Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
sabato 12 marzo 2016
13 marzo 2016
Letture - V Domenica di Quaresima - Anno C
Prima Lettura Is 43,16-21
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque
possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si
rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono
estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne
accorgete?
Aprirò anche nel deserto una
strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie
selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al
deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio
eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».
Dal Salmo 125
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando il Signore ristabilì la
sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di
sorriso,
la nostra lingua di gioia.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose
per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per
noi:
eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci, Signore, la nostra
sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
Nell'andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.
Seconda Lettura Fil 3,8-14
Dalla lettera di san Paolo apostolo
ai Filippini
Fratelli, ritengo che tutto sia una
perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore.
Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per
guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non
quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la
giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui,
la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi
conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai
morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non
sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché
anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora
di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle
spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio
che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
Vangelo Gv 8,1-11
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si avviò verso
il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il
popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli
condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero:
«Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella
Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a
scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si
alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra
contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò,
se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era
là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha
condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti
condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
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AVVISI DOMENICALI
13 marzo 2016 - 5a
domenica di Quaresima - anno C
Catechismo: giovedì 2a media - venerdì 1a media
sabato 19: 2a e 4a elementare
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Continua la
catechesi degli adulti presso le famiglie, secondo il prospetto indicato.
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Lunedì 14 -
ore 20.30: Consiglio pastorale
parrocchiale
martedì 15: ultimo incontro del pomeriggio letterario
a cura di
“Spazio
aperto”
Venerdì 18 - ore 20.30 - nella
nostra chiesa: Celebrazione penitenziale
per gli adolescenti e i giovani del Vicariato lago orientale
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Preghiera sul Vangelo della 5a domenica di Quaresima
Tu non contesti la
gravità della colpa commessa.
Sai bene quante e quali
sofferenze provochi l’infedeltà
e quante famiglie siano
andate in frantumi per la leggerezza e la passione insana di un uomo o di una
donna.
E non puoi neppure negare
i fatti perché il peccato era flagrante.
No, tu scegli un ’altra
strada,» Gesù, che prende sul serio la fretta terribile di coloro che si
attendono un giudizio immediato
ed un’ esecuzione senza
scampo. Tu chiedi a persone così esigenti di guardarsi dentro e di assumere
fino in fondo le proprie responsabilità, tu le obblighi ad ammettere che
anch’esse hanno bisogno della misericordia sconfinata di Dio e dunque non hanno
nessun titolo per impancarsi a giudici di coloro che hanno sbagliato. Tu
distingui tra il peccato, la cui forza devastante non va ignorata, e la
creatura, alla quale offri la possibilità di venirne fuori. Non con le sue
forze, con la sua volontà così fragile e compromessa, ma solo per
grazia, accogliendo
una misericordia
smisurata che la raggiunge e la risana, senza alcun suo merito.
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CATECHESI
ADULTI
giorno
|
luogo
|
Animatore(..ice)
|
mercoledì
ore 9.00
|
fam. Tomellini
via Piemonte
|
Maria Teresa
e Cristina
|
mercoledì
ore 20.30
|
Rosanna Faccioli
Via S. Chiara, 8
|
Rosanna Faccioli
|
mercoledì
ore 20.30
|
via Marche, 32
fam. Scappini Giuseppe
|
Caldogno Francesco
|
giovedì
ore 20.30
|
fam. Castelletti A.
e Angiolina
via Veneto
|
Bognoli Paola
|
giovedì
ore 20.30
|
in cappella: preghiera
… segue catechesi
|
Santellani Maurizio
|
venerdì
ore 20.45
|
via Michelangelo, 25 fam.
Maggi Sergio
|
Suor Marcella
Anna
|
Domenica prossima è la
DOMENICA DELLE PALME
e inizio della SETTIMANA SANTA
La Messa delle 9.30 sarà preceduta dalla benedizione dei
rami d’ulivo nel cortile, (ore 9.15) cui seguirà la processione verso la chiesa,
facendo memoria dell’ ingresso
di Gesù a Gerusalemme.
Anche alla Messa delle ore 11.00 faremo la benedizione dei
rami d’ulivo sul sagrato davanti all’ingresso della chiesa.
In preparazione alla
Pasqua, sabato prossimo19 marzo in chiesa sarà a disposizione un confessore
dalle 16.00 alle 18.00.
………………………………………………………………………..
Teniamo presente la
possibilità di aiutare il Centro
missionario diocesano a favore delle iniziative dei nostri preti diocesani
che operano in terra di missione. Potete leggere queste iniziative nel foglio
vicino a quello degli avvisi. Le offerte vanno collocate nell’apposito
contenitore.
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Lunedì 21 marzo nella nostra
chiesa -ore 20.30:
Serata d’ arte e di musica per la Pasqua:
Maria Maddalena, donna della misericordia e
della risurrezione
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DISCORSO DEL SANTO PADRE
FRANCESCO
AI
PARTECIPANTI AL CORSO PROMOSSO DALLA PENITENZIERIA APOSTOLICA
Venerdì, 4 marzo 2016
Sono lieto di
incontrarvi, durante la Quaresima dell’Anno Giubilare della Misericordia, in
occasione dell’annuale Corso sul foro interno. Saluto cordialmente il Cardinale
Piacenza, Penitenziere Maggiore, e lo ringrazio per le sue cortesi espressioni.
Saluto il Reggente - che ha una faccia tanto buona, deve essere un buon
confessore! - , i Prelati, gli Officiali e il Personale della Penitenzieria, i Collegi dei
penitenzieri ordinari e straordinari delle Basiliche Papali – le cui presenze
sono state allargate proprio in occasione del Giubileo – e tutti voi
partecipanti al Corso, che si propone di aiutare i novelli sacerdoti e i
seminaristi prossimi all’ordinazione a formarsi per amministrare bene il
Sacramento della Riconciliazione. La celebrazione di questo Sacramento richiede
infatti un’adeguata e aggiornata preparazione, affinché quanti vi si accostano
possano «toccare con mano la grandezza della misericordia, fonte di vera pace
interiore» (cfr Bolla Misericordiae Vultus, 17).
«Il mistero della
fede cristiana sembra trovare in questa parola – “misericordia” – la sua
sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù
di Nazareth» (ibid.,1). In tal senso, la misericordia, prima di essere un
atteggiamento o una virtù umana, è la scelta definitiva di Dio a favore di ogni
essere umano per la sua eterna salvezza; scelta sigillata con il sangue del
Figlio di Dio.
Questa divina
misericordia può gratuitamente raggiungere tutti quelli che la invocano.
Infatti la possibilità del perdono è davvero aperta a tutti, anzi è spalancata,
come la più grande delle “porte sante”, perché coincide con il cuore stesso del
Padre, che ama e attende tutti i suoi figli, in modo particolare quelli che
hanno sbagliato di più e che sono lontani. La misericordia del Padre può
raggiungere ogni persona in molti modi: attraverso l’apertura di una coscienza
sincera; per mezzo della lettura della Parola di Dio che converte il cuore;
mediante un incontro con una sorella o un fratello misericordiosi; nelle
esperienze della vita che ci parlano di ferite, di peccato, di perdono e di
misericordia.
C’è tuttavia la “via
certa” della misericordia, percorrendo la quale si passa dalla possibilità alla
realtà, dalla speranza alla certezza. Questa via è Gesù, il quale ha «il potere
sulla terra di perdonare i peccati» (Lc 5,24) e ha trasmesso questa missione
alla Chiesa (cfr Gv 20,21-23). Il Sacramento della Riconciliazione è dunque il
luogo privilegiato per fare esperienza della misericordia di Dio e celebrare la
festa dell’incontro con il Padre. Noi dimentichiamo quest’ultimo aspetto, con
tanta facilità: io vado, chiedo perdono, sento l’abbraccio del perdono e mi
dimentico di fare festa. Questa non è dottrina teologica, ma io direi, forzando
un po’, che la festa è parte del Sacramento: è come se della penitenza fosse
parte anche la festa che devo fare con il Padre che mi ha perdonato.
Quando, come
confessori, ci rechiamo al confessionale per accogliere i fratelli e le
sorelle, dobbiamo sempre ricordarci che siamo strumenti della misericordia di
Dio per loro; dunque stiamo attenti a non porre ostacolo a questo dono di
salvezza! Il confessore è, egli stesso, un peccatore, un uomo sempre bisognoso
di perdono; egli per primo non può fare a meno della misericordia di Dio, che
lo ha “scelto” e lo ha “costituito” (cfr Gv 15,16) per questo grande compito.
Ad esso deve dunque disporsi sempre in atteggiamento di fede umile e generosa,
avendo come unico desiderio che ogni fedele possa fare esperienza dell’amore
del Padre. In questo non ci mancano confratelli santi ai quali guardare: pensiamo
a Leopoldo Mandic e Pio da Pietrelcina, le cui spoglie abbiamo venerato un mese
fa in Vaticano. E anche - mi permetto - uno della mia famiglia: il padre
Cappello.
Ogni fedele pentito,
dopo l’assoluzione del sacerdote, ha la certezza, per fede, che i suoi peccati
non esistono più. Non esistono più! Dio è onnipotente. A me piace pensare che
ha una debolezza: una cattiva memoria. Una volta che Lui ti perdona, si
dimentica. E questo è grande! I peccati non esistono più, sono stati cancellati
dalla divina misericordia. Ogni assoluzione è, in un certo modo, un giubileo
del cuore, che rallegra non solo il fedele e la Chiesa, ma soprattutto Dio
stesso. Gesù lo ha detto: «Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si
converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di
conversione» (Lc 15,7). E’ importante, dunque, che il confessore sia anche un
“canale di gioia” e che il fedele, dopo aver ricevuto il perdono, non si senta
più oppresso dalle colpe, ma possa gustare l’opera di Dio che lo ha liberato,
vivere in rendimento di grazie, pronto a riparare il male commesso e ad andare
incontro ai fratelli con cuore buono e disponibile.
Cari fratelli, in
questo nostro tempo, segnato dall’individualismo, da tante ferite e dalla
tentazione di chiudersi, è un vero e proprio dono vedere e accompagnare persone
che si accostano alla misericordia. Ciò comporta anche, per noi tutti, un
obbligo ancora maggiore di coerenza evangelica e di benevolenza paterna; siamo
custodi, e mai padroni, sia delle pecore, sia della grazia.
Rimettiamo al centro
– e non solo in questo Anno giubilare! – il Sacramento della Riconciliazione,
vero spazio dello Spirito nel quale tutti, confessori e penitenti, possiamo
fare esperienza dell’unico amore definitivo e fedele, quello di Dio per
ciascuno dei suoi figli, un amore che non delude mai. San Leopoldo Mandic
ripeteva che «la misericordia di Dio è superiore ad ogni nostra aspettativa».
Era anche solito dire a chi soffriva: «Abbiamo in Cielo il cuore di una madre.
La Vergine, nostra Madre, che ai piedi della Croce ha provato tutta la
sofferenza possibile per una creatura umana, comprende i nostri guai e ci
consola». Sia sempre Maria, Rifugio dei peccatori e Madre di Misericordia, a
guidare e sostenere il fondamentale ministero della Riconciliazione.
E cosa faccio se mi
trovo in difficoltà e non posso dare l’assoluzione? Cosa si deve fare? Prima di
tutto, cercare se c’è una strada, tante volte la si trova. Secondo: non legarsi
soltanto al linguaggio parlato, ma anche al linguaggio dei gesti. C’è gente che
non può parlare, e con il gesto dice il pentimento, il dolore. E terzo: se non
si può dare l’assoluzione, parlare come un padre: “Senti, per questo io non
posso [assolverti], ma posso assicurarti che Dio ti ama, che Dio ti aspetta!
Preghiamo insieme la Madonna, perché ti custodisca; e vieni, torna, perché io
ti aspetterò come ti aspetta Dio”; e dare la benedizione. Così questa persona
esce dal confessionale e pensa: “Ho trovato un padre e non mi ha bastonato”.
Quante volte avete sentito gente che dice: “Io non mi confesso mai, perché una
volta sono andato e mi ha sgridato”. Anche nel caso limite in cui io non posso
assolvere, che senta il calore di un padre! Che lo benedica, e gli dica di
tornare. E anche che preghi un po’ con lui o con lei. Sempre questo è il punto:
lì c’è un padre. E anche questa è festa, e Dio sa come perdonare le cose meglio
di noi. Ma che almeno possiamo essere immagine del Padre.
Ringrazio la
Penitenzieria Apostolica per il suo prezioso servizio, e benedico di cuore tutti
voi e il ministero che svolgete come canali di misericordia, specialmente in
questo tempo giubilare. Ricordatevi, per favore, di pregare anche per me.
E oggi anch’io andrò
lì, con i vostri penitenzieri, a confessare a San Pietro.
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