sabato 9 agosto 2014

10 agosto 2014

19a domenica tempo ordinario
Venerdì 15 agosto celebriamo
la SOLENNITA’ di MARIA SS. ASSUNTA.
Le Messe mantengono il solito orario festivo
calendario liturgico

11 - Lunedì - 19.a Tempo Ordinario - S. Chiara (m) - I cieli e la terra sono pieni della tua gloria
Liturgia: Ez 1,2-5.24-28c; Sal 148; Mt 17,22-27
12 - Martedì - 19.a Tempo Ordinario - Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse, Signore
Liturgia: Ez 2,8 - 3,4; Sal 118; Mt 18,1-5.10.12-14
13 - Mercoledì - 19.a Tempo Ordinario - Più alta dei cieli è la gloria del Signore
Liturgia: Ez 9,1-7; 10,18-22; Sal 112; Mt 18,15-20
14 - Giovedì - 19.a Tempo Ordinario - S. Massimiliano M. Kolbe (m) - Proclameremo le tue opere, Signore
Liturgia: Ez 12,1-12; Sal 77; Mt 18,21 - 19,1 –
15 - Venerdì - 19.a Tempo Ordinario - ASSUNZIONE DELLA B.V. MARIA -Risplenda la Regina, Signore, alla tua destra
Liturgia: Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab; Sal 44; 1Cor 15,20-27a; Lc 1,39-56
16 - Sabato - 19.a Tempo Ordinario - Crea in me, o Dio, un cuore puro
Liturgia: Ez 18,1-10.13b.30-32; Sal 50; Mt 19,13-15
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A disposizione c'è un appello, condiviso da noi preti del lago veronese, sul fenomeno della dipendenza dal gioco elettronico di vario tipo…
Questa dipendenza sta crendo, purtroppo,  tanti problemi personali e familiari.. Un invito a prenderne coscienza ….
SENSIBILIZZAZIONE “NO SLOT”
Noi, sacerdoti delle parrocchie del vicariato Lago Veronese e responsabili della Caritas interparrocchiale di Garda, ci siamo resi conto da tempo che sta dilagando tra tanti nostri concittadini e parrocchiani – sia adulti che anziani! - la piaga del gioco d’azzardo, con conseguenze drammatiche a tutti i livelli della vita personale (salute psico-fisica, finanze, lavoro…) di chi si lascia contagiare da questa patologia, e altrettanto per la vita relazionale (famiglia, affetti, sentimenti, vita sociale…).
Apprendiamo dalle statistiche locali che i SERD (SERVIZI PER LE DIPENDENZE) delle Ulss di Bussolengo e Villafranca hanno in terapia rispettivamente 66 e 33 persone patologiche da gioco d’azzardo, semplice punta d’iceberg di centinaia di situazioni drammatiche e sommerse presenti nelle nostre famiglie… che a livello nazionale la spesa annua pro-capite per il gioco d’azzardo è di 1300 €!... che questa spesa è quadruplicata in pochi anni… che colpisce il 56% dei disoccupati, delle regioni più povere d’Italia ma anche quelle “ricche”!
Plaudiamo all’iniziativa del Piano sociosanitario della regione Veneto che nei SERD si occupa anche della patologia da gioco d’azzardo, pur non ricevendo nessun ulteriore appoggio finanziario per questa estensione di cura delle dipendenze, ma…
Alziamo la nostra voce di responsabili a vario titolo delle comunità cristiane per non far finta di niente davanti a una sofferenza umana dilagante nel nostro territorio e che vediamo ripercuotersi a largo raggio (prima di tutto sulle famiglie dei giocatori patologici); per sensibilizzare tutti a conoscere i dati del problema; per denunciare la situazione di assurda ambiguità dello stato italiano che lucra sulle imposte (oltretutto risibili) riscosse sul gioco d’azzardo, legalizza sempre più tipi di giochi ma non valuta il degrado umano seminato tra tantissimi cittadini da questa dipendenza patologica e non considera nemmeno i costi enormi che a breve e lungo termine comporterà per lo Stato stesso questa piaga.
Ci impegniamo a fare quanto è in nostro potere per risvegliare le energie sane delle nostre comunità come freno e superamento del gioco d’azzardo patologico. Fin d’ora facciamo appello a tutti – cittadini, associazioni, amministrazioni locali e politici – di attivarsi per contribuire a una società civile sana e libera da dipendenze come quella del gioco d’azzardo.
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domenica 19a anno A
Dal primo libro dei Re


In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore». 
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 


Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. 
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. 
Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

+ Dal Vangelo secondo Matteo



[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
preghiera
La mia barca non deve affrontare solo un mare calmo,
in una completa bonaccia, ma anche le tempeste  che talvolta si scatenano, improvvise e tremende,
e i venti contrari che le impediscono di andare avanti
e di raggiungere la riva. Ma tu, Gesù, mi vieni accanto e mi dici: «Non avere paura››.
Non lasciarti dominare daIl'ansia e daIl'angoscia perché ti sono vicino e con me vicino cosa può accaderti? Così scopro che la situazione non è poi tanto terribile
se tu permetti anche di camminare sulle acque, di sfidare le onde, di superare gli ostacoli. Basta poco, però, per farmi affondare:
è sufficiente che mi lasci impressionare dallo scenario che mi circonda, che mi dimentichi che tu sei il mio aiuto, che ritenga di essere abbandonato a me stesso e allora...comincio inesorabilmente a sprofondare. Non permettere, Signore Gesù, che la mia fiducia venga meno, lascia che mi abbandoni a te, qualunque cosa capiti.