sabato 16 maggio 2015

AscoltarTi è una festa - Ascensione del Signore

17 maggio 2015

ASCENSIONE DEL SIGNORE  - anno B
In questa domenica: Giornata di solidarietà
 per i terremotati del Nepal
 (indetta dalla Conferenza episcopale italiana)
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Martedì 12 -ore 20.45: 3° ed ultimo incontro formativo per lettori.
Possono partecipare anche altri che intendessero offrirsi in seguito come lettori (il gruppo è aperto…)
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Mercoledì 20 - ore 15.00: incontro del “Gruppo della carità”
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Domenica prossima 24 maggio: SOLENNITA’ DI PENTECOSTE e CONCLUSIONE DELL’ANNO CATECHISTICO alla Messa delle ore11.00  Sono invitati i bambini e i ragazzi delle elementari e delle medie, con le famiglie. Dopo la Messa c’è la posibilità di fermarsi per un pranzo al sacco, partecipando anche a qualche momento ricreativo organizzato.
                                                                                       
Preghiera sul Vangelo della domenica
La tua ascensione, Signore risorto, non segna il distacco da questa nostra terra. Tu non ti separi affatto da questa umanità redenta dal tuo sangue. Ti sei fatto uomo per condividere fino in fondo e per sempre la nostra storia, con il suo bagaglio di gioie e di pene.
E in effetti gli apostoli, che ti vedono salire al cielo, non sono rattristati, ma felici:
 sì, ora il tuo potere può raggiungere veramente ogni creatura, in cielo e in terra. Non c'è più alcun limite di spazio e di tempo alla tua signoria, al tuo amore. Certo, la tua presenza non si impone più con un contatto fisico, ed è solo con gli occhi della fede che posso riconoscerla ed apprezzarla.Ma nello stesso tempo si allarga la cerchia di coloro che possono avere la grazia di questo beneficio. E io, come ogni altro uomo e ogni altra donna di buona volontà
ho la gioia di incontrarti in una parola rivolta proprio a me,
in un pane spezzato per la mia gioia, nei fratelli che ho l 'occasione
di sfamare, medicare, vestire.
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VENERDì 22 MAGGIO - ore 20.45

in preparazione alla Pentecoste intendiamo proporre una  VEGLIA DI PREGHIERA rivolta a tutti e, in particolare, ai ragazzi di 2a e 3a media (con i genitori) che hanno ricevuto e stanno per ricevere la CRESIMA. L’invito è esteso anche agli ADOLESCENTI, ai loro loro animatori  (e alle loro famiglie.

La Veglia inizierà all’aperto (nella zona parcheggio, in fianco alla chiesa… 
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Letture - Ascensione - Anno B
Prima Lettura At 1,1-11
Per san Luca l'ascensione è una partenza. I quaranta giorni, caratterizzati dalle apparizioni del Risorto, sono indicativi di un tempo ideale in cui i discepoli si preparano ad affrontare l'assenza del Maestro e a diventare testimoni convinti della risurrezione. Tra la partenza e il ritorno del Cristo glorioso è collocato il tempo della Chiesa.
Dagli Atti degli Apostoli
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, «quella - disse - che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

Salmo Responsoriale
Il Signore Dio sale tra le acclamazioni al tempio di tutti i popoli. Attraverso la testimonianza della Chiesa, tutti i popoli loderanno Gesù che è asceso al cielo.
Dal Salmo 46
Ascende il Signore tra canti di gioia.
Oppure:
Alleluia, alleluia, alleluia.
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
grande re su tutta la terra.
Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.
Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda Lettura Ef 4, 1-13
Paolo esorta gli Efesini a vivere in modo coerente la loro vocazione battesimale: la vita cristiana è fedeltà a un dono gratuito di Dio, quello dell'unità di tutti i suoi figli con Cristo e tra loro. La piena comunione di Cristo con la Chiesa è il fondamento della nostra speranza, meta alla quale giungere attraverso la diversità e la molteplicità dei carismi che il Signore, per mezzo dello Spirito, suscita per l'utilità comune. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni.
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra?
Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Vangelo Mc 16, 15-20
Il brano è articolato. Il Signore affida ai discepoli la missione di predicare il suo vangelo a tutte le genti. La risposta di fede all'annuncio è accompagnata da «segni» concreti di salvezza. Poi viene l'ascensione, rappresentata come esaltazione e riconoscimento della signoria del Risorto. Infine è descritta l'esecuzione della missione nella quale si sottolinea la presenza del Signore che conferma la parola dei discepoli con segni significativi.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, [ Gesù apparve agli Undici ] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Una storia che insegna…Gli alberi
Da "C'è ancora qualcuno che danza" - Bruno Ferrero © Elledici
Il nonno teneva per mano il nipotino e indicava i poderosi alberi del viale. Raccontava che niente è più bello di un albero.
"Guarda, guarda gli alberi come lavorano!"
"Ma che cosa fanno, nonno?"
"Tengono la terra attaccata al cielo! Ed è una cosa molto difficile. Osserva questo tronco rugoso. È come una grossa corda. Ci sono anche dei nodi. Alle due estremità i fili della corda si dividono e si allargano per attaccare terra e cielo. Li chiamiamo rami in alto e radici in basso. Sono la stessa cosa. Le radici si aprono la strada nel terreno e allo stesso modo i rami si aprono una strada nel cielo. In entrambi i casi è un duro lavoro!".
"Ma, nonno, è più difficile penetrare nel terreno che nel cielo!"
"Eh no, bimbo mio. Se fosse così, i rami sarebbero belli dritti. Guarda invece come sono contorti e deformati dallo sforzo. Cercano e faticano. Fanno tentativi tormentosi più delle radici".
"Ma chi è che fa fare loro tutta questa faticaccia?"
"E' il vento. Il vento vorrebbe separare il cielo dalla terra. Ma gli alberi tengono duro. Per ora stanno vincendo loro".

È questo il duro lavoro della nostra fede: tenere il cielo attaccato alla terra.