sabato 21 gennaio 2017

AscoltarTi è una festa - III Domenica del Tempo Ordinario

3a domenica del tempo ordinario

Prima lettura (Is 8,23-9,3)
Dal libro del profeta Isaìa

In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti.
Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Mádian.

Salmo responsoriale (Sal 26)

Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Seconda lettura (1Cor 1,10-13.17)
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.
Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.

Vangelo (Mt 4,12-23)
Dal Vangelo secondo Matteo

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.
17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
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AVVISI

Dal 18 al 25 gennaio ci celebra la SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI sul tema: “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione
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Le attività del catechismo:

Lunedì 23: 1a media
Venerdì 27: 2a media e adolescenti
Sabato 218: 4a e 5a elementare

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Domenica 29 alla Messa delle ore 11.00 aspettiamo tutti i bambini e i ragazzi per celebrare assieme l’Eucarestia
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Preghiera sul Vangelo

Signore Gesù, è venuto il momento di realizzare la missione
che il Padre ti ha affidato.
Tu domandi, dunque, collaboratori  che condividano le fatiche  di un compito esaltante e decisivo.
Non li vai a cercare tra i dotti maestri della Legge,
né tra i rampolli delle famiglie nobili….
È a dei pescatori che ti rivolgi: gente che conosce bene
il lago e le sue correnti, gente che si intende
di barche e di venti, di pesci e di reti.
Non hanno nulla che li qualifichi, ma quello che conta è la fiducia
che riporranno in te e nella tua parola e la disponibilità a lasciarsi cambiare, trasformare nel profondo, fino a diventare pescatori di uomini.
Sì, tireranno fuori gli uomini dalle acque infide in cui rischiano di annegare, li sottrarranno ai gorghi di morte,
alle forze oscure che trascinano e tolgono ogni libertà.
Con la forza del Vangelo  faranno sperimentare a chi crede in te

la gioia di essere salvati.