Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
sabato 25 luglio 2015
26 luglio 2015
Letture - XVII domenica del T.O. - Anno B
Prima
Lettura 2 Re 4, 42-44
Eliseo
fa conoscere il Signore come colui che sottrae alla carestia. È il Dio della
vita. Due le sottolineature: un gesto inatteso che va al di là delle
aspettative umane si trasforma in sovrabbondanza di cibo. Attraverso l'azione
dei profeti, Dio stesso soccorre il suo popolo, dispensa benefici, dimostra la
sua presenza attiva, misericordiosa e provvidente.
Dal
secondo libro dei Re
In
quei giorni, da Baal Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all'uomo
di Dio: venti pani d'orzo e grano novello che aveva nella bisaccia.
Eliseo
disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso
mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla
gente. Poiché così dice il Signore: "Ne mangeranno e ne faranno
avanzare"».
Lo
pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola
del Signore.
Salmo Responsoriale
Dio
dona al popolo il pane di cui ha bisogno. Egli sazia la fame dell'uomo che
cerca con verità e lo invoca. L'Eucaristia è il cibo per cui noi oggi lodiamo
il Signore.
Dal Salmo 144
Apri
la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.
Ti
lodino, Signore, tutte le tue opere
e
ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano
la gloria del tuo regno
e
parlino della tua potenza.
Gli
occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
e
tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
Tu
apri la tua mano
e
sazi il desiderio di ogni vivente.
Giusto
è il Signore in tutte le sue vie
e
buono in tutte le sue opere.
Il
Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a
quanti lo invocano con sincerità.
Seconda Lettura Ef 4, 1-6
Il
brano della lettera agli Efesini è una catechesi ai battezzati sulle
conseguenze della «chiamata». Ad essi Paolo rivolge il suo appello all'unità e
all'edificazione di una Chiesa, corpo di Cristo unitario e non diviso. Sorgente
di unità è la presenza dello Spirito Santo, del Signore Gesù e del Padre.
L'unità è l'insieme di virtù e atteggiamenti concreti di umiltà, mansuetudine,
pazienza, sopportazione; è opera dello Spirito e realizzazione del proprio
battesimo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo
agli Efesini
Fratelli,
io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna
della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità,
sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello
spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un
solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete
stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede,
un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti,
opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Vangelo Gv 6, 1-15
Iniziamo
oggi la lettura del capitolo 6 di Giovanni che ci accompagnerà per cinque
domeniche consecutive. È il racconto del miracolo della moltiplicazione dei
pani riportato nei quattro vangeli. In Giovanni introduce la sezione nella
quale Gesù si presenta come pane di vita, si china cioè sulle necessità
quotidiane dell'umanità. La grande folla rappresenta gli uomini preoccupati di
soddisfare i bisogni immediati. Con essi Gesù si dimostra solidale e attento
perché non manchi loro il pane. Il dono è regale e messianico: tutti sono sazi,
i pani sono avanzati, vengono riempiti dodici canestri.
Dal vangelo secondo Giovanni
In
quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e
lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi.
Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la
Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora
Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a
Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per
compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti
neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli
disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui
un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta
gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si
misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora
Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti,
e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E
quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati,
perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i
pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora
la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il
profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo
per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
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26 luglio
- 17a domenica del tempo ordinario - anno B
liturgia settimanale
27 - Lunedì - 17.a Tempo Ordinario. Rendete grazie al
Signore, perché è buono
Liturgia: Es 32,15-24.30-34; Sal 105;
Mt 13,31-35
28 - Martedì - 17.a Tempo Ordinario - Misericordioso e
pietoso è il Signore
Liturgia: Es 33,7-11; 34,5-9,28; Sal
102; Mt 13,36-43
29 - Mercoledì - 17.a Tempo Ordinario - S. Marta (m) - [P] Gustate
e vedete com'è buono il Signore. Liturgia: 1Gv 4,7-16; Sal 33; Gv 11,19-27
opp. Lc 10,38-42
30 - Giovedì - 17.a Tempo Ordinario - Quanto sono
amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! Liturgia: Es 40,16-21.34-38;
Sal 83; Mt 13,47-53
31 - Venerdì - 17.a Tempo Ordinario - S. Ignazio di Loyola
(m) - [I] Esultate in Dio, nostra forza. Liturgia: Lv
23,1,4-11,15-16,27,34b-37; Sal 80; Mt 13,54-58
1 - Sabato
- 17.a Tempo Ordinario - S. Alfonso Maria de' Liguori
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Liturgia: Lv 25,1.8-17; Sal 66;
Mt 14,1-12
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preghiera
sul Vangelo
Gesù, tu hai compassione della folla che viene a te e
non ha neppure pensato al cibo necessario per quel giorno. Per questo decidi di
donare pane e pesce in abbondanza. E’ un segno che offri a tutti quelli che attendono l'inviato di Dio, il
Messia, perché venga a saziare le loro attese più profonde.
È un segno donato ai poveri, a coloro che non ce la fanno a mettere
insieme il nutrimento giornaliero e spesso sono costretti a stendere la mano. È un segno di tenerezza verso tutti quelli che vivono immersi nella
penuria. È un segno di misericordia per tutti quelli che soffrono e si affidano
a Dio perché cambi la loro condizione.
È un esto semplice quello che compi davanti alla gente:
nulla di strano, di misterioso, le semplici azioni compiute da un padre a tavola con i suoi. Rendi grazie e distribuisci i pani e
lo stesso fai con i pesci.
Non è un pasto risicato, giusto per togliersi un po'
la fame: tu doni con abbondanza perché tutti riconoscano l'amore di Dio.
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