VISITA DI PAPA FRANCESCO
ALLA SEDE DELLA FAO IN ROMA
IN OCCASIONE DELLA
II CONFERENZA INTERNAZIONALE
SULLA NUTRIZIONE
Giovedì, 20 novembre
2014
Sintesi del discorso…
VISITA DI PAPA
FRANCESCO
ALLA SEDE DELLA FAO IN ROMA
IN OCCASIONE DELLA
II CONFERENZA
INTERNAZIONALE SULLA NUTRIZIONE
Giovedì, 20
novembre 2014
Sintesi del
discorso…
con sentimento
di rispetto e apprezzamento mi presento oggi qui, alla Seconda Conferenza
Internazionale sulla Nutrizione... La Chiesa, come voi sapete, cerca sempre di
essere attenta e sollecita nei confronti di tutto ciò che si riferisce al
benessere spirituale e materiale delle persone, anzitutto di quanti vivono
emarginati e sono esclusi, affinché siano garantite la loro sicurezza e la loro
dignità ...
I destini di
ogni nazione sono più che mai collegati tra loro, come i membri di una stessa
famiglia, che dipendono gli uni dagli altri. Ma viviamo in un’epoca in cui i
rapporti tra le nazioni sono troppo spesso rovinati dal sospetto reciproco, che
a volte si tramuta in forme di aggressione bellica ed economica, mina
l’amicizia tra fratelli e rifiuta o scarta chi già è escluso. Lo sa bene chi
manca del pane quotidiano e di un lavoro dignitoso….
Oggi si parla
molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo preoccupati
troppo poco di quanti soffrono la fame. È inoltre doloroso constatare che la lotta
contro la fame e la denutrizione viene ostacolata dalla “priorità del mercato”,
e dalla “preminenza del guadagno”, che hanno ridotto il cibo a una merce
qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria. E mentre si parla di
nuovi diritti, l’affamato è lì, all’angolo della strada, e chiede diritto di
cittadinanza, chiede di essere considerato nella sua condizione, di ricevere
una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità, non elemosina.
2. Questi
criteri non possono restare nel limbo della teoria. Le persone e i popoli
esigono che si metta in pratica la giustizia; non solo la giustizia legale, ma
anche quella contributiva e quella distributiva. Pertanto, i piani di sviluppo
e il lavoro delle organizzazioni internazionali dovrebbero tener conto del
desiderio, tanto frequente tra la gente comune, di vedere in ogni circostanza
rispettati i diritti fondamentali della persona umana e, nel nostro caso, della
persona che ha fame…
3. L’interesse
per la produzione, la disponibilità di cibo e l’accesso a esso, il cambiamento
climatico, il commercio agricolo devono indubbiamente ispirare le regole e le
misure tecniche, ma la prima preoccupazione deve essere la persona stessa,
quanti mancano del cibo quotidiano e hanno smesso di pensare alla vita, ai
rapporti familiari e sociali, e lottano solo per la sopravvivenza. Il Santo
Papa Giovanni Paolo II, nell’inaugurazione, in questa
sala, della Prima Conferenza sulla Nutrizione, nel 1992, mise in
guardia la comunità internazionale contro il rischio del “paradosso
dell’abbondanza”: c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo
spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono
davanti ai nostri occhi. Questo è il paradosso! Purtroppo questo “paradosso”
continua a essere attuale…
Di fatto, la
solidarietà è l’atteggiamento che rende le persone capaci di andare incontro
all’altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di
fratellanza che va al di là delle differenze e dei limiti, e spinge a cercare
insieme il bene comune…
4. Ogni donna,
uomo, bambino, anziano deve poter contare su queste garanzie dovunque. Ed è
dovere di ogni Stato, attento al benessere dei suoi cittadini, sottoscriverle
senza riserve, e preoccuparsi della loro applicazione. Ciò richiede
perseveranza e sostegno. La Chiesa cattolica cerca di offrire anche in questo
campo il proprio contributo, mediante un’attenzione costante alla vita dei
poveri, dei bisognosi in ogni parte del pianeta; su questa stessa linea si
muove il coinvolgimento attivo della Santa Sede nelle organizzazioni
internazionali e con i suoi molteplici documenti e dichiarazioni…
Se si crede al
principio dell’unità della famiglia umana, fondato sulla paternità di Dio
Creatore, e alla fratellanza degli esseri umani, nessuna forma di pressione
politica o economica che si serva della disponibilità di cibo può essere
accettabile. Pressione politica ed economica. E qui penso alla nostra sorella e
madre terra, al Pianeta. Se siamo liberi da pressioni politiche ed economiche
per custodirlo, per evitare che si autodistrugga. Abbiamo davanti Perù e
Francia, due conferenze che ci lanciano una sfida. Custodire il Pianeta.
Ricordo una frase che ho sentito da un anziano, molti anni fa: “Dio perdona
sempre, le offese, gli abusi; Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte.
La terra non perdona mai! Custodire la sorella terra, la madre terra, affinché
non risponda con la distruzione. Ma, soprattutto, nessun sistema di
discriminazione, di fatto o di diritto, vincolato alla capacità di accesso al
mercato degli alimenti, deve essere preso come modello delle azioni
internazionali che si propongono di eliminare la fame.
Nel condividere
queste riflessioni con voi, chiedo all’Onnipotente, al Dio ricco di
misericordia, di benedire tutti coloro che, con responsabilità diverse, si mettono
al servizio di quanti soffrono la fame e sanno assisterli con gesti concreti di
vicinanza. Prego anche affinché la comunità internazionale sappia ascoltare
l’appello di questa Conferenza e lo consideri un’espressione della comune
coscienza dell’umanità: dare da mangiare agli affamati per salvare la vita nel
pianeta. Grazie.
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