Carta di responsabilità e impegno
Scelte evangeliche per un cammino di liberazione
Siamo sacerdoti,
religiosi e religiose impegnati da anni con le nostre comunità e i nostri
gruppi a far incontrare le fatiche degli uomini con la tenerezza di Dio,
ci sentiamo sollecitati
dal Magistero e dall’azione di Papa Francesco a favore degli ultimi e degli
emarginati,
ci poniamo sulla
scia dell’impegno sottoscritto nel “Patto delle catacombe” da numerosi vescovi partecipanti
al Concilio Vaticano II,
ci ritroviamo alla
fine di un percorso di riflessione e di preghiera che dura da molti mesi, nel
Monastero San Magno di Fondi, luogo di antica spiritualità benedettina
olivetana e di un’attuale presenza di Fraternità e preghiera,
consapevoli che il momento attuale, portatore di grandi
e profondi mutamenti, chiedendo la fatica della conversione, genera un diffuso
clima di sospetto e spesso di chiusura e di indifferenza di fronte alla vita,
provocati dall’evangelista Luca che parlandoci di Maria nel viaggio verso
Elisabetta scrive, secondo una traduzione più fedele del termine greco anastàsa,
“risorta, Maria in piedi”,
indicandola dunque come la prima tra i risorti e prima del Risorto stesso,
con lo stile di Maria, da figli del Risorto,
insieme alle nostre comunità ci impegniamo
-
a non tacere dinanzi alle ingiustizie e ad ogni tipo di illegalità,
-
a camminare al fianco delle vittime innocenti delle mafie e di quanti subiscono
violenze e sopraffazioni, condividendo il loro dolore e la loro richiesta di
giustizia e di verità,
-
a contrastare ogni forma di corruzione perché cancro della civiltà e della
democrazia,
-
a leggere la Storia e la strada con lo sguardo dei contemplativi,
-
ad evitare qualunque forma di religiosità ritualistica e alienante che deturpa
il volto paterno di Dio,
-
a vivere ogni manifestazione di pietà popolare nella logica della semplicità e
della radicalità evangelica affinché non si trasformino in esaltazione di
personaggi potenti e boss mafiosi, e in mortificazione di poveri ed ultimi,
-
ad accompagnare il cammino di coloro che intendono pentirsi del male compiuto
distinguendo il peccato dal peccatore,
-
a realizzare luoghi nei quali trovino accoglienza uomini e donne senza nessun
pregiudizio di tipo religioso, etnico e sociale,
-
a vivere la misericordia come risposta ad ogni tipo di violenza e come
accoglienza agli ultimi, ai poveri, agli emarginati e ai migranti,
-
a promuovere e ad affermare i principi di una cultura di ecologia integrale,
-
a sentirci parte integrante dell'ambiente perché ogni aggressione ad esso venga
vissuto come una ferita inferta a ciascuno di noi,
-
a denunciare ogni tipo di connivenza anche istituzionale che favorisce il
degrado ambientale agevolando gli affari delle ecomafie,
-
a vivere nella libertà ogni tipo di rapporto con la politica per non cadere
nelle maglie di facili strumentalizzazioni,
-
a promuovere l’affermazione di un’informazione che cerchi sempre la verità e
tuteli gli ultimi,
-
a liberarci e a liberare da una concezione economicistica della terra,
dell'ambiente, del lavoro e delle relazioni umane,
-
a denunciare quella finanza che uccide i poveri e crea disuguaglianze sociali
su scala planetaria,
-
a lavorare nell’educazione ad una finanza etica e giusta, e ad un’economia di
pace
-
a vivere il rapporto con il denaro nella logica della trasparenza e della
competenza perché non si alimentino favoritismi né si assicurino privilegi,
-
ad orientare le risorse economiche sempre verso il bene comune e mai verso
interessi di pochi individui o di singoli gruppi, anteponendo il primato della
destinazione universale dei beni ai principi della proprietà privata,
-
ad accompagnare i passi dei giovani scommettendo ulteriormente sulle sfide
educative e sostenendo percorsi concreti che generino un lavoro che aiuti più a
cooperare che a competere,
-
a tutelare i principi costitutivi della nostra Carta costituzionale,
-
a
difendere la sacralità della laicità,
-
a
promuovere percorsi virtuosi e responsabili di cittadinanza attiva.
Certi che questi impegni già
caratterizzano ogni credente radicato nel Vangelo e che tanti altri fratelli e
sorelle, sacerdoti, religiosi e laici vogliano sottoscriverli insieme a noi, sentiamo
la responsabilità di ribadire insieme le nostre scelte, e con le nostre comunità,
come Maria, vogliamo impegnarci a riconoscere e ad essere strumenti dell’azione
misericordiosa e capovolgente di Dio che “rovescia
i potenti dai troni e rimanda a mani
vuote i ricchi” (Lc 1,52-53), perché anche noi come il profeta Geremia nello
scrutare questi orizzonti incerti, con gli occhi pieni di speranza vogliamo sussurrare
al mondo: “vedo un ramo di mandorlo”
(Ger 1,11).
Fondi, Monastero San
Magno
8 settembre 2016
Festa della Natività
della Beata Vergine Maria
Luigi
Ciotti
Francesco
Fiorillo
Marcello
Cozzi
Giorgio
De Checchi
Ennio
Stamile
Giuseppe
Fiorillo
Sandra
Rosina
Giancarlo
Loriggio
Pierluigi
Di Piazza
Mario
Vatta
Aldo
Antonelli
Pasquale
Mascaro
Giorgio
Moriconi
Alfredo
Micalusi
Pino
Demasi
Salvatore
Larocca
Luigi
Tellatin
Tonio
Dell’Olio
Luca
Facco
Marco
Galletti
Gabriele
Pipinato
Giuseppe
Gobbo
Tommaso
Scicchitano
Giorgio
Pisano
Livio
Gaio
Narciso
Del Poz
Pasquale
Aceto
Giovanni
D’Andrea
Domenico
Francavilla
Mimmo
Nasone
Luigi
Pellegrino
Tonino
Palmese