giovedì 27 ottobre 2016

26 ottobre 2016 . incontro sul referendum

 sala parrocchiale Beato Andrea
























PERCHE’ PARLARNE… (dall’opuscolo realizzato in occasione dell’incontro)

ll prossimo 4 dicembre saremo chiamati a confermare (almeno) col nostro voto le riforme alla Costituzione, che il Parlamento ha fatto diventare legge con un si o con un no secchi. Un voto a cui sarà bene prepararsi, ponendosi qualche domanda preliminare.

a sin. il prof. Bresadola - al centro don Renzo Beghini
a destra, l'avv. Corona
Oscar Luigi Scalfaro, già padre costituente e Presidente della Repubblica, ebbe ad affermare che “… la Carta Costituzionale non é intoccabile. L’ importante é che ogni modifica  sia, sempre e soprattutto, a servizio e a utilità del popolo italiano”. Se questa é
giustificazione del cambiamento, dobbiamo chiederci: Queste riforme alla Costituzione sono utili a noi concittadini? Rispondono, nel complesso e coerentemente, a ridurrei problemi esistenti a livello di funzionalità I governabilità, per cui sono state pensate?

il numeroso pubblico in sala...
Aldo Moro, padre costituente e statista, ucciso dalle Brigate Rosse, (1978), si diceva convinto che “uno Stato democratico [va] inteso come società in sviluppo democratico”. Allora, se lo Stato democratico non é costruito una volta per tutte, se é piuttosto una realtà “in progress” dobbiamo aggiungere anche un’altra domanda: “Le nuove regole faranno crescere la democrazia, il livello di partecipazione dei cittadini alla vita del Paese?” Nelle nostre mani di cittadini (di noi “popolo” a cui “appartiene la sovranità", come si esprime la nostra Costituzione) sta una scelta che vale per il futuro.
il numeroso pubblico in sala...
Prima di scegliere, informarsi. Prima di prendere partito, valutare nel merito. Prima di collocarsi in una delle due tifoserie, soppesare il progetto che vogliamo sostenere. Abbiamo letto di un “partito dei riflessivi”. Si tratta piuttosto di un orientamento. Che non aggrega gli
"indecisi; quelli che “tanto per me fa lo stesso”, quelli a cui non va bene niente. Riguarda, piuttosto, coloro che si prendono tempo per badare attentamente a come stanno i fatti, per poi valutarli e assumere coerenti decisioni.
Perché hanno a cuore il bene comune. ll bene delle future generazioni. Come fu nell’ età della prima Costituente. Vorremmo essere tra questi, almeno per un po’. Offrendo un tempo e un luogo per ‘pensarci su’, ci sembra di proseguire nell’ impegno che il Gruppo Culturale si è assunto, tredici anni fa, nei confronti della cittadinanza.

I Relatorl invitati ed il Moderatore, per passione civica e per funzione professionale, hanno le carte in regola per divulgare conoscenze puntuali, capaci di entrare nel merito e dare risposte pertinenti. ln altri contesti ci sarà poi tempo (e giustamente) per prendere posizione definitiva per il sì o per il noi e rendersi operativi. Ma questo non ci compete.
Piuttosto come cristiani aggiungiamo altre ragioni al nostro impegno socio-culturale. Perché la fede che professiamo non ci esonera dal perseguire una “Città terrena” più giusta e più solidale.
Per questo abbiamo condiviso pienamente le parole che Angelo Bagnasco, cardinale e Presidente della CEl, ha pronunciato durante la conferenza-stampa al termine lavori del Consiglio Permanente (26-27, settembre 2016): “Questo referendum é di importanza unica perché riguarda la Costituzione. Speriamo che i cittadini si rendano conto di questo e colgano l’ occasione di una partecipazione per esprimere la volontà popolare, non accontentandosi dei sentito dire, ma informandosi di persona. La prima preoccupazione dei vescovi è che si possa votare con cognizione di causa [. . .] è un esercizio di libertà che richiede responsabilità, che significa sapere le cose il meglio possibile”.

E ci siamo dati da fare.