sabato 23 gennaio 2016

24 gennaio


LITURGIA DELLA PAROLA - 3a domenica del tempo ordinario

Prima Lettura  Ne 8,2-4.5-6.8-10
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
Dal libro di Neemìa
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.

Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 18
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,

illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
   
Seconda Lettura  1Cor 12,12-30 forma breve 12,12-14.27
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

[ Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
] Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. [ Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. ]  Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
 
Canto al Vangelo   Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.

Alleluia.
  
Vangelo  Lc 1,1-4; 4,14-21
Oggi si è compiuta questa Scrittura .
 
Dal vangelo secondo Luca
 
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato
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24 gennaio 2016 -  domenica 3a del tempo ordinario - annoC
AVVISI
Catechismo
                       giovedì  28:  2a media - venerdì 29: 1a media
                       venerdì  29:  adolescenti
sabato   30:  3a e 5a elementare
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In questa domenica 24 gennaio: incontro dei due gruppi-famiglie della nostra parrocchia, di cui fanno parte anche alcune coppie della parrocchia di S, Martino
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Giovedì 28 gennaio - ore 20.30:

 incontro del NUOVO CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

Al più presto, dopo averne parlato con gli interessati, darò le l’elenco ufficiale dei componenti del Consiglio e del programma che, a grandi linee, verrà proposto in occasione dell’anno giubilare.
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La prossima domenica 31 gennaio, alla Messa delle ore 11.00.  ci sarà la presentazione alla Comunità parrocchiale dei ragazzi(e) che vivranno la Messa di Prima Comunione, domenica 1° maggio.
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Con una lettera ai genitori dei bambini e ragazzi delle elementari, in accordo con le catechiste, ho voluto proporre ufficialmente alla Messa delle ore 9.30 e a quella delle 11.00 una particolare liturgia della parola, cioè la prima parte della Messa, cercando di favorire la loro presenza e partecipazione. In pratica i ragazzi sono invitati, in una sala, da alcune catechiste a capire meglio ed ad essere più partecipi ai vari momenti della Messa: l’accoglienza, il canto, la richiesta di perdono, la preghiera e, in particolare, la lettura e  comprensione del Vangelo di quella domenica. Poi si uniscono all’assemblea liturgica dopo il Credo e la preghiera dei fedeli! Una domenica al mese tutti saranno invitati a partecipare  alla Messa comune delle ore 11.00 (con la presenza del coro giovanile…)
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preghiera nella 3a domenica del tempo ordinario
 
 Torni al tuo villaggio, Gesù, là dove hai passato la tua vita. Torni tra la tua gente, tra quelli che ti hanno visto crescere e diventare un uomo. Ma ora vieni con la potenza dello spirito Santo, perché è giunto il momento di gridare a tutti la buona notizia. Quel giorno, nella sinagoga, sei tu a prendere l’iniziativa, ad alzarti per proclamare il messaggio antico del profeta. Quanto prendi la parola, il tuo non è un commento dotto, una serie di sentenze fornite da maestri saggi. Tu intendi aprire gli occhi dei tuoi compaesani su quanto stava accadendo davanti al loro, nella vita di ogni giorno.

Il tempo dell’attesa è finito: il Messia èin mezzo a loro. La sua parola è un vangelo, una buona notizia. I suoi miracoli, un segno della bontà di Dio, una speranza per tutti i poveri, per i prigionieri e gli oppressi. Signore Gesù, perché non siamo capaci di guardare la nostra storia con il tuo sguardo profondo? Perché non trasmettiamo la speranza che nasce da segni e parole, presenti nella storia degli uomini di oggi?