sabato 29 maggio 2021

 30 maggio 2021: SOLENNITA' DELLA SS.TRINITA'

Prima Lettura

Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; non ve n'è altro.

Dal libro del Deuteronòmio - Dt 4,32-34.39-40

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n'è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».

 

Salmo Responsoriale - Dal Sal 32 (33)

R. Beato il popolo scelto dal Signore.


Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra. R.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto. R.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.

 

Seconda Lettura

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 8,14-17

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

Vangelo

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino
alla fine del mondo».


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SS.TRINITA’ - B- omelia


E’ di grande importanza per la nostra fede cristiana, la solennità di questa domenica della SS.Trinità!

A volte si ha l'impressione che per molti cristiani questa festa sia niente più di una verità da credere, ma è più difficile farla entrare nella nostra coscienza di fede, come la verità profonda di Dio. Vogliamo accogliere sempre più la ricchezza della vita intima di Dio, comunione di Persone. “Dio abita in una luce inaccessibile” (1a Timoteo) ma questa luce si è fatta visibile e noi ne siamo stati illuminati: “Veniva nel mondo la luce vera quella che illumina ogni uomo”.(Gv.) 

La SS.Trinità, quindi, è un mistero di luce. Di fronte a questa rivelazione ci è chiesto il silenzio di chi medita e riflette con calma, ma anche lo stupore e la gioia. La nostra vita riceve luce, viene illuminata da quel Dio che ha deciso di manifestarsi, di farsi conoscere dalle sue creature….Nessun uomo l'avrebbe saputo chi è veramente Dio, se Gesù non ce ne avesse parlato. E’ Gesù che ci ha aperto la strada per diventare “familiari d Dio”, e soprattutto, per sentirci figli amati, fratelli di Gesù, dimora e tempio dello Spirito Santo. Dovremmo sentire maggiormente  la nostra relazione con Dio nella distinzione e unità delle Persone. 

Sentirci figli dello stesso Padre, amici e fratelli di Gesù, 

(Una grande scuola di approfondimento spirituale, soprattutto nella preghiera, è l’attenzione al linguaggio di fede della liturgia, in particolare nella Messa… Quante ci viene ricordata e viene invocata la SS.Trinita! Facciamo tesoro di questi inviti, e impariamo a vivere la nostra relazione con Dio nella ricchezza della sua vicinanza di Padre, Figlio e Spirito Santo! 

Nella sua natura più nascosta, quindi, Dio è una realtà di comunione. Possiamo definire Dio una famiglia, usando le nostre povere e limitate immagini, sempre incapaci di comprendere la grandezza del mistero! … È questa l'originalità della concezione cristiana di Dio. 

E noi, poiché siamo «immagine di Dio”, di questo Dio comunione di amore, siamo chiamati a rendere visibile nel nostro modo di vivere, la grandezza dell’amore del Dio-famiglia per incontrarci, per dialogare e amare, per cercare sempre la strada dell’unità …

Del resto il Vaticano secondo, parlando della chiesa, l’ha chiamata… “un popolo radunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!”

 

S. Paolo ci mostra la grandezza della nostra esperienza cristiana, condotta e animata dallo Spirito Santo… Fratelli, non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».

Non spirito da schiavi… tipico di chi sente un Dio lontano, controllore severo delle nostre azioni, al quale conviene sempre obbedire per non trovarci nei guai, per tenercelo buono in vista del giudizio…

Spirito di figli…E’ di coloro che si sentono amati e che chiamano Dio con il nome tenerissimo di Padre. Proprio perché amati, sentono il bisogno interiore di rispondere all’amore ricevuto con la disponibilità sincera che nasce da un cuore riconoscente!

 

Il grazie della fede diventa, poi, impegno e responsabilità!

“Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono…”
 Si prostrano in un atto di adorazione e danno dei dubbi! Sembra una contraddizione! In realtà la fede è sempre faticosa, può essere messa alla prova e avere delle incertezze. Tuttavia il Signore dice: “Andate!...”, E’ una fiducia piena, nonostante tutto, fondata non tanto sulle nostre capacità ma sulla fedeltà di Dio che ci rende capaci di testimoniarlo nel mondo!

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30 maggio 2021 – SS.TRINITA’

 

 

AVVISI

 

La prossima domenica 6 giugno è la SOLENNITA del CORPO E DEL SANGUE DEL SIGNORE (Corpus Domini) 

 

In preparazione spirituale alla festa, ci sarà l’esposizione del SS. Sacramento per la preghiera personale, dalle 15.00 alle 17.45.

Al Frassino, dopo la Messa delle ore 18.00 di domenica 6 giugno, si terrà la processione con il SS. nel piazzale della chiesa. Vi iinvito a partecipare a questo momento di preghiera…

 

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Questo sabato e domenica sono presenti alcuni volontari che sostengono e aiutano i detenuti del carcere di Montorio, chiedono la nostra solidarietà in prodotti per l’igiene personale ed eventuali offerte in denaro. 

 

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Lunedì 31 maggio, Festa della Visitazione della B.V. Maria. 

Alle ore 20.30: conclusione del mese di maggio con la preghiera del rosario. MI sembra utile quest’anno unirci nella preghiera con la comunità del Frassino che propone questo momento conclusivo del mese mariano.

 

preghiera sulla SS.Trinità 

 

Sei tu, Signore Gesù,  il nostro Maestro. Ed è te che siamo invitati a seguire, mettendo i nostri passi sul cammino da te aperto. È la tua parola che ci guida 

e ci sostiene anche quando il nostro andare si fa greve e il percorso deve attraversare le tenebre e la nebbia. Sono i tuoi gesti ad indicarci quali scelte, 

quali atteggiamenti ci rendono fedeli a te, pronti anche a prendere decisioni 

difficili, ma necessarie per raggiungere la pienezza della vita.

Ed è per la tua morte e risurrezione che siamo liberati

dal peccato e dalla morte e possiamo vivere nella speranza

di cieli nuovi e di una nuova terra.

Ma proprio attraverso di te noi entriamo in una comunione

che dilata la nostra esistenza fino alle frontiere dell'eternità.

Sì, perché tu ci conduci al Padre, al suo amore smisurato

e ci doni lo Spirito, il Consolatore, perché ci lasciamo abitare

dalla sua luce e dalla sua forza.

È questa comunione che costituisce l'anima segreta, la linfa vitale di questa vita, l'oceano di pace in cui sconfineremo nei giorni del compimento.

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 DIDASCALIA DAL MONASTERO DI FINALPIA
(Liguria)

Accostiamoci all'icona e osserviamola attentamente, tenendo presente la ricchezza dei simboli usati dal pittore per sottolineare la comune natura divina dei Tre e la Loro identità. 

Essi sono raffigurati come Angeli con le ali, i Loro volti sono uguali e nessuno è più giovane o anziano dell'altro: in Dio non c'è un prima e un dopo, ma un perenne oggi. Tutti e tre tengono in mano il bastone del viandante, segno della stessa autorità; anche le aureole, di giallo luminoso, sono tutte e tre uguali senza alcun segno di distinzione e ancora l'azzurro, colore divino, è in tutte e tre le figure che sono sedute su troni uguali, segno della stessa dignità.

 

Nonostante la Loro somiglianza, gli angeli hanno però identità diverse riferite alla loro azione nel mondo. L'identificazione è suggerita dai colori degli abiti, dalle posizioni dei corpi, dai gesti delle mani, dalla testa, dalla simbologia delle forme geometriche. L'atteggiamento delle tre persone divine, disposte a cerchio aperto verso chi guarda e in conversazione tra di loro, esprime l'Amore trinitario: l'angelo al centro con la tunica rosso-porpora, il colore dell'amore che si dona sino al sacrificio, ha il mantello azzurro che lascia scoperta una spalla: è il Figlio, figura centrare delle Redenzione, è ripreso nel momento in cui ritorna all'interno della Trinità. Due dita della mano destra appoggiata alla mensa rivelano la duplice natura: umana e divina.

L'angelo di destra sembra sul punto di mettersi in cammino e raffigura lo Spirito Santo che sta per iniziare la sua missione: è rivestito di un manto verde, segno di speranza. Ha un atteggiamento di assoluta disponibilità e di consenso alle altre due figure. Entrambi hanno il viso rivolto verso il Padre, che li ha mandati.

E' Lui il punto di partenza dell'immagine. Il mantello ha i colori regali: oro e rosa con riflessi verdi, simbolo della vita. Al centro della mensa luminosa sta un calice-coppa con dentro l'agnello. 

Se si osserva attentamente l'immagine, l'angelo centrale (Figlio) è contenuto nella coppa formata dai contorni interni degli altri due angeli (Padre e Spirito).

"La coppa, punto di convergenza dei tre - spiegò Filarete, metropolita di Mosca, in un'omelia del 1816 - contiene il mistero dell'amore del Padre che crocifigge, l'amore del Figlio crocifisso, l'amore dello Spirito che trionfa con la forza della croce".


sabato 22 maggio 2021

 23 maggio : PENTECOSTE



Prima Lettura

Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli Atti degli Apostoli - At 2,1-11

 

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Parola di Dio

 

Salmo Responsoriale - Dal Sal 103 (104)

R. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra. 

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. R.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. R.

 

Seconda Lettura

Il frutto dello Spirito. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati - Gal 5,16-25

Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.


SEQUENZA


Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.
O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.
Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sánguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

Vangelo

Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,26-27; 16,12-15


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

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Pentecoste - omelia anno B

 

La solennità della Pentecoste ci consegna un dono grande, anzi il primo per importanza, il dono più grande del Signore Risorto per la nostra vita di credenti: lo Spirito Santo! 

La Pentecoste, dagli ebrei era celebrata cinquanta giorni dopo la Pasqua. 

All'epoca di Gesù era solo la festa di ringraziamento per agricola per mietitura e la vendemmia. Poi era diventata, soprattutto, il vivo ricordo della rivelazione dei dieci comandamenti al Sinai. Ora, con Gesù, lo Spirito Santo ci consegna la nuova legge scritta nel cuore, quella che si riassume nel comandamento nuovo dell’amore. E’ possibile, ora, che questo comandamento diventi la nostra regola di vita, accolta con profonda convinzione, fatta propria con un nuovo modo di vivere e di aderire alla volontà di Dio… 

 

“Al compiersi della Pentecoste tutti riuniti nello stesso luogo”.  La Pasqua di Gesù e la sua resurrezione consegnano lo Spirito Santo alla chiesa. Per questo Gesù è morto e risorto: per donarci lo Spirito santo. Per cui si compie ora la promessa, fatta molte volte  da Gesù. E’ il suo regalo più grande!

La discesa dello Spirito è descritta attraverso alcune immagini- simbolo:  

le lingue di fuoco in cui si divide l’ unico Spirito, sono il segno che questo dono è destinato a tutti. E il fuoco riscalda e dà vigore ad una persona tiepida e stanca e nello stesso tempo purifica dalle impurità e dalle scorie che inquinano.

Lo Spirito ricostruisce quell’unità che l’umanità aveva perduto. E’ il contrario della torre di Babele. Questa torre (nel libro della Genesi) era simbolo del potere perverso di regni umani fondati sulla forza e sulla violenza… Quella torre doveva arrivare fino al cielo, nel tentativo di estromettere Dio dalla vita, costruendo una città umana senza Dio. La conseguenza, nel libro della Genesi, è la confusione delle lingue, la rivalità e la discordia. Volendo estromettere Dio, gli uomini non si capiscono più, parlano linguaggi diversi, diventano nemici tra loro, condannati alla dispersione. 

 

Lo Spirito è poi il coraggio della testimonianza infuso negli apostoli fa nascere la missione della Chiesa. Lo Spirito Santo, donato nel Battesimo ad ogni cristiano, è il vero motore della comunità che non è più chiusa in se stessa, ma capace di annunciare la parola senza paura o incertezza.

 

Nella lettera ai Galati Paolo tira le conseguenze, per la vita del cristiano, del messaggio cristiano… La conseguenza principale è il dono della libertà che non vuol dire (come molti intendono in modo banale…) fare quello che si vuole, in cui ciascuno si fa legge a se stesso… Nel linguaggio cristiano, invece, io sono libero solo se mi libero da tutte le tendenze negative che vogliono impossessarsi di me e rendermi schiavo delle azioni che mi degradano. Paolo ne fa un elenco preciso: sono i mali di quel tempo e di ogni tempo, anche oggi… Paolo si riferisce ai diversi settori della vita umana: la vita sessuale disordinata e solo istintiva senza amore, la falsa religione come la magia e pratiche simili,(quella di santoni e di presunti carismatici  che plagiano e rovinano persone deboli e indifese per denaro e istinti brutali)…), la vita comunitaria rovinata da inimicizie, discordie, gelosie, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, la vita personale: ubriachezze, orge. Da queste miserie morali l’uomo può essere liberato solo affidandosi al dono e alla forza dello Spirito Santo.

Sequenza: “Lava ciò che è sordido, cioè sporco e malvagio, piega ciò che è rigido!

(quante rigidità e cattiverie… pregiudizi e incapacità compatire e essere solidali!) 

… come il sentirsi offesi e irritati per l’ abbraccio della ragazza spagnola a Ceuta che ha assistito con tenerezza un migrante marocchino … e che è sta coperta di insulti!

Ed ecco, invece, i frutti dello Spirito Santo, il contrario delle  opere malvagie. Sono gli atteggiamenti vissuti da Gesù stesso:

l’amore unito a gioia e la pace; la pazienza, un cuore grande capace di aprirsi agli altri con benevolenza e bontà. Poi gli aspetti della vita personale: la fedeltà e la fiducia, la mitezza e il dominio di sé, cioè la capacità di autocontrollo. L’uomo animato dallo Spirito è in una corretta relazione con Dio,  con gli altri, con se stesso. 

Nel Vangelo lo Spirito Santo è Spirito di verità e la verità è Gesù. Dunque Lo Spirito santo ci conduce verso Gesù, ce lo fa capire, accogliere  e amare perché sia  al centro della nostra vita.

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^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^23 maggio 2021 – PENTECOSTE 

AVVISI

 

Oggi, Solennità della Pentecoste. A Viila  Buri 30a edizione FESTA DEI POPOLI 

 

Domenica prossima: Solennità della SS.Trinità

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Sabato e domenica prossimi alcuni volontari che sostengono e aiutano i detenuti del carcere di Montorio, chiedono la nostra solidarietà in prodotti per l’igiene personale ed eventuali offerte in denaro. In particolare:

 

biancheria intima (non usata)  bagno schiuma 

shampoo - saponette  - rasoi da barba monouso 

sapone da barba (non bombolette!) 

spazzolini da denti - 
dentrificio - carta igienica -  assorbenti igienici 

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preghiera sulla Pentecoste


Spirito Santo, soffio di Dio tu puoi trasformare le nostre lande solitarie, i nostri deserti devastati dall’egoismo, le nostre regioni lacerate dal sopruso, dall’odio, dalla vendetta, dalla brutalità cieca del terrorismo, in una terra di giustizia e di pace, rigenerata dall’amore e dalla solidarietà.

Spirito Santo, soffio di Dio, tu ci aiuti ad abbattere i muri

costruiti per separare i popoli nel nome del sospetto, dell’ostilità e del privilegio e ci dai la forza di lanciare ponti per ridurre le distanze che impediscono la comprensione, la stima,

il dialogo, la collaborazione. Spirito Santo, 

soffio di Dio,  tu dai inizio ad  un’ epoca nuova, abitata dal vangelo di Gesù, guarita dall’individualismo, risanata da ogni sentimento cattivo, ravvivata dalla tua fantasia, che ispira iniziative nuove di riconciliazione e di misericordia. Spirito Santo, soffio di Dio, tu sciogli la durezza dei nostri cuori e ci fai ritrovare la strada

della mitezza e della semplicità, tu rendi limpido il nostro sguardo e ci permetti di trattare ogni uomo non da estraneo, ma da fratello, non da concorrente, ma da collaboratore.

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lunedì 17 maggio 2021

 16 maggio: Celebrazione della Prima Confessione

Domenica pomeriggio 16 maggio, 27 tra bambini e bambine ci sono accostati per la prima volta al sacramento della riconciliazione

All’inizio un po’ di timore e qualche volto un po’ tirato, come quello di Zaccheo sull’albero, mentre aspettava l’arrivo di Gesù. 

Ma la gioia e i sorrisi dei bambini sono riapparsi dopo aver incontrato Gesù, che è il volto e Il segno visibile di Dio, Padre misericordioso. 

Il perdono è tra i doni più grandi. Se lo accogliamo come cuore pronto, siamo disposti a donare anche gli altri il perdono che riceviamo da Gesù. Allora l’amicizia buona con gli altri diventa possibile.

 

Chiedendo e accogliendo il perdono di Dio attraverso il sacramento della riconciliazione, proviamo quella gioia che ci aiuta a sentire Dio presente in noi. Carissime bambine e bambini il nostro augurio come catechisti, insieme a quello di don Attilio, è cercare e richiedere sempre l’incontro con Gesù e con il suo amore generoso: Lui ce lo dona sempre e volentieri !

Tenetevi pronti perché, con i prossimi appuntamenti, ci prepareremo ad un altro grande incontro  Avete indovinato? È quello con Gesù nell’Eucaristia.


Lucia Bazzoli con i catechisti e don Attilio


Ho aggiunto l' immagine, con il commento, della parabola del Padre misericordioso... di REMBRANDT


(il piccolo segno/regalo che i ragazzi(e) hanno ricevuto dopo la Confessione, 

si riferisce proprio a questo dipinto)

Il Padre rappresenta Dio stesso che accoglie il figlio che si é allontanato da casa... In quel figlio siamo rappresentati anche noi...
Questo figlio ha pensato che la casa paterna fosse una specie di prigione e ha creduto che, andandosene da essa, avrebbe trovato la libertà e la felicità...
Il Padre non lo costringe: non vuole che il figlio resti in casa, accanto a lui, per forza e gli dà la parte del patrimonio che gli spettava. DIO, Padre buono, rispetta le nostre decisioni, anche se non é indifferente alle scelte sbagliate che ci allontanano da lui. 

Il figlio spendaccione finisce male la sua avventura... e rimane senza niente! 
A questo punto l'unica possibilità per cavarsela, (dopo essersi ridotto  a pascolare i porci), é quella di ritornare alla casa paterna: "Mi alzerò e andrò da mio Padre". E' stato un vero pentimento? Solo in parte!
La profonda nostalgia della casa paterna é accompagnata anche dal bisogno di nutrirsi per vivere! E quindi é anche un ritorno "interessato": ("Io qui muoio di fame!"). 
Il Padre, però, non ha mai smesso di sperare nel ritorno di questo figlio e non ha mai ritirato da lui il suo amore! Non lo sgrida, non minaccia punizioni o castighi!
"Lo vide quando era ancora lontano, gli corse incontro gli si gettò al collo e lo  baciò...". 

E così Dio Padre si comporta verso ciascuno di noi! 
E' lui che per primo prende l'iniziativa per venirci incontro e non guarda al nostro passato, quando abbiamo detto di no al suo amore sempre fedele! Addirittura organizza una festa con un ricco banchetto e riammette il figlio nella sua dignità! Gli mette l'anello al dito e i calzari ai piedi: "Tu sei ancora il mio figlio amato"!  

Che cosa farà ora il figlio che se n'era andato da casa? Come si comporterà verso suo Padre?  La parabola non ci dice nulla di questo... il risultato rimane come sospeso... Perché? Perché quel figlio gli darà una risposta generosa, solo se avrà capito veramente l'amore del Padre, se si renderà conto che all'amore si risponde con la riconoscenza fedele, libera e gioiosa! 
Così é per noi... Una volta ricevuto e compreso il perdono, siamo chiamati ad esservi fedeli. Ne va della nostra felicità!
(don Attilio)







sabato 15 maggio 2021

Nei cieli un grido risuonò, alleluia!

catechesi ragazzi

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16 maggio: ASCENSIONE DEL SIGNORE    

Prima Lettura

Dagli Atti degli Apostoli Fu elevato in alto sotto i loro occhi. At 1,1-11

 

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, «quella - disse - che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale. Dal Sal 46 (47)

R. Ascende il Signore tra canti di gioia. 

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
grande re su tutta la terra. R.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni. R.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo. R.

 

Seconda Lettura

Raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni - Ef 4,1-13

Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Parola di Dio.

 

Vangelo - Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco - Mc 16,15-20

 

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore.

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Ascensione - omelia


Ascensione: giorno della scomparsa di Gesù o della sua assenza? E quindi, giorno della nostalgia? 

Fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi…” Non dobbiamo pensare che questo fatto sia avvenuto, prendendo il racconto alla lettera… Il corpo di Gesù non è lievitato in alto, scomparendo tra le nuvole. Il testo usa un’immagine simbolo, che non significa falsa! Ci vuol dire che Gesù, apparso dopo la sua resurrezione per 40 giorni, davanti ai suoi amici (gli apostoli e non soltanto loro…) si è fatto vedere per l’ultima volta, davanti ai loro occhi del corpo. 

E gli apostoli hanno capito che non avrebbero più potuto godere della sua presenza fisica… Questo fatto, però, non è stato un dramma per loro… Subito si accenna a un qualche segno di rimpianto (espresso dalle parole  angeliche.. ”Perchè ve ne state a guardare in alto…?). E questo è comprensibile!

Ma un po’ alla volta gli apostoli hanno letto il tutto con gli occhi della fede:

C’é stata una maturazione interiore profonda: “il nostro Gesù è tornato nella sua dimora celeste e vive nella pienezza della gloria presso il Padre. S.Paolo ai cristiani di Efeso: “Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose”. Il Vangelo dice: “Sedette alla destra di Dio”.
Ma ora il Signore non ci ha abbandonato, non ci ha lasciato soli, senza guida… Ci ha promesso lo Spirito Santo, l’altro Consolatore”.

Gesù, infatti, dà una consegna: Dovete attendere l'adempimento della promessa del Padre, «quella - disse - che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Con l’invio dello Spirito inizia, quindi, il tempo della chiesa: non un imprevisto storico che segnerebbe  una frattura tra Gesù e noi… C’è un disegno unico, senza rotture.

Gesù, infatti, dà un compito importante agli apostoli, proprio a coloro che l’ avevano tradito. La sua fiducia in loro è sorprendente: “Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”.

Inizia su quell'altura la "Chiesa in uscita" (papa Francesco). Inizia con l'invio che chiede agli apostoli, un cambio di sguardo. Devono passare da una comunità, da una Chiesa che mette se stessa al centro, che accende i riflettori su di sé, ad una Chiesa che si mette al servizio di tutti, che non ha timore di proporre Gesù e il suo Vangelo, che non si nasconde, che non paura di offrire la parola del Signore…

E questo è compito di tutti! compito di tutti!

 

Nel documento “La gioia del Vangelo” di Papa Francesco ci dice: “In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione… La nuova evangelizzazione chiede un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati. Questa convinzione si trasforma in un appello diretto ad ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazione, dal momento che, se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, non ha bisogno di molto tempo di preparazione per andare ad annunciarlo, non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni. Ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù”.

Una fede fatta convinzione e scelta di vita… è espansiva e contagiosa. Offre dei significati per la vita stessa, pone delle domande che anche stimolano a pensare, ad uscire dalla superficialità. S. Paolo agli Efesini ci dà una traccia per essere chiesa:

 

“Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito…”

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Giotto: Ascensione (Cappella degli Scrovegni-Padova)


Da “Bibbia giovane”

 

“Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato  di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo»”. 

 

Con un linguaggio nuovo e moderno, Giotto descrive quanto narrato negli Atti degli Apostoli suddividendo la scena in due registri: in quello inferiore su un promontorio brullo e roccioso raffigura gli undici apostoli (Giuda si era tolto la vita) e Maria, tutti genuflessi, in atteggiamento orante e con lo sguardo rivolto verso l’alto. Nel registro superiore ritrae Gesù che sale al Cielo ammantato in candide vesti e avvolto da bagliori di luce che seguono tutto il profilo del Suo corpo. E la nube citata negli Atti degli Apostoli viene modellata dall’artista con una forma di nuvola-tappeto che sospinge il Risorto in maniera dolce e decisa.

 

Completano l’ambientazione due schiere di angeli e santi che ordinati in file sovrapposte, con un gusto squisitamente medievale, accompagnano l’Ascensione ripetendo le mani di Gesù alzate e tese verso l’alto, come per volere condividere con Lui l’evento straordinario.

Appunto, straordinario. Come Giotto che rompe con la tradizione iconografica descrivendo Gesù di profilo e con una figura possente, molto fisica e descritta con una meticolosità tale da far intravedere perfino i denti. Straordinarie sono anche le mani del Risorto che Giotto non termina andando a chiudere la scena con la cornice dell’opera stessa: sono mani che continuano e anelano al Cielo, a Dio verso cui Gesù sta facendo ritorno e, magari, i Suoi occhi Lo stanno già contemplando. 

 

Ma la contemplazione degli apostoli, invece, viene interrotta da “ i due uomini in bianche vesti” che l’artista raffigura subito sopra gli apostoli mentre indicano cosa sta avvenendo sopra di loro e li invitano a non attardarsi nella pura visione dell’evento in modo passivo, ma a farne parte diffondendo la Sua Parola. Ed è proprio nel momento dell’Ascensione che la dicotomia tra cielo e terra viene superata. Viene ribadito che è il Cielo, ovvero il Paradiso, il destino cui l’uomo deve aspirare. 

E la meravigliosa figura della Vergine Maria anch’Ella ritratta in adorazione del Figlio.



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AVVISI

 

Oggi, Solennità dell’Ascensione, i ragazzi(e) di 4a elementare celebrano la loro PRIMA CONFESSIONE. RIcordiamoli al Signore perché vivano questo momento di grazia come impegno per la loro fede, accompagnati dai loro genitori e dai catechisti (e).

 

Oggi è anche la 55a giornata mondiale delle comunicazioni sociali sul tema: “«Vieni e vedi» (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono”. (v. blog)

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Domenica prossima – 23  maggio 

SOLENNITA’ DELLA PENTECOSTE

 

Ci prepariamo, invocando lo Spirito Santo ricevuto nel Battesimo e confermato in noi con  l a CresimaChi può, è invitato a partecipare alla Messa feriale, sempre alle ore 8.00.

C’è la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Sabato 22, pomeriggio, dalle ore 16.00, è presente anche mio fratello Vincenzo, Camaldolese per offrire questa opportunità…. 

in particolare ai ragazzi (e) che si stanno preparando alla Cresima e che sono invitati anche alla Messa di sabato 22 alle ore 18.00 o della  domenica 23 ale ore 11.00. Sono confermati gli orari delle Messe festive.

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preghiera sul Vangelo

 

Non sono superuomini, immuni da cedimenti, 

da dubbi, senza ombra di paura, con una fede priva di incrinature…

Eppure tu, Gesù, li mandi in missione.

Chiedi loro di partire, di mettersi in cammino per raggiungere ogni uomo e ogni donna, di qualsiasi regione della terra.

Affidi loro il tuo Vangelo perché lo portino dovunque.

Non è una parola qualsiasi: ha la capacità unica di cambiare la vita di trasformare i cuori, di guarire nel profondo e di donare uno slancio nuovo.

Per questo è accompagnata da segni eloquenti che ne confermano la forza: le divisioni vengono superate con i linguaggi molteplici dell’amore; il male, anche il più velenoso, il più pericoloso e devastante, risulta sconfitto, umiliato,

e tutti coloro che attendono compassione e consolazione

sono sanati e rimessi in piedi. Non possono più contare sulla tua presenza fisica, terrena, ma ricevono molto di più: asceso al cielo, tu ora vivi nella gloria,  al modo di Dio, e quindi sei vicino ad ognuno di loro, senza limiti di spazio e di tempo.

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La Presidenza della CEI Sulla legge Zan: nota dei vescovi italiani

 

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi lunedì 26 aprile, coerentemente a quanto già espresso nel comunicato del 10 giugno 2020, nel quadro della visione cristiana della persona umana, ribadisce il sostegno a ogni sforzo teso al riconoscimento dell’originalità di ogni essere umano e del primato della sua coscienza. Tuttavia, una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna.

In questi mesi sono affiorati diversi dubbi sul testo del ddl Zan in materia di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, condivisi da persone di diversi orizzonti politici e culturali. È necessario che un testo così importante cresca con il dialogo e non sia uno strumento che fornisca ambiguità interpretative.

L’atteggiamento che è stato di Gesù Buon Pastore ci impegna a raggiungere ogni persona, in qualunque situazione esistenziale si trovi, in particolare chi sperimenta l’emarginazione culturale e sociale.

Il pensiero va in particolare ai nostri fratelli e sorelle, alle nostre figlie e ai nostri figli, che sappiamo esposti anche in questo tempo a discriminazioni e violenze.

Con Papa Francesco desideriamo ribadire che «ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza» (Amoris Laetitia, 250).

Alla luce di tutto questo sentiamo il dovere di riaffermare serenamente la singolarità e l’unicità della famiglia, costituita dall’unione dell’uomo e della donna, e riconosciamo anche di doverci lasciar guidare ancora dalla Sacra Scrittura, dalle Scienze umane e dalla vita concreta di ogni persona per discernere sempre meglio la volontà di Dio.

Auspichiamo quindi che si possa sviluppare nelle sedi proprie un dialogo aperto e non pregiudiziale, in cui anche la voce dei cattolici italiani possa contribuire alla edificazione di una società più giusta e solidale.


CEI