Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
sabato 30 gennaio 2016
31 gennaio 2016
Prima Lettura Ger
1,4-5.17-19
Ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Dal libro del profeta Geremia
Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 70
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Seconda Lettura 1 Cor 12,31-13,13 forma breve 13, 4-13
Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
[ La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
Ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Dal libro del profeta Geremia
Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 70
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Seconda Lettura 1 Cor 12,31-13,13 forma breve 13, 4-13
Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
[ La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
Vangelo Lc 4,21-30
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
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Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
AVVISI
Catechismo
giovedì
4: 2a media - venerdì 5: 1a media
venerdì 4: adolescenti
sabato 6: 2a e 4a elementare
…………………………………………………………
Ci
prepariamo a celebrare, la prossima
domenica 7 febbraio,
la 38a GIORNATA PER LA VITA, sul tema “La misericordia
fa fiorire la vita”. E’ a disposizione la rivista “NOI, FAMIGLIA E VITA”
(riedizione di “Noi genitori e figli”) che presenta i temi di grande attualità,
discussi in questi giorni… (1 €uro)
…………………………………………………………
Martedì 2 febbraio è la fFesta della “PRESENTAZIONE DI GESU’
AL TEMPIO”. La Messa è alle ore 18.00, con il rito della luce, all’inizio della
Messa.
……………………………………………………………………………………………………
La prossima
settimana, da domenica 31 pomeriggio a venerdì 5 sera, sarò assente dalla
parrocchia per un Corso di Esercizi Spirituali.
Le Messe feriali saranno celebrate nei seguenti giorni,
sempre alle ore 18.00.
MARTEDI 2 febbraio
MERCOLEDI
3 febbraio
VENERDI 5 febbraio
Oggi,
domenica 31 gennaio, sono presentati alla Comunità parr. i ragazzi (e) che
celebreranno la Messa di Prima Comunione domenica 1° maggio. Li ricordiamo
nella nostra preghiera…
…………………………………………………………
Giovedì 28 gennaio si è riunito per la prima volta il nuovo
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE.
Consiglio
pastorale parrocchiale - 2016
1
|
don Attilio Bonato
|
parroco
|
2
|
Gruppo liturgia
|
Ridolfi Cristina,
|
3
|
Consiglio economico
|
Fraccaroli Stefano
|
4
|
Gruppo carità e volontariato
|
Degani Rosanna
|
5
|
Gr. manutenzioni varie
|
Moiolo Domenico
|
6
|
Catechiste elem. e medie
|
Idone M. Giovanna
|
7
|
Gr. adolescenti e giovani
|
Isacchini Anna
|
8
|
Gruppo mass- media cultura
|
Cociani Aldo
|
9
|
Gruppo famiglie
|
Ferrarini Mirco
|
10
|
Gruppo movimenti ecclesiali
|
Pomari A. Maria
|
11
|
Suore Elisabettine
|
Suor Marcella Caccin
|
12
|
Servizi pulizie e Chiesa
|
Speri
Raffaella
|
Incaricati dal parroco
13
|
Tomellini Luigi
|
Via Piemonte,18
|
14
|
Ambrosi Roberto
|
Via Marinoni, 6
|
15
|
Fiore
Anna
|
Viale
Degli Alpini
|
VERBALE DEL CONSIGLIO PASTORALE (28 GENAIO 2016)
Dopo la
preghiera di apertura Don Attilio ha
dato la parola a Luigi Tomellini, in
riferimento all’incontro che il Vescovo ha tenuto venerdì 22 gennaio 2016 con i
rappresentanti dei CCP della zona sud
–lago veronese.
Il
Vescovo si è soffermato sui compiti del CPP (peraltro ben evidenziati nel
Regolamento che abbiamo ricevuto questa sera , redatto e rivisto dal precedente
CPP), evidenziando l’importanza di:
mantenere
un collegamento forte con le persone della comunità interessate da
problematiche varie,
essere
lo specchio della comunità parrocchiale ed essere in grado di esprimere le loro
esigenze. Portare in CPP le problematiche dei gruppi parrocchiali attivi e
comunque delle persone della comunità parrocchiale, anche singole.
essere
una comunità che abbia ben presente i riferimenti di più ampia scala, quali
quelli nazionali ed internazionali, e, nel nostro ambito saperli interpretare
correttamente
creare
un coordinamento con i CPP limitrofi.
Quindi Don Attilio ha definito che il CPP deve
essere la voce della Comunità e non solo quella del Parroco, che il CPP si
dovrà riunione ogni 45/50 giorni circa (ogni mese e mezzo) e che sarà nominato
questa sera un gruppo di 3 persone (Don Attilio Presidente, un vicepresidente
moderatore e un segretario verbalizzante): questo gruppo avrà anche il compito
di riunirsi per definire l’Ordine del Giorno del successivo CPP.
Poi,
sempre Don Attilio ha proposto una
serie di attività parrocchiale e indicato alcune date discusse e approvate
dell’insieme del CPP:
31/1/2016 Messa delle ore 11:00 presentazione
dei bambini 1° Comunione
7/2/2016 Giornata per la Vita. Don Attilio
chiederà al Gruppo Famiglie di adoperarsi per propagandare le iniziative
correlate.
10/2/2016 Mercoledì delle Ceneri Celebrazione
alle ore 15:00 ed alle ore 20:30.
QUARESIMA DELLA
FRATERNITA’
Sensibilizzazione sulle attività Missionarie Diocesane
Aiuto economico ad una missione
Distribuzione
del Messaggio del Papa sulla Quaresima
Libretto per la preghiera quaresimale in famiglia
Salvadanaio
in cartoncino da dare ai ragazzini da riportare il Giovedì Santo
Via Crucis ogni venerdì pomeriggio di Quaresima
Catechesi
per adulti,: 5 incontri con cadenza settimanale, divisi in gruppi a partire da
lunedì 15 febbraio, secondo un calendario in via di definizione. Uno di questi
incontri sarà un incontro unitario sul tema (proposto dalla Diocesi) dell’arte
nella religione. Questo incontro è previsto per Mercoledì 16
marzo 2016.
Tutte le
domeniche di Quaresima si effettuerà la raccolta di alimenti non deperibili.
Don
Attilio informa di 2 incontri organizzati dal Centro Missionario Diocesano –
Migrantes, a Verona il 20 febbraio ed il 19 marzo in via Fontane di Sopra
presso le suore del Sacro Cuore alle Torricelle.
La Settimana
Eucaristica è organizzata dal 29 febbraio al 6 marzo
Al suo
interno vi saranno le 24 ore per il Signore, che inizieranno venerdì 4 marzo
ore 20:30
Don
Attilio ha chiesto agli Adolescenti di aprire la preghiera il venerdì e al
Gruppo famiglie di condurre l’ora finale del sabato, dalle 19:00 alle 20:00.
Inoltre
Sabato 5 marzo la Messa serale sarà anticipata alle ore 16:00 in quanto vi sarà
l’Unzione dei Malati.
Domenica
6 marzo alla Messa delle ore 11:00 (o forse alle ore 9:00) verrà presentato
alla Comunità il nuovo Consiglio Pastorale, con i Componenti che si recheranno
all’Altare.
Luigi Tomellini illustra la raccolta di medicinali
del Banco Farmaceutico. Questa organizzazione è più complessa del “noto” Banco
Alimentare, trattandosi di medicinali, quindi un elemento ben più delicato.
Si può
offrire medicinali solo nelle farmacie che hanno aderito. A peschiera non ha
aderito alcuna farmacia, quelle più vicine sono a Castelnuovo (dove le medicine
saranno portate anche alla “Nostra Casa” e a Salionze.
Viene
Nominato il Comitato ristretto individuando in Luigi Tomellini il vicepresidente e moderatore e Stefano Fraccaroli il Segretario.
Questi si affiancheranno a Don Attilio nella definizione dell’Ordine del Giorno
dei CPP successiv
Sono stati
programmati i prossimi incontri del CPP:
Lunedì
14 marzo 2016 ore 20:30
Lunedì
18 aprile 2016 ore 20:30
Lunedì 6
giugno 2016 ore 16:30
Don
Attilio ha annunciato le prossime attività di Spazio Aperto:
I
pomeriggi letterari , dove in 4 pomeriggi verranno presentati, commentati e
discussi 4 diversi libri uniti da un tema comune
Lunedì
21 marzo ore 20:30 l’incontro in Parrocchia di Spazio Aperto
Preghiera sul Vangelo della 4a domenica del tempo
ordinario
A Nazareth ci
sono tutti gli ingredienti per un ritorno all’insegna dell’affetto,
della stima,
dell’entusiasmo. Tu, o Gesù, hai già fatto parlare di te: quello che dici,
manifesta un’autorità fin qui sconosciuta. I segni che compi destano stupore e
gioia:
hai liberato
dalle malattie, hai rimesso in piedi, hai
ridonato la vista…
Non sarebbe bello che qualcuno del tuo paese riconoscesse
tutto questo? Poichè ti hanno visto
crescere e diventare uomo e tu hai condiviso la vita faticosa del villaggio, le
penurie problemi di tutti.
E invece, no. Le cose non vanno proprio per il verso giusto,
perché quelli di Nazareth non possono accettare che proprio tu sia il prescelto
di Dio,
il suo Messia.Pensano di sapere già tutto di te, ignorando
l’essenziale.
Pretendono di essere loro a tracciare le vie di Dio e non
accettano la sua scelta di visitarli in un modo del tutto imprevisto.
Tentazione antica e del tutto attuale.
Sì, perché tu continui a visitarci, ma lo fai attraverso
persone inattese che recano il contrassegno della povertà, della fragilità,
della mitezza.
E noi rischiamo di rifiutarti, perché ti aspettiamo con i
connotati della potenza e della forza.
sabato 23 gennaio 2016
24 gennaio
LITURGIA
DELLA PAROLA - 3a domenica del tempo ordinario
Prima Lettura Ne 8,2-4.5-6.8-10
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
Dal libro di Neemìa
Dal libro di Neemìa
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti
all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Salmo Responsoriale Dal
Salmo 18
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
Seconda Lettura 1Cor
12,12-30 forma breve 12,12-14.27
Voi
siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
[ Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e
tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il
Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. ] Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. [ Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. ] Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. ] Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. [ Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. ] Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Canto al Vangelo Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto
annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Vangelo Lc
1,1-4; 4,14-21
Oggi
si è compiuta questa Scrittura .
Dal vangelo secondo Luca
Dal vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli
avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi
coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri
della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni
circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te,
illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli
insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato
.................................................................................................................
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato
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24 gennaio 2016 - domenica 3a del tempo ordinario - annoC
AVVISI
Catechismo
giovedì
28: 2a media - venerdì 29: 1a media
venerdì 29: adolescenti
sabato 30: 3a e 5a elementare
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In questa
domenica 24 gennaio: incontro dei due gruppi-famiglie della nostra parrocchia, di
cui fanno parte anche alcune coppie della parrocchia di S, Martino
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Giovedì 28 gennaio - ore 20.30:
1° incontro del
NUOVO CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Al più
presto, dopo averne parlato con gli interessati, darò le l’elenco ufficiale dei componenti del Consiglio e del
programma che, a grandi linee, verrà proposto in occasione dell’anno giubilare.
…………………………………………………………
La prossima domenica 31 gennaio, alla Messa delle ore 11.00. ci sarà la presentazione alla Comunità
parrocchiale dei ragazzi(e) che vivranno la Messa di Prima Comunione, domenica
1° maggio.
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Con
una lettera ai genitori dei bambini e ragazzi delle elementari, in accordo con
le catechiste, ho voluto proporre ufficialmente alla Messa delle ore 9.30 e a quella delle 11.00 una particolare
liturgia della parola, cioè la prima parte della Messa, cercando di
favorire la loro presenza e partecipazione. In pratica i ragazzi sono invitati,
in una sala, da alcune catechiste a capire meglio ed ad essere più partecipi ai
vari momenti della Messa: l’accoglienza, il canto, la richiesta di perdono, la
preghiera e, in particolare, la lettura e
comprensione del Vangelo di quella domenica. Poi si uniscono
all’assemblea liturgica dopo il Credo e la preghiera dei fedeli! Una domenica
al mese tutti saranno invitati a partecipare alla Messa comune delle ore 11.00 (con la
presenza del coro giovanile…)
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preghiera nella 3a domenica del tempo ordinario
Torni al tuo villaggio, Gesù, là dove hai
passato la tua vita. Torni tra la tua gente, tra quelli che ti hanno visto
crescere e diventare un uomo. Ma ora vieni con la potenza
dello spirito Santo, perché è giunto il momento di gridare a tutti la buona
notizia. Quel giorno, nella sinagoga,
sei tu a prendere l’iniziativa, ad alzarti per proclamare il messaggio antico
del profeta. Quanto prendi la parola, il tuo non è un commento dotto, una serie di
sentenze fornite da maestri saggi. Tu intendi aprire gli occhi dei tuoi
compaesani su quanto stava accadendo davanti al loro, nella vita di ogni
giorno.
Il tempo dell’attesa è finito:
il Messia èin mezzo a loro. La sua parola è un vangelo, una buona notizia. I
suoi miracoli, un segno della bontà di Dio, una speranza per tutti i poveri,
per i prigionieri e gli oppressi. Signore Gesù, perché non siamo
capaci di guardare la nostra storia con il tuo sguardo profondo? Perché non
trasmettiamo la speranza che nasce da segni e parole, presenti nella storia
degli uomini di oggi?
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