi non può fare l’intero pellegrinaggio a piedi
può aggregarsi alle ore 16,30 alla Basilica di San Zeno.

Si è pensato di dare la possibilità anche di un pullman che partirà dal piazzale  del “Beato Andrea” alle 15.30. Il costo (andata e ritorno) è di € 8 (otto).Per il pulman è necessario dare l’adesione entro lunedì 12 settembre.
Iscrizioni ed informazioni:  direttamente presso il  coordinatore  incaricato Giuseppe Buio.  Telefono:  349 8067275 -  mail:    giuseppeluigina1@alice.it si consiglia di portare uno zainetto leggero con pranzo al sacco. … per il ritorno i partecipanti dovranno organizzarsi autonomamente

preghiere sul Vangelo della domenica 

Seguire te, Gesù, è una scelta da ponderare con attenzione. Non ci si può lasciar guidare da un momentaneo entusiasmo e neppure la si può prendere come un’ avventura a termine,
giusto una bella esperienza da mettere insieme alle altre.
Le condizioni da te poste sono talmente chiare e nette che possono essere accettate solo dopo una matura decisione.
Sì, perché, venirti dietro significa affidarti la propria esistenza,
ritenerti più importante di ogni legame sacrosanto,
come quello di sangue che ci tiene uniti ai genitori e ai fratelli,
o come quello sgorgato dal vincolo coniugale.
Tutto questo, ai tuoi occhi, non rappresenta una buona ragione
per lasciarti, per abbandonarti. Tanto che ci chiedi di essere pronti
a giocare la nostra stessa vita per te, pur di restarti fedeli. 









Nessun commento:

Posta un commento