24 marzo 2016: 24a giornata in memoria dei sacerdoti. religiosi(e) cooperatori laici uccisi nel 2015
CENNI BIOGRAFICI E CIRCOSTANZE DELLA MORTE
1-L’economo della parrocchia di Mweso (nel Nord Kivu, nell’est della
Repubblica Democratica del Congo), don
Jean-Paul Kakule Kyalembera, è stato ucciso la sera del 25 febbraio 2015.
“Sembra essersi trattato di un atto di banditismo” ha confermato all’Agenzia
Fides Sua Ecc. Mons. Théophile Kaboy Ruboneka, Vescovo di Goma, nella cui
diocesi rientra Mweso. “Il sacerdote stava chiudendo le porte della chiesa
quando ha scoperto uno o più banditi che si erano nascosti. I criminali hanno
sparato senza esitazione, colpendolo all’addome e al capo. Don Kakule è morto
sul colpo”. Il Vescovo ha sottolineato: “nella nostra diocesi ci sono numerose
bande che terrorizzano la popolazione e ci sono troppe armi in circolazione.
Tra le vittime delle violenze e delle estorsioni vi sono pure delle religiose”.
Nel novembre scorso il parroco della stessa chiesa nella quale è stato ucciso
don Kakule, era sfuggito a un tentativo di omicidio.
2-Il corpo di don Adolfo
Enríquez, 77 anni, è stato ritrovato mercoledì 11 marzo 2015 nel terreno
dietro la casa parrocchiale, probabilmente era stato ucciso il giorno prima. Il
sacerdote era parroco di Vilanova dos Infantes (diocesi di Orense, in Galizia,
Spagna) dal 1969, era benvoluto dalla comunità e la sua casa era aperta a
tutti. Si era impegnato a lungo per rendere il santuario della Madonna di
Cristal un luogo di pellegrinaggio.
4-Suor Jose Mariya, 81 anni, della Congregazione del Sacro Cuore (SH).
è deceduta in India, in seguito ad un’aggressione subita nel suo convento, il
18 aprile 2015. In un primo momento si era pensato a cause naturali, solo nei
mesi successivi, quando l’assassino di un’altra religiosa, suor Amala Valummel,
è stato catturato dalla polizia, ha confessato anche l’omicidio di suor Jose.
Per entrambi i crimini all’origine ci sarebbe un furto, le indagini sono ancora
in corso. La sera del 17 aprile, mentre si trovava nel convento SH di
Chettuthode, del distretto di Kottayam, nello stato indiano del Kerala, suor
Jose si era ritirata per andare a letto. Nella notte le consorelle hanno
sentito dei rumori provenire dalla sua camera, e sono andate a verificare. Suor
Jose ha aperto la porta ma era in stato di incoscienza, ed è spirata poco
dopo. Nel vestirla, le consorelle hanno notato
5- L'operatore di Caritas Siria, Safouh
Al-Mosleh, è rimasto ucciso
martedì 7 aprile 2015, nel bombardamento che ha centrato la sua casa, situata
nella zona di piazza Farhat ad Aleppo (Siria), dove sono concentrate le
cattedrali greco-cattolica, armena e maronita. Secondo la ricostruzione fornita
da Caritas Internationalis, la famiglia di Safouh Al Mosleh era stata già
evacuata, e lui era tornato a casa per un controllo veloce, quando l'abitazione
è stata raggiunta dai colpi di artiglieria. Safouh aveva quarant'anni,
apparteneva alla comunità greco-cattolica, lavorava per la Caritas da un anno.
6-Padre Francisco Javier Gutiérrez
Díaz, della Congregazione degli
Operai del Regno di Cristo, era scomparso il 6 aprile 2015 dopo aver lasciato
la sua parrocchia di Nuestra Señora del Rosario a Salvatierra, (nello stato messicano di Michoacan). Il suo corpo senza
vita è stato trovato due giorni dopo alla periferia di Salvatierra. Originario
di Arandas (Jalisco), padre Francisco aveva 60 anni e viene ricordato come un
sacerdote esemplare,
che aveva svolto il suo lavoro pastorale in diversi
luoghi, con grande impegno e apprezzamento da parte di tutti.
7-8
Due giovani fratelli siriani, Anwar Samaan e Misho Samaan, animatori salesiani di 21 e 17 anni, sono morti
insieme alla madre in seguito ad un razzo caduto sulla loro casa, ad Aleppo, il
10 aprile 2015. In quei giorni si è verificato un lancio intenso di missili
sui quartieri di Aleppo dove è più consistente la presenza di cristiani, che
hanno provocato almeno 20 morti. “Anwar e Misho – si legge nel comunicato dei
Salesiani del Medio Oriente - hanno trascorso la loro fanciullezza e giovinezza
nella casa di Don Bosco, e da animatori hanno lasciato nell'animo di tanti un
segno di gioia e di amore alla vita”.
9- Suor Stefani Tiefenbacher, delle Suore Missionarie del Preziosissimo Sangue
(CPS), è stata uccisa nella notte tra sabato 19 e domenica 20 aprile 2015
nella sua camera, nella missione del Sacro Cuore di Ixopo, nella provincia del
KwaZulu-Natal, nell’est del Sudafrica. Una consorella l’ha trovato legata e
imbavagliata, è morta soffocata. Suor Tiefenbacher, 86 anni, austriaca, era in
missione da 60 anni e si dedicava ai bambini poveri della locale comunità. Tre
persone sono state arrestate dalla polizia con l’accusa di omicidio, furto e
violenza sessuale.
10- Don Goodwill Onyeka, sacerdote nigeriano della diocesi di Oyo, è stato
ucciso insieme al suo fratello minore, Obi Onyeka, in un tentativo di rapina
stradale la sera del 1° giugno 2015 lungo la strada Owo- Oba-Akoko, nello stato
di Ondo, nel sud della Nigeria. Alcuni banditi hanno cercato di fermare il
veicolo dove viaggiava il sacerdote, diretto a Lagos, insieme al fratello. Il
conducente ha tentato una fuga disperata, ma i proiettili dei malviventi hanno
colpito il serbatoio della benzina, facendolo esplodere. L’autista è riuscito
a sottrarsi alle fiamme, riportando ferite e ustioni, ma per il sacerdote e suo
fratello non c’è stato nulla da fare.
11- Don Antonio Alves de Almeida, 67 anni, cappellano del
Cimitero Bosque da Paz, è stato trovato con le mani legate e
accoltellato, molto probabilmente vittima di un tentativo di furto, il 10
giugno 2015. Ai funerali del sacerdote, celebrati nella parrocchia di San
Francesco d'Assisi nel quartiere di Boca do Rio, Salvador Bahia, hanno preso
parte molti fedeli. Il presbitero aveva da poco compiuto 40 anni di sacerdozio.
12- Un anziano sacerdote, don Luis
Alfonso León Pereira, è stato ucciso in sacrestia mentre si preparava a
celebrare la Messa, la sera di mercoledì 15 luglio 2015 nella parrocchia di
Santa Maria Madre della Chiesa, nel Barrio Sucre, quartiere della città di
Monterìa (Colombia). Un senza fissa dimora, entrato in parrocchia con
l'intento di rubare, scoperto dal sacerdote, si è scagliato contro di lui con
un moncone di bottiglia, colpendolo al viso e ferendolo mortalmente al collo.
Padre Luis Alfonso León Pereira era arrivato a Monterìa nel 1968, dopo aver
ricevuto l'ordinazione sacerdotale a Charalà, nel dipartimento colombiano
nord-orientale di Santander, sua terra natale. Attualmente era parroco della
chiesa di Sant'Antonio da Padova, ma negli ultimi giorni stava sostituendo per
le celebrazioni anche il parroco della chiesa dove è stato assassinato.
13. Don Carlos Martinez Perez, 75 anni, è morto nel pomeriggio del 16 luglio 2015,
vittima di una brutale aggressione sulla porta della sua casa, a Siviglia
(Spagna) dopo aver celebrato l'Eucaristia nella chiesa del convento di San
Leandro, di cui era cappellano. E’ morto per le ferite causate da un grosso
coltello con cui è stato aggredito. Il presunto omicida, arrestato, sarebbe
l’ex marito della nipote del sacerdote, che attribuiva a p. Carlos il
fallimento del suo matrimonio. L’uomo sarebbe stato in cura presso un ospedale
psichiatrico, e dopo aver ucciso il sacerdote sembra fosse diretto a casa della
ex moglie e dei tre figli D. Carlos Martinez era nato a Siviglia il 28 novembre
1939 ed era stato ordinato sacerdote nel maggio 1972. Dottore in storia, con
una laurea in economia e geografia e scienze storiche, era vicario parrocchiale
a San Isidoro, San Ildefonso y Santiago, oltre che cappellano di San Leandro.
14- Il corpo del sacerdote
francescano (OFM) Alex Pinto è stato ritrovato nel pomeriggio del 20
luglio 2015, lungo la strada che collega Ciudad Bolivar a Puerto Ordaz
(Venezuela), da alcuni confratelli e da uomini della polizia che stavano
perlustrando la zona. Il cadavere era stato dato alle fiamme e presentava segni
di decomposizione. Il sacerdote era scomparso dal 15 luglio e venerdì 17 il
suo furgoncino era stato ritrovato incendiato nei pressi di Ciudad Bolivar. Il
religioso, cinquantenne, è ricordato come una persona tutta dedita al servizio
di Dio e alle necessità degli ultimi.
15- Suor Irma Odete Francisca, 65 anni, della Congregazione delle Francescane di
Siessen, è stata uccisa il 24 luglio 2015, nel Centro di riabilitazione per
tossicodipendenti “La Estrella”, nella città di Guaratinguetá, stato di Sao
Paulo (Brasile). La religiosa è stata uccisa da un uomo con otto coltellate
alla schiena, durante un tentativo di furto. Il malvivente è penetrato nella
casa della suore dove ha aggredito e ucciso suor Irma.
16- P. Dennis Osuagwu, clarettiano (Missionari Figli del Cuore Immacolato
di Maria), è stato assassinato a Nekede, in Nigeria, il 15 agosto 2015. P.
Osuagwu è stato ucciso in un agguato stradale lungo la Nekede Avu Road. Il
religioso che operava nell’Arcidiocesi di Owerri, nel sud della Nigeria, aveva
anche un incarico presso l’Imo Polytechnic, di Enwerem.
17- Don Luis Jesus Cortez, 73 anni, parroco emerito della parrocchia di Nostra
Signora della Misericordia della città di Alta Gracia (Argentina), è stato
ucciso nella sua abitazione intorno alle ore 18 di sabato 29 agosto 2015,
quando i vigili del fuoco sono intervenuti per domare l’incendio che si era
sviluppato. In un primo tempo si era pensato che il sacerdote fosse morto per
le conseguenze dell’incendio, invece le autorità hanno rilevato sul corpo
tracce di strangolamento, quindi probabilmente l’incendio è stato appiccato
dai criminali per mascherare l’omicidio commesso.
18- La Carmelitana Suor Amala Valummel, CMC, 69 anni, è stata trovata morta nella sua cella
nel convento di Palai, in Kerala, stato nel Sud dell’India, dalle consorelle
che la cercavano dopo che, la mattina del 17 settembre 2015, non l’avevano
vista a Messa. La religiosa aveva diverse ferite alla testa, per cui si
sospetta sia stata uccisa durante un tentativo di rapina. Da una stanza vicina
a quella di suor Amala mancavano circa 500 rupie. La suora era originaria di
Ramapuram, nei pressi di Palai, e da alcuni anni era inferma.
19- Il cooperante italiano Cesare
Tavella, 51 anni, è stato ucciso a
Dacca, in Bangladesh, il 28 settembre 2015, crivellato da colpi di arma da
fuoco sparati da alcuni uomini in moto, mentre faceva jogging. Veterinario,
Tavella aveva vissuto in diverse nazioni, per insegnare nei paesi in via di
sviluppo come allevare gli animali. Dal 1993 lavorava nella cooperazione
internazionale seguendo progetti di sicurezza alimentare e sviluppo di aree
rurali per diverse organizzazioni, soprattutto in Asia. Da poco più di un mese
si trovava in Bangladesh.
20- Il sacerdote Antonio Magalso, 44
anni, è stato accoltellato e ucciso la mattina del 29 settembre 2015, nella
città di Tanjay, sull’isola di Negros, nelle Filippine centrali. Membro del
clero diocesano di Dumaguete, don Magalso era un parroco molto amato dalla sua
gente, tutto dedito alla vita pastorale. Era anche il responsabile della
Commissione diocesana dell’Apostolato Biblico. Stava andando a celebrare la
Messa in un villaggio della sua parrocchia, quando è stato pugnalato a morte
alle spalle. Molto probabilmente l’omicida era malato di mente.
21- Il sacerdote Erasto Pliego de Jesus, parroco dal 2011 della parrocchia di Nostra Signora
della Natività di Cuyoaco, nell'Arcidiocesi di Puebla (Messico) è scomparso
la mattina del 13 novembre 2015. Il suo alloggio era stato trovato in
disordine, con i cassetti dei mobili rovesciati a terra e alcune tracce di
sangue su una poltrona e sul tappeto. La mattina del 17 novembre 2015, nella
campagna che circonda il centro abitato, è stato ritrovato il corpo senza vita
del sacerdote. Il corpo era stato dato alle fiamme e presentava una ferita
profonda alla testa. Si presume un furto finito tragicamente in omicidio.
22- Un medico italiano, Rita Fossaceca, 51 anni, radiologo dell’Ospedale Maggiore di Novara,
è stato ucciso il 28 novembre 2015 e altri tre suoi connazionali sono rimasti
feriti in Kenya, a Mijomboni, piccolo villaggio vicino Malindi, dove si trovava
per conto di una associazione umanitaria internazionale. La donna è stata
uccisa mentre cercava di difendere la madre durante un tentativo di rapina
avvenuto nella loro abitazione. Avrebbero dovuto rientrare in Italia dopo poche
ore, al termine di un periodo di due settimane trascorso nell’orfanotrofio che
aveva voluto aprire per aiutare i bambini soli, malati e bisognosi di cure e
affetto. Come ha ricordato il Vescovo di Novara, Sua Ecc. Mons. Franco Giulio
Brambilla, durante i funerali, l’orfanotrofio “è
il senso di tutta la sua vita. Era la sua passione, ne parlava ai colleghi,
raccoglieva risorse, invitava altri a dare una mano, a collaborare con lei, a
fare le ferie in modo alternativo... Molti dei nostri missionari, preti e
laici, una volta andati, non sono più voluti tornare. Rita era una persona
generosa, solare, che non si tirava indietro, quando c’era da aiutare qualcuno.
Un aiuto che la dottoressa non portava solo in Africa, ma anche nella sua città
d’adozione, ovunque si trovasse. Contagiava tutti con il suo desiderio innato
di aiutare, di fare del bene”.