Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
sabato 10 settembre 2016
11 settembre
PRIMA LETTURA (Es
32,7-11.13-14)
Il
Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Dal libro dell'Esodo
In
quei giorni, il Signore disse a Mosè:«Va', scendi, perché il tuo popolo, che
hai fatto uscire dalla terra d'Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad
allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di
metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e
hanno detto: "Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla
terra d'Egitto"».
Il Signore disse inoltre a
Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervice. Ora
lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò
una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore,
suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo
popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto con grande forza e con mano
potente? Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai
giurato per te stesso e hai detto: "Renderò la vostra posterità numerosa
come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai
tuoi discendenti e la possederanno per sempre"».
Il
Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Parola
di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Dal
Salmo 50)
Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà
di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande
misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami
tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Ricordati di me, Signore, nel tuo
amore.
Crea in me, o Dio, un cuore
puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non
scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo
santo spirito.
Ricordati di
me, Signore, nel tuo amore.
Signore, apri le mie
labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno
spirito contrito è sacrificio a Dio;
un
cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
Ricordati di me, Signore, nel tuo amore
SECONDA LETTURA (1Tm
1,12-17)
Cristo è venuto per salvare i
peccatori.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio
mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro,
perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima
ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata
misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia
del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in
Cristo Gesù.
Questa parola è degna di fede
e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i
peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto
misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta
quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto
in lui per avere la vita eterna.
Al Re
dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli
dei secoli. Amen.
Parola di Dio.
VANGELO (Lc
15,1-32)
Ci sarà gioia in cielo per un
solo peccatore che si converte.
+ Dal Vangelo secondo Luca
[In
quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per
ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i
peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro
questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le
novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
Quando
l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli
amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la
mia pecora, quella che si era perduta". Io vi dico: così vi sarà gioia nel
cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i
quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure,
quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza
la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata,
chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me, perché ho
trovato la moneta che avevo perduto". Così, io vi dico, vi è gioia davanti
agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».]
Disse
ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre:
"Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise
tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte
tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio
vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese
una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a
mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei
suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui
si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse:
"Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di
fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il
Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.
Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.
Quando
era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro,
gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato
verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio".
Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e
fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi.
Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché
questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato
ritrovato". E cominciarono a far festa.
Il
figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì
la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto
questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto
ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si
indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli
rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai
disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far
festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha
divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello
grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto
ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo
fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato
ritrovato"».
Parola del Signore
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Avvisi
Oggi, domenica
11 settembre, alle ore 17.30, Celebrazione eucaristica al Porto di Peschiera,
in onore della Madonna del Frassino, Regina
del Garda.
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Lunedì
12, ore 20.30, riunione del Consiglio pastorale parrocchiale
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Mercoledì
14- ore 20.30- riunione di “Spazio aperto”
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Giovedì
15 i preti del Vicariato del lago veronese si incontrano per un confronto sui
temi del progetto pastorale diocesano e per la programmazione annuale
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Giovedì
15 -ore 17.30- 1° incontro di ripresa per i ragazzi e ragazze di 2a media in preparazione alla Cresima
sabato
17 –ore 15.30- matrimonio di Bazzoli Chiara e
Salamon
Marco
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Domenica
prossima 18 settembre si tiene la Giornata nazionale di aiuto alle popolazioni del Centro Italia,
colpite dal terremoto.
La
Giornata è indetta dai vescovi italiani, per finanziare progetti mirati secondo
le necessità segnalate dalle Caritas
locali.
PELLEGRINAGGIO
A PIEDI (e non solo)
“DAL
LAGO ALLA CITTA’
Nell’anno del Giubileo
della Misericordia, la Diocesi di Verona con la Vicaria del lago propone un pellegrinaggio a piedi, come momento forte
di preghiera comunitaria
Domenica 25 settembre 2016
“Dal lago alla città”
Partenza a
piedi dal Santuario della Madonna del Frassino a Peschiera (Chiesa Giubilare)
Domenica 25
settembre - ore 7,30
Il percorso si
snoderà prevalentemente lungo strade secondarie
Arrivo alla
Basilica di San Zeno a Verona alle
ore 16,30 - Breve momento di preghiera e poi prosecuzione
in città ed arrivo alla Cattedrale, per la S. Messa alle ore 18,30.
E’
necessario iscriversi entro venerdì 23
settembre 2016
(fornire nominativo e telefono)
Chi non può fare l’intero pellegrinaggio a piedi
può aggregarsi alle ore 16,30 alla Basilica di San Zeno.
Si è pensato di dare la possibilità anche di un pullman che
partirà dal piazzale del “Beato Andrea”
alle 15.30. Il costo (andata e ritorno) è di € 8 (otto).
Per il pulman è necessario dare l’adesione entro lunedì 12
settembre.
Iscrizioni ed
informazioni: direttamente presso
il coordinatore incaricato Giuseppe Buio. Telefono:
349 8067275 - mail: giuseppeluigina1@alice.it si consiglia di portare uno zainetto leggero con
pranzo al sacco. … per il ritorno i partecipanti dovranno organizzarsi
autonomamente
preghiere sul Vangelo della
domenica
Abituati a tener conto delle percentuali, a
ragionare sui dati e sui numeri, abbiamo finito col ritenere giustificati tanti
meccanismi di emarginazione…
Così gli esclusi dal lavoro, quelli che non ce
la fanno a tenere il passo in un sistema sempre più esigente, quelli che non se
la sentono di adottare leggi ferree e spietate dalle conseguenze dolorose.
No, Gesù, tu ce lo dici con chiarezza:
per il Padre tuo non esistono gli scarti da
abbandonare al proprio destino perché ai suoi occhi ognuno di noi è prezioso e trova un posto nel
suo cuore,
anche quando ha sbagliato, anche quando si è
allontanato volutamente dal gregge, anche quando se ne è andato in malo modo,
sbattendo la porta,
anche quando si è mostrato ingrato e pronto a
ferire...
Non c’è colpa così grave che trattenga il Padre
tuo dal cercarci con amore sul percorso dei nostri smarrimenti, sulle strade
dell’ infedeltà.
E grande è la sua gioia quando
ci abbandoniamo al suo abbraccio di misericordia.
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