Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
sabato 25 aprile 2015
4a domenica di Pasqua
26
aprile
Questa domenica
26 aprile - ore 11.00: S. Messa Prima Comunione
........................................................................
Prima Lettura At 4, 8-12
Pietro
approfitta di un miracolo compiuto nel nome di Gesù per presentare l'annuncio
kerigmatico: solo in Gesù Cristo, il crocifisso risorto, c'è salvezza. Colui
che non è stato riconosciuto dalle guide del popolo d'Israele, è divenuto la
«pietra angolare» che dà fondamento e coesione e garantisce stabilità al popolo
di Dio.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro:
«Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati
sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato
salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù
Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai
morti, costui vi sta innanzi risanato.
Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi,
costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo.
In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo,
altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
Salmo Responsoriale Dal
Salmo 117
Il
salmo, risposta pregata alla parola proclamata, presenta la Chiesa che si
edifica grazie al nome di Gesù. Pertanto, l'azione di grazie celebrata un tempo
per sventure del popolo, diventa nella liturgia un inno di grazie a Cristo vincitore
della morte.
La pietra
scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo.
Rendete
grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Seconda Lettura 1 Gv 3,1-2 -
Il
cristiano è visto nella sua realtà di figlio di Dio, ad immagine dell'unico
Figlio, in relazione e in comunione con il Padre e con Cristo. Egli conosce ed
è conosciuto intimamente dal Padre. Questo è dono di grazia ricevuto per mezzo
del battesimo, ed è anche la vocazione a cui tutti gli uomini sono chiamati. È
un cammino tra il «già» e il «non ancora», quando nella piena manifestazione
del Figlio ci sarà rivelata la nostra autentica identità.
Dalla prima
lettera di san Giovanni Apostolo
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per
essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci
conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo
non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato,
noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Vangelo Gv 10, 11-18
Cristo
compie un'autorivelazione: è il buon pastore. Attraverso quest'immagine si fa
conoscere come colui che offre la vita liberamente per compiere la volontà del
Padre e quindi per la salvezza degli uomini; è colui che raduna e si prende
cura delle pecore, va in cerca delle disperse, le conduce, ha con loro un
reciproco rapporto di conoscenza che è presenza ed esperienza d'amore.
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon
pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e
al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore
e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli
importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore
conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia
vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto:
anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo
gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la
mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me
stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il
comando che ho ricevuto dal Padre mio»
…………………………….…
26 aprile (4a di Pasqua):
GIORNATA
MONDIALE
DI
PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
………………………………….…….……….…….……….…….……….…….……….…….……….
Tra poco inizieranno in parrocchia alcuni incontri formativi che
sono offerti ai lettori, cioè a coloro
che svolgono il servizio di leggere i testi biblici durante l’Eucarestia
domenicale o in altre occasioni. Gli incontri previsti sono tre, alle 20.30, in
salone, nei seguenti giorni:
martedì 5 - 12 - 19
maggio
Possono
partecipare anche altri che intendessero offrirsi in seguito come lettori
(il gruppo è aperto…)
(il gruppo è aperto…)
…………………………….………………………….…….……………………….…….…….….
Sabato 2 inizieremo il mese di maggio, unendoci alla Comunità del Frati del Frassino,
con la processione mariana, alle ore 20,30. Poi, nei giorni seguenti del mese, siete
invitati a partecipare alla preghiera del Rosario nei luoghi che conoscete (anche
dagli altri anni) e che sono:
* in cappella (parrocchia)
* nella zona Colombara, presso una famiglia
* al capitello di via Marche
* al capitello in via Forte Laghetto
*
al capitello in loc. Dolci
* al capitello al Villaggio, in via Friuli
* via “traverse”, alla zona sportiva
* capitello in loc. Marinoni
* in
via Cesare Battisti
……………………………………………………………………………………………
Lunedì 11 maggio le nostre tre parrocchie di Peschiera
si uniranno per celebrare la S.Messa, preceduta dalla processione mariana che
inizierà verso le 20.15 / 20.20. In seguito saranno precisati altri particolari
……………………………………………………………………………………
COMUNICATO STAMPA - Migrantes (organismo dei
vescovi italiani)
Una nuova
strage nel Mediterraneo che implora il dovere della solidarietà europea
e internazionale per popoli in fuga
Sembra ormai
delinearsi in queste ore che la tragedia dell’imbarcazione in viaggio dal Nord
Africa (proveniente dalle coste egiziane o libiche) verso l’Europa, travolta
dalle onde del Mediterraneo, si configura come la più grave strage degli ultimi
anni nel Mediterraneo. Infatti, ai 950 morti dall’inizio dell’anno ad oggi, si
sono aggiunti, secondo le tragiche conferme di queste ore, altre 700 vittime,
che hanno perso la vita nel loro viaggio della speranza, in fuga da guerre
disperazione. Le vittime sono “uomini e donne come noi” – ha ricordato il S.
Padre al Regina Caeli di
ieri mattina -:
ragazzi, giovani e bambini, famiglie, persone cristiane e di altre religioni in
fuga dalla guerra e dalla fame, mossi dalla disperazione.
Parafrasando
la costituzione apostolica Gaudium et spes, ripresa dal beato Paolo VI nell’enciclica Populorum progressio, di
fronte a queste ripetute tragedie nate da un contesto internazionale segnato da
guerre e povertà, “le nazioni sviluppate hanno l’urgentissimo dovere di aiutare
le nazioni in via di sviluppo” (n.48). Un dovere di solidarietà che chiama in
causa l’Europa, ma anche le potenze economiche del mondo, le organizzazioni
internazionali come l’ONU, sollecitando tre azioni. La necessità immediata di un’azione
navale europea e internazionale nel Mediterraneo, che sull’esempio di Mare nostrum, possa non
solo limitarsi a presidiare i confini, ma a costruire veri e propri percorsi di
salvezza, canali umanitari per le persone e i popoli in fuga. E’ vergognoso
nascondersi dietro ai supposti costi di un’operazione per abbandonare a se
stessi famiglie, giovani, donne e bambini alla morte. In secondo luogo,
alimentare un piano sociale europeo che vada a rafforzare con risorse
non solo l’accoglienza di chi chiede una protezione internazionale nelle sue
diverse forme, ma valuti anche forme nuove di riconoscimento in tempi brevi,
che permettano una circolazione e una tutela dei richiedenti asilo in tutti e
28 i Paesi europei. In terzo luogo, ripartire da un’azione internazionale
congiunta che abbia l’obiettivo della pace e della sicurezza nel Nord
Africa, nel Medio Oriente e nel Corno d’Africa, così che le persone, grazie
anche a un efficace programma di cooperazione internazionale, possano
ricostruire il proprio Paese e averne il diritto di viverci. L’Italia, con la
sua storia straordinaria di solidarietà, nonostante la crisi che segna anche i
giovani e le famiglie italiane, non può rinunciare a condividere risorse per la
tutela di un diritto e dovere fondamentale verso chi oggi, disperato, si mette
in viaggio. Non si può sacrificare alla ragion di Stato o a ragioni politiche o
elettorali il dovere della solidarietà, lasciando alla discrezionalità di
organismi e istituzioni l’esercizio di tale dovere. Come comunità cristiana non
si può indebolire il dovere dell’ospitalità di chi ci mostra in maniera
rinnovata il volto sofferente di Cristo, “la carne sofferente di Cristo” - come
ci ha ricordato più volte papa Francesco -, valutando con coerenza e coscienza
di rafforzare una rete ecclesiale, sociale e familiare di accoglienza, segno
anche di una sussidiarietà, fondamentale valore sociale.
Giornata
mondiale di preghiera per le vocazioni
Vergine
per sempre offerta a Dio, ti offriamo il nostro cuore: insegnaci l'Amore.
Vergine
umile e attenta custode della Parola, apri le nostre menti, perché sappiamo
accogliere la Verità. Vergine
orante, con te preghiamo: rendici
testimoni della Bellezza della sua chiamata.
Vergine
pellegrina, che cammini sui passi di Gesù, nostra guida sicura, mostraci la
strada del Vangelo. Vergine,
docile serva del Signore, aiutaci a dire il nostro ”Sì", piantato nella
terra buona del cuore perché, toccati dalla sua Bellezza, portiamo frutti di
vita nuova. Amen
Iscriviti a:
Post (Atom)