Avvisi
Sabato
31 gennaio - ore 20.30: 4° incontro di preparazione al matrimonio sacramento
Domenica
1° febbraio: GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA sul tema: “Solidali per la vita”. Messaggio del Consiglio Episcopale
Permanente per la 37a Giornata Nazionale per la vita (1° febbraio 2015)
“Solidali
per la vita”
nanna.... |
“I bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei
popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché
trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita”. Queste parole
ricordate da Papa Francesco sollecitano un rinnovato riconoscimento della
persona umana e una cura più adeguata della vita, dal concepimento al suo
naturale termine. È l’invito a farci servitori di ciò che “è seminato nella
debolezza” (1Cor 15,43), dei piccoli e degli anziani, e di ogni uomo e ogni
donna, per i quali va riconosciuto e tutelato il diritto primordiale alla vita.
Quando una famiglia si apre ad accogliere una nuova
creatura, sperimenta nella carne del proprio figlio “la forza rivoluzionaria
della tenerezza e in quella casa risplende un bagliore nuovo non solo per la
famiglia, ma per l’intera società.
Il preoccupante declino demografico che stiamo
vivendo è segno che soffriamo l’eclissi di questa luce. Infatti, la denatalità
avrà effetti devastanti sul futuro: i bambini che nascono oggi, sempre meno, si
ritroveranno ad essere come la punta di una piramide sociale rovesciata,
portando su di loro il peso schiacciante delle generazioni precedenti.
Incalzante, dunque, diventa la domanda: che mondo lasceremo ai figli, ma anche
a quali figli lasceremo il mondo?
Il triste fenomeno dell’aborto è una delle cause di
questa situazione, impedendo ogni anno a oltre centomila esseri umani di vedere
la luce e di portare un prezioso contributo all’Italia. Non va, inoltre,
dimenticato che la stessa prassi della fecondazione artificiale, mentre
persegue il diritto del figlio ad ogni costo, comporta nella sua metodica una
notevole dispersione di ovuli fecondati, cioè di esseri umani, che non
nasceranno mai.
Il desiderio di avere un figlio è nobile e grande; è
come un lievito che fa fermentare la nostra società, segnata dalla “cultura del
benessere che ci anestetizza” e dalla crisi economica che pare non
finire. Il nostro Paese non può lasciarsi rubare la fecondità.
È un investimento necessario per il futuro
assecondare questo desiderio che è vivo in tanti uomini e donne. Affinché
questo desiderio non si trasformi in pretesa occorre aprire il cuore anche ai
bambini già nati e in stato di abbandono. Si tratta di facilitare i percorsi di
adozione e di affido che sono ancora oggi eccessivamente carichi di difficoltà
per i costi, la burocrazia e, talvolta, non privi di amara solitudine.
Spesso sono coniugi che soffrono la sterilità biologica e che si preparano a
divenire la famiglia di chi non ha famiglia, sperimentando “quanto stretta è la
porta e angusta la via che conduce alla vita” (Mt 7,14).
La solidarietà verso la vita – accanto a queste
strade e alla lodevole opera di tante associazioni – può aprirsi anche a forme
nuove e creative di generosità, come una famiglia che adotta una famiglia.
Possono nascere percorsi di prossimità nei quali una mamma che aspetta un
bambino può trovare una famiglia, o un gruppo di famiglie, che si fanno carico
di lei e del nascituro, evitando così il rischio dell’aborto al quale, anche
suo malgrado, è orientata.
Una scelta di solidarietà per la vita che, anche
dinanzi ai nuovi flussi migratori, costituisce una risposta efficace al grido
che risuona sin dalla genesi dell’umanità: “dov’è tuo fratello?”(cfr. Gen 4,9).
Grido troppo spesso soffocato, in quanto, come ammonisce Papa Francesco,
“in questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione
dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci
riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!”.
La fantasia dell’amore può farci uscire da questo
vicolo cieco inaugurando un nuovo umanesimo: “vivere fino in fondo ciò che è
umano (…) migliora il cristiano e feconda la città”. La costruzione di questo
nuovo umanesimo è la vera sfida che ci attende e parte dal sì alla vita.
2 febbraio: Festa della “Presentazione di Gesù al Tempio”.
La Messa è alle 20.30 (e non alle 18.00). con il rito
della benedizione delle candele e la processione.
Giovedì 5 febbraio - ore 20.30: riunione animatori catechesi
adulti
Catechismo
4
febbraio - ore 20.30: incontro
genitori dei ragazzi di 2a media
5 febbraio: catechismo ragazzi di 1a media
7 febbraio: catechismo 3a e 5a elementare
domenica 8 febbraio ore 16.00, nel salone del Beato
Andrea, la Compagnia teatrale “I MAI STRACHI” presenta uno spettacolo.
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+ Dal
Vangelo secondo Marco
(4a domenica B)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga,
[a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti
insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella
loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a
gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io
so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da
lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti
furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo?
Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e
gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione
della Galilea.
preghiera
(4a
domenica anno B)
La tua parola, Gesù,
desta in chi l’ascolta una sensazione sconosciuta, la certezza di trovarsi
davanti alla forza e alla bellezza di Dio. Ecco perché si prova timore. Ci si
accorge subito della differenza che esiste con altre parole: le parole dotte,
che trasudano orgoglio, le parole leggere,
prive di peso specifico, le parole
pretenziose, fatte solo per illudere, tutte le parole che nascono dalla voglia
di emergere, di apparire,dal bisogno di esibirsi. La tua parola, Gesù, sgorga da un ’esperienza
unica: chi più di te conosce il Padre dal momento che vivi unito a lui da un
legame eterno e profondo, più tenace, più amorevole di qualsiasi rapporto
umano?
ha di generare il nuovo, di cambiare la
realtà,
di trasformare gli
uomini. La tua parola, Gesù, raggiunge il profondo del cuore umano,
anche quelle zone a
noi sconosciute, che vorremmo
ignorare, e risana, guarisce, riporta
pace.
La tua parola, Gesù,
è accompagnata da segni e prodigi.
perché appaia che Dio sta agendo nella storia.
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