Via Mantova, 44- 37019 Peschiera (d.G.). Tel. 045.75. 51.400 parroco: don Attilio Bonato (ottobre 2009).
sabato 26 dicembre 2015
Festa della S.Famiglia
27 dicembre 2015 – Festa della
S.Famiglia - anno C
In
questa domenica 27 dicembre, i ragazzi di 3a media iniziano un campo-scuola a
Cisano di Bardolino.
Giovedì
31 dicembre, ultimo giorno dell’ano civile, alla Messa delle ore 18.00 con il
canto del “TE DEUM”
(Ti lodiamo, o Dio) ringrazieremo il
Signore per averci accompagnato in questo anno 2015 e per tutti i suoi
benefici.
Il 1°
gennaio la Messa delle ore 8.00 non sarà celebrata,
E’
anche la 49a a giornata mondiale
della pace che ha come tema:
“Vinci l’indifferenza e
conquista la pace”
preghiera sul Vangelo della S. Famiglia
Non sei più un bambino, Gesù, quando Maria e Giuseppe ti
conducono con loro al tempio del Signore, a Gerusalemme.
Per il tuo popolo della legge
sacra tu sei ormai maggiorenne,
responsabile delle due azioni davanti a Dio e agli uomini. Ed è per
questo che non puoi ignorare la missione ricevuta dal Padre. Nella sua casa tu ti
trovi perfettamente a tuo agio, per nulla imbarazzato dai maestri, esperti
conoscitori della Bibbia. Tu li ascolti e li Interroghi, senza presunzione e
senza timore.
Tu sei il portatore di un’
esperienza unica di Dio. perché sei il suo Figlio, l’amato. E quando vieni
rimproverato per l’ansia e l’angoscia di cui sei stato causa, la tua risposta è
sorprendente. Il legame con il Padre tuo, infatti, non è forse in cima ai tuoi
pensieri, alle tue azioni, ai tuoi sentimenti?
In ogni caso tu accetti i
tempi diversi della tua vita di uomo:
torni a Nazareth e ti sottometti all’autorità
di Giuseppe e di Maria, impegnato a crescere in sapienza, età e grazia, per
prepararti alla tua missione.
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S.Famiglia anno C- omelia
“Fa’ che
nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore…”
Il ritrovamento di Gesù fanciullo nel tempio potrebbe
sembrare un semplice episodio di vita familiare. Ma prima di tutto è la
testimonianza che la famiglia di Nazareth segue completamente la grande
tradizione religiosa del suo popolo. Custodisce al suo interno la grande
ricchezza di fede di cui si è imbevuta la vita del bambino e del ragazzo Gesù.
A questo
punto ogni famiglia potrebbe chiedersi: in che modo noi custodiamo la nostra
fede? Che clima di fede respirano i nostri bambini dentro la nostra famiglia? Qualche
volta, in casa, vengono fuori parole di Vangelo?
La fede la
teniamo per noi, nella nostra famiglia, come un bene privato, o sappiamo
condividerla con la testimonianza, con l’accoglienza, con l’apertura agli
altri?
Ben vengano le
occasioni nelle quali genitori si confrontano sul vissuto della loro fede, si
aiutano e ricevono preziosi suggerimenti anche da altre famiglie, per camminare
insieme… Per i bambini che crescono, la fede non scende dall’alto come un
miracolo, ma si riceve e si dona…
Tutti sappiamo che le famiglie, specialmente quelle
giovani, sono spesso “di corsa”, molto affaccendate; ma qualche volta ci pensate
che questa “corsa” può essere anche la corsa della fede? Un impegno per non
perdere alcune occasioni preziose?
Durante il pellegrinaggio a Gerusalemme, Gesù fa così
per dire, una sorpresa, un po’ amara per i suoi genitori, i quali, dopo tre
giorni, lo trovano nel tempio in mezzo agli esperti della Bibbia, “mentre li ascoltava e li interrogava”….. E
Maria, la madre di Gesù, lo interroga con un tono quasi di rimprovero che
manifesta la sua inquietudine.
“Figlio perché hai fatto questo? Tuo padre ed io,
angosciati, ti cercavamo”.
Quante volte i genitori di fronte al figlio una
figlia che cresce e richiede una certa libertà e autonomia, si pongono quasi la
stessa domanda: perché hai fatto questo? Il figli potrebbero prendere decisioni
inaspettate, senza preavviso, che possono mettere in crisi i genitori. Ogni
figlio è un mistero sempre difficile da decifrare. E questo fa parte della vita… anche la fede può
subire contraccolpi ed entrare in crisi… non bisogna stupirsi più di tanto, ma non
bisogna nemmeno restare indifferenti: “..
faccia quello che vuole, non vogliamo romperci la testa e creare continue tensioni
o litigate…” Detta così sembra piuttosto una resa senza condizioni… E’ più difficile, invece, accompagnare con
pazienza lo sviluppo e la crescita dei figli, resistere anche di fronte ad
eventuali provocazioni e dare un indirizzo di comportamento... I figli domandano
di dialogare, sono assolutamente bisognosi di avere punti di riferimento sicuri
che hanno diritto di trovare, prima di tutto, nei loro genitori, assieme a stima e incoraggiamento. Non vanno lasciati a
loro stessi: hanno bisogno anche di rimproveri e di interventi decisi, quando è
necessario… ma nemmeno continuamente messi sotto pressione, con una eccessiva
insistenza. Come è difficile trovare
questo equilibrio educativo! Spesso i risultati non arrivano…
A questo punto, dopo aver provato e riprovato quello
che umanamente è possibile, senza crearsi crisi di coscienza o sensi di colpa,
è necessario affidare i propri figli al mistero di Dio, sotto il suo sguardo…
Meditiamo ora la risposta di Gesù a sua madre: sono
le prime parola che Gesù pronuncia nel Vangelo: “Non sapevate che devo occuparmi
delle cose del Padre mio?”
A volte si pensa solo che con il suo gesto e le sue
parole Gesù abbia inteso preparare il futuro distacco dalla famiglia e
affermare la propria libertà e il primato della propria missione… questo è
certamente vero, ma non è l’aspetto più importante. Dicendo «tuo padre», Maria
pensava a Giuseppe. Dicendo «mio Padre», Gesù pensava a Dio. Il contrasto è
significativo, quasi duro. Gesù afferma la sua origine dal Padre. E nella
domanda rivolta ai genitori, Egli svela la sua obbedienza senza riserve al
Padre. Gesù vuole essere dentro nella vita del Padre suo, dedicarsi totalmente
a Lui: niente è più importante di questo.
Gesù sta orientando la sua esistenza nell’obbedienza
amorosa verso il Padre suo.
Così nella famiglia che vive di fede, ci si sforza di
orientare i figli verso l’obbedienza al Signore e alla sua volontà, senza voler determinare il loro futuro.
«Ma essi non compresero» le parole di Gesù, annota
l'evangelista. Ai genitori di Gesù non è risparmiata la fatica dell’educazione
… Gesù andrà capito con pazienza, vivendo con Lui a Nazareth, nella normalità
della vita quotidiana, nel lavoro di casa, nelle normali relazioni dentro un
piccolo paese sperduto nel quale Dio prepara le future meraviglie del suo amore.
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