Dal libro del profeta Isaìa
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».
Salmo responsoriale (Sal 95)
Grande
è il Signore e degno di ogni lode.
Cantate al Signore un canto
nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
Dalla prima lettera di san
Paolo apostolo ai Tessalonicési
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei se ne andarono
e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui
i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei
veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di
alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo
parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».Ma Gesù, conoscendo la
loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del
tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro:
«Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di
Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a
Dio quello che è di Dio».
Avvisi
Oggi (22/10) dopo la
Messa delle 11: celebrazione di 2 Battesimi.
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Oggi, domenica 22
ottobre, si celebra la GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE. Vi invito a prendere, sul tavolo, il
testo del messaggio del Papa per questa occasione. L’offerta verrà consegnata
al Centro missionario diocesano.
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Martedì 24ottobre
– alle ore 16.00 - nella Sala civica comunale “Spazio Aperto“ presenta il 2° incontro dei “POMERIGGI LETTERARI” sul libro “Giobbe, romanzo di un uomo semplice” ” di J. Roth.
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E’ iniziato il catechismo per tutti i gruppi. I ragazzi di 1a e la 3a media
si incontreranno al più presto secondo il calendario che è già stato stabilito.
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Martedì 24: incontro
animatori adolescenti.
Martedì 24: ore 20.30:
incontro per i genitori dei bambini di 2a elementare (primo anno di catechesi)
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Mercoledì 25 -ore 20.30: Festa di accoglienza per i ragazzi di 3a media che hanno
appena ricevuto la Cresima.
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Venerdì 27: incontro gruppo sposi (1)
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Preghiera (sul
Vangelo della domenica)
Nessun cristiano, Gesù,
può trovare giustificazioni
per non pagare le tasse,
per sottrarsi con qualche sotterfugio al dovere di contribuire alle necessità
di un Paese. Le tue parole sono chiare. Le scuse accampate da questa o quella
categoria per non corrispondere il dovuto, si sciolgono come neve al sole.
Non si può essere veri
discepoli se non si è cittadini onesti e non si può donare qualcosa in carità,
evitando di versare somme ben più ingenti richieste dalla giustizia. Ma da chi
ti segue, tu non esigi solamente che sia rispettoso delle leggi del suo popolo. Tu chiedi che sia
altrettanto rigoroso nel suo rapporto con Dio. E se è vero che strade e
ponti, assistenza sociale e sanitaria,
cura dell’ordine e del
bene pubblico sono garantiti da uno Stato, è altrettanto vero che
molto di più noi dobbiamo a Dio e che, di conseguenza, ben più rigorosa deve
essere in gratitudine e in obbedienza la nostra relazione con lui.
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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO GIORNATA MISS. MONDIALE 2017
La missione al cuore
della fede cristiana
Cari fratelli e
sorelle,
anche quest’anno la
Giornata Missionaria Mondiale ci convoca attorno alla persona di Gesù, «il
primo e il più grande evangelizzatore» (Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 7), che continuamente
ci invia ad annunciare il Vangelo dell’amore di Dio Padre nella forza dello
Spirito Santo. Questa Giornata ci invita a riflettere nuovamente sulla missione al cuore della fede cristiana.
Infatti, la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più
la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto
finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire. Perciò, siamo invitati
a porci alcune domande che toccano la nostra stessa identità cristiana e le
nostre responsabilità di credenti, in un mondo confuso da tante illusioni,
ferito da grandi frustrazioni e lacerato da numerose guerre fratricide che
ingiustamente colpiscono specialmente gli innocenti. Qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della missione? Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione?
La missione e il potere
trasformante del Vangelo di Cristo, Via, Verità e Vita
1. La missione della
Chiesa, destinata a tutti gli uomini di buona volontà, è fondata sul potere
trasformante del Vangelo. Il Vangelo è una Buona Notizia che porta in sé una
gioia contagiosa perché contiene e offre una vita nuova: quella di Cristo
risorto, il quale, comunicando il suo Spirito vivificante, diventa Via, Verità
e Vita per noi (cfr Gv 14,6). È Via che ci invita a seguirlo con fiducia e
coraggio. Nel seguire Gesù come nostra Via,
ne sperimentiamo la Verità e riceviamo la sua Vita, che è piena comunione con
Dio Padre nella forza dello Spirito Santo, ci rende liberi da ogni forma di
egoismo ed è fonte di creatività nell’amore.
2. Dio Padre vuole tale
trasformazione esistenziale dei suoi figli e figlie; trasformazione che si
esprime come culto in spirito e verità (cfr Gv 4,23-24), in una vita animata
dallo Spirito Santo nell’imitazione del Figlio Gesù a gloria di Dio Padre. «La
gloria di Dio è l’uomo vivente» (Ireneo, Adversus
haereses IV, 20, 7). In
questo modo, l’annuncio del Vangelo diventa parola viva ed efficace che attua
ciò che proclama (cfr Is 55,10-11), cioè Gesù Cristo, il quale
continuamente si fa carne in ogni situazione umana (cfr Gv 1,14).
La missione e il kairos di Cristo
3. La missione della
Chiesa non è, quindi, la diffusione di una ideologia religiosa e nemmeno la
proposta di un’etica sublime. Molti movimenti nel mondo sanno produrre ideali
elevati o espressioni etiche notevoli. Mediante la missione della Chiesa, è
Gesù Cristo che continua ad evangelizzare e agire, e perciò essa rappresenta il kairos, il tempo propizio della
salvezza nella storia. Mediante la proclamazione del Vangelo, Gesù diventa
sempre nuovamente nostro contemporaneo, affinché chi lo accoglie con fede
e amore sperimenti la forza trasformatrice del suo Spirito di Risorto che
feconda l’umano e il creato come fa la pioggia con la terra. «La sua
risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha
penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad
apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 276).
4. Ricordiamo sempre
che «all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande
idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un
nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est, 1). Il Vangelo è una
Persona, la quale continuamente si offre e continuamente invita chi la accoglie
con fede umile e operosa a condividere la sua vita attraverso una
partecipazione effettiva al suo mistero pasquale di morte e risurrezione. Il
Vangelo diventa così, mediante il Battesimo,
fonte di vita nuova, libera dal dominio del peccato, illuminata e trasformata
dallo Spirito Santo; mediante la Cresima,
diventa unzione fortificante che, grazie allo stesso Spirito, indica cammini e
strategie nuove di testimonianza e prossimità; e mediante l’Eucaristia diventa cibo dell’uomo nuovo,
«medicina di immortalità» (Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20, 2).
5. Il mondo ha
essenzialmente bisogno del Vangelo di Gesù Cristo. Egli, attraverso la Chiesa,
continua la sua missione di Buon
Samaritano, curando le ferite sanguinanti dell’umanità, e di Buon Pastore, cercando senza
sosta chi si è smarrito per sentieri contorti e senza meta. E grazie a Dio non
mancano esperienze significative che testimoniano la forza trasformatrice del
Vangelo. Penso al gesto di quello studente Dinka che, a costo della propria
vita, protegge uno studente della tribù Nuer destinato ad essere ucciso. Penso
a quella celebrazione eucaristica a Kitgum, nel Nord Uganda, allora
insanguinato dalla ferocia di un gruppo di ribelli, quando un missionario fece
ripetere alla gente le parole di Gesù sulla croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi
hai abbandonato?», come espressione del grido disperato dei fratelli e delle
sorelle del Signore crocifisso. Quella celebrazione fu per la gente fonte di
grande consolazione e tanto coraggio. E possiamo pensare a tante, innumerevoli
testimonianze di come il Vangelo aiuta a superare le chiusure, i conflitti, il
razzismo, il tribalismo, promuovendo dovunque e tra tutti la riconciliazione,
la fraternità e la condivisione.
La missione ispira una
spiritualità di continuo esodo, pellegrinaggio ed esilio
6. La missione della
Chiesa è animata da una spiritualità di continuo
esodo. Si tratta di «uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di
raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo» (Esort.
ap. Evangelii gaudium, 20). La missione della
Chiesa stimola un atteggiamento di continuo
pellegrinaggio attraverso i
vari deserti della vita, attraverso le varie esperienze di fame e sete di
verità e di giustizia. La missione della Chiesa ispira una esperienza di continuo esilio, per fare
sentire all’uomo assetato di infinito la sua condizione di esule in cammino
verso la patria finale, proteso tra il “già” e il “non ancora” del Regno dei
Cieli.
7. La missione dice
alla Chiesa che essa non è fine a sé stessa, ma è umile strumento e mediazione
del Regno. Una Chiesa autoreferenziale, che si compiace di successi terreni,
non è la Chiesa di Cristo, suo corpo crocifisso e glorioso. Ecco allora perché
dobbiamo preferire «una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita
per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di
aggrapparsi alle proprie sicurezze» (ibid., 49).
I giovani, speranza
della missione
8. I giovani sono la
speranza della missione. La persona di Gesù e la Buona Notizia da Lui
proclamata continuano ad affascinare molti giovani. Essi cercano percorsi in
cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità.
«Sono molti i giovani che offrono il loro aiuto solidale di fronte ai mali del
mondo e intraprendono varie forme di militanza e di volontariato [...]. Che
bello che i giovani siano “viandanti della fede”, felici di portare Gesù in
ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!» (ibid., 106).
La prossima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si
celebrerà nel 2018 sul tema “I
giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, si presenta come
occasione provvidenziale per coinvolgere i giovani nella comune responsabilità
missionaria che ha bisogno della loro ricca immaginazione e creatività.
Il servizio delle
Pontificie Opere Missionarie
9. Le Pontificie Opere
Missionarie sono strumento prezioso per suscitare in ogni comunità cristiana il
desiderio di uscire dai propri confini e dalle proprie sicurezze e prendere il
largo per annunciare il Vangelo a tutti. Attraverso una profonda spiritualità
missionaria da vivere quotidianamente, un impegno costante di formazione ed
animazione missionaria, ragazzi, giovani, adulti, famiglie, sacerdoti,
religiosi e religiose, Vescovi sono coinvolti perché cresca in ciascuno un
cuore missionario. La Giornata Missionaria Mondiale, promossa dall’Opera della
Propagazione della Fede, è l’occasione propizia perché il cuore missionario
delle comunità cristiane partecipi con la preghiera, con la testimonianza della
vita e con la comunione dei beni per rispondere alle gravi e vaste necessità
dell’evangelizzazione.
Fare missione con Maria,
Madre dell’evangelizzazione
10. Cari fratelli e
sorelle, facciamo missione ispirandoci a Maria, Madre dell’evangelizzazione.
Ella, mossa dallo Spirito, accolse il Verbo della vita nella profondità della
sua umile fede. Ci aiuti la Vergine a dire il nostro “sì” nell’urgenza di far
risuonare la Buona Notizia di Gesù nel nostro tempo; ci ottenga un nuovo ardore
di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte;
interceda per noi affinché possiamo acquistare la santa audacia di cercare
nuove strade perché giunga a tutti il dono della salvezza.
FRANCESCO