sabato 26 dicembre 2015

AscoltarTi è una festa - Sacra Famiglia

Festa della S.Famiglia

27 dicembre 2015 – Festa della S.Famiglia - anno C

In questa domenica 27 dicembre, i ragazzi di 3a media iniziano un campo-scuola a Cisano di Bardolino.
Giovedì 31 dicembre, ultimo giorno dell’ano civile, alla Messa delle ore 18.00 con il canto del “TE DEUM”  
(Ti lodiamo, o Dio) ringrazieremo il Signore per averci accompagnato in questo anno 2015 e per tutti i suoi benefici.
Il 1° gennaio  la Messa delle ore 8.00 non sarà celebrata,
E’ anche la 49a a giornata mondiale della pace che ha come tema:
“Vinci l’indifferenza e conquista la pace”

preghiera sul Vangelo della S. Famiglia  
Non sei più un  bambino, Gesù, quando Maria e Giuseppe ti conducono con loro al tempio del Signore, a Gerusalemme.
Per il tuo popolo della legge sacra tu sei ormai maggiorenne,  responsabile delle due azioni davanti a Dio e agli uomini. Ed è per questo che non puoi ignorare la missione ricevuta dal Padre. Nella sua casa tu ti trovi perfettamente a tuo agio, per nulla imbarazzato dai maestri, esperti conoscitori della Bibbia. Tu li ascolti e li Interroghi, senza presunzione e senza timore.
Tu sei il portatore di un’ esperienza unica di Dio. perché sei il suo Figlio, l’amato. E quando vieni rimproverato per l’ansia e l’angoscia di cui sei stato causa, la tua risposta è sorprendente. Il legame con il Padre tuo, infatti, non è forse in cima ai tuoi pensieri, alle tue azioni, ai tuoi sentimenti?
In ogni caso tu accetti i tempi  diversi della tua vita di uomo:
 torni a Nazareth e ti sottometti all’autorità di Giuseppe e di Maria, impegnato a crescere in sapienza, età e grazia, per prepararti alla tua missione.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
 S.Famiglia  anno C- omelia
“Fa’ che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore…”

Il ritrovamento di Gesù fanciullo nel tempio potrebbe sembrare un semplice episodio di vita familiare. Ma prima di tutto è la testimonianza che la famiglia di Nazareth segue completamente la grande tradizione religiosa del suo popolo. Custodisce al suo interno la grande ricchezza di fede di cui si è imbevuta la vita del bambino e del ragazzo Gesù.
A questo punto ogni famiglia potrebbe chiedersi: in che modo noi custodiamo la nostra fede? Che clima di fede respirano i nostri bambini dentro la nostra famiglia? Qualche volta, in casa, vengono fuori parole di Vangelo?
La fede la teniamo per noi, nella nostra famiglia, come un bene privato, o sappiamo condividerla con la testimonianza, con l’accoglienza, con l’apertura agli altri?
Ben vengano le occasioni nelle quali genitori si confrontano sul vissuto della loro fede, si aiutano e ricevono preziosi suggerimenti anche da altre famiglie, per camminare insieme… Per i bambini che crescono, la fede non scende dall’alto come un miracolo, ma si riceve e si dona…
Tutti sappiamo che le famiglie, specialmente quelle giovani, sono spesso “di corsa”, molto affaccendate; ma qualche volta ci pensate che questa “corsa” può essere anche la corsa della fede? Un impegno per non perdere alcune occasioni preziose?
Durante il pellegrinaggio a Gerusalemme, Gesù fa così per dire, una sorpresa, un po’ amara per i suoi genitori, i quali, dopo tre giorni, lo trovano nel tempio in mezzo agli esperti della Bibbia, “mentre  li ascoltava e li interrogava”….. E Maria, la madre di Gesù, lo interroga con un tono quasi di rimprovero che manifesta la sua inquietudine.
“Figlio perché hai fatto questo? Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo”.
Quante volte i genitori di fronte al figlio una figlia che cresce e richiede una certa libertà e autonomia, si pongono quasi la stessa domanda: perché hai fatto questo? Il figli potrebbero prendere decisioni inaspettate, senza preavviso, che possono mettere in crisi i genitori. Ogni figlio è un mistero sempre difficile da decifrare. E  questo fa parte della vita… anche la fede può subire contraccolpi ed entrare in crisi… non bisogna stupirsi più di tanto, ma non bisogna nemmeno restare indifferenti: “.. faccia quello che vuole, non vogliamo romperci la testa e creare continue tensioni o litigate…” Detta così sembra piuttosto una resa senza condizioni…  E’ più difficile, invece, accompagnare con pazienza lo sviluppo e la crescita dei figli, resistere anche di fronte ad eventuali provocazioni e dare un indirizzo di comportamento... I figli domandano di dialogare, sono assolutamente bisognosi di avere punti di riferimento sicuri che hanno diritto di trovare, prima di tutto, nei loro genitori, assieme a  stima e incoraggiamento. Non vanno lasciati a loro stessi: hanno bisogno anche di rimproveri e di interventi decisi, quando è necessario… ma nemmeno continuamente messi sotto pressione, con una eccessiva insistenza.  Come è difficile trovare questo equilibrio educativo! Spesso i risultati non arrivano…
A questo punto, dopo aver provato e riprovato quello che umanamente è possibile, senza crearsi crisi di coscienza o sensi di colpa, è necessario affidare i propri figli al mistero di Dio, sotto il suo sguardo…
Meditiamo ora la risposta di Gesù a sua madre: sono le prime parola che Gesù pronuncia nel Vangelo: “Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?”
A volte si pensa solo che con il suo gesto e le sue parole Gesù abbia inteso preparare il futuro distacco dalla famiglia e affermare la propria libertà e il primato della propria missione… questo è certamente vero, ma non è l’aspetto più importante. Dicendo «tuo padre», Maria pensava a Giuseppe. Dicendo «mio Padre», Gesù pensava a Dio. Il contrasto è significativo, quasi duro. Gesù afferma la sua origine dal Padre. E nella domanda rivolta ai genitori, Egli svela la sua obbedienza senza riserve al Padre. Gesù vuole essere dentro nella vita del Padre suo, dedicarsi totalmente a Lui: niente è più importante di questo.
Gesù sta orientando la sua esistenza nell’obbedienza amorosa verso il Padre suo.
Così nella famiglia che vive di fede, ci si sforza di orientare i figli verso l’obbedienza al Signore e alla sua volontà,  senza voler determinare il loro futuro.
«Ma essi non compresero» le parole di Gesù, annota l'evangelista. Ai genitori di Gesù non è risparmiata la fatica dell’educazione … Gesù andrà capito con pazienza, vivendo con Lui a Nazareth, nella normalità della vita quotidiana, nel lavoro di casa, nelle normali relazioni dentro un piccolo paese sperduto nel quale Dio prepara le future meraviglie  del suo amore.